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Time Crisis 3

La saga di lightgun shooter più famosa degli ultimi tempi torna su PS2 per il terzo episodio. Portando con sé grandi emozioni, colpi di scena, sequenze ricche di tensione e dei novelli Bud Spencer & Terence Hill per protagonisti. Siete pronti per Time Crisis 3?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   30/10/2003
Time Crisis 3
Time Crisis 3
Time Crisis 3
Time Crisis 3

L’evoluzione dell’evoluzione della specie

Fa piacere constatare che gli sviluppatori Namco abbiano introdotto ulteriori novità in Time Crisis 3. Ci riferiamo principalmente alla possibilità di utilizzare quattro armi diverse, le cui munizioni si ottengono colpendo (più volte, possibilmente) un particolare tipo di nemico.
Sarà possibile scorrere le armi semplicemente premendo il grilletto mentre si è accovacciati, e molto spesso la maggiore potenza di fuoco si rivelerà indispensabile per passare indenni determinate zone, soprattutto quando i nemici sono veloci e coriacei.
Oltre alla classica pistola, dunque, potrete utilizzare un mitra, un fucile ed un lanciagranate. Affrontare i boss di fine livello senza il supporto di queste armi non è certamente impossibile, ma diventa davvero complicato.
Questo aspetto ci porta a parlare della struttura di gioco. Time Crisis 3 è composto da un totale di tre livelli, divisi in altrettante aree. In ogni area dovrete affrontare un determinato numero di scontri a fuoco, facendo attenzione a quando i proiettili nemici diventano potenzialmente letali (il cosiddetto “colpo rosso”): in quel caso è assolutamente necessario accovacciarsi in fretta, per non perdere una delle cinque vite a disposizione.
Come tutti gli shooter con pistola, TC3 premia l’esperienza di gioco: imparare a memoria la posizione dei nemici, soprattutto quelli importanti, è fondamentale per poter superare le aree indenni. Di contro, ai giocatori che non riescono a completare il gioco con i crediti a disposizione vengono assegnati ulteriori crediti, a seconda dell’area raggiunta.
Il tutto si svolge sui binari di una storia degna, possiamo dirlo, del peggior giornaletto per ragazzi: un regime militare ha preso il comando di un’isola del Mediterraneo e minaccia il mondo con armi atomiche. Due agenti speciali, vestiti non di uniforme ma come se dovessero andare ad una festa liceale, si intrufolano nel territorio nemico con l’intenzione di sgominare la minaccia. E' pur sempre vero comunque che la storia conta relativamente in questo genere di giochi...

Time Crisis 3
Time Crisis 3

Caratteristiche tecniche

Il gioco fa largo uso di sequenze animate d’intermezzo, la cui realizzazione lascia talvolta a desiderare. Molto meglio la grafica vera e propria: abbastanza dettagliata e fluida in ogni occasione, risulta di fatto funzionale allo scopo ma non rappresenta affatto lo stato dell’arte su PS2.
Funzionale risulta anche il comparto sonoro del gioco: gli effetti sono realistici ma nulla di più, e le musiche hanno il pregio di non dare fastidio. Il difetto, naturalmente, sta proprio nella loro mancanza di mordente: si dimenticano una volta spenta la console, senza tanti complimenti.
L’adattamento italiano è stato curato ai limiti del maniacale, se pensiamo di aver a che fare con un lightgun shooter: voci doppiate (tra gli altri, dall’onnipresente Marco Balzarotti. E probabilmente anche Luigi De Rosa…) e addirittura avvisi su schermo tradotti nel nostro idioma. Insomma, ci troviamo di fronte a un prodotto fin troppo curato sotto questo punto di vista.
La presenza di soli tre livelli, per quanto lunghi e impegnativi, non rappresenta una rivoluzione per il genere, da sempre contraddistinto dall’immediatezza ma anche dalla scarsa longevità. A migliorare le cose c’è la possibilità di giocare in due contemporaneamente, con l’inedito “tocco di classe” di avere due punti di vista diversi e di coprirsi le spalle a vicenda.

Time Crisis 3
Time Crisis 3

Commento

Time Crisis 3 non fatica molto a conquistare il titolo di miglior sparatutto con pistola per PS2, vista la mancanza di concorrenti. Ma si tratta di un gioco che introduce diverse novità importanti e che può rappresentare il nuovo metro di paragone per gli amanti del genere. D’ora in poi, qualunque lightgun shooter che non dia la possibilità quantomeno di cambiare arma sarà considerato obsoleto.
Il gioco è molto divertente e offre un gran numero di situazioni ricche di tensione. Le “postazioni di tiro”, poi, in alcuni casi si rivelano assurdamente originali: vi capiterà di sparare con il pavimento “di traverso”, a testa in giù (evidente citazione dal film “Leon”, direi) o mentre vi arrampicate sui vagoni di un treno che sta per precipitare nel vuoto.
Insomma, Time Crisis 3 è senza dubbio un ottimo prodotto per il suo genere. Questo non significa, naturalmente, che sia un ottimo prodotto in assoluto: offre una sfida decisamente più corta della maggior parte dei titoli di genere diverso e tecnicamente non può competere con quanto di buono si è visto su PS2.

    Pro:
  • Quattro armi a disposizione
  • Frenetico e divertente
  • Completamente tradotto in Italiano
    Contro:
  • Poco longevo
  • Grafica buona ma non eccezionale

L’evoluzione della specie

Il sodalizio storico tra Namco e Sony ha prodotto un gran numero di titoli di eccezionale caratura. Generalmente si tratta e si è trattato di conversioni da coin-op, ma sarebbe più giusto parlare di giochi pensati appositamente per PSone prima e PS2 poi, lanciati nelle sale giochi per testarne il gradimento e poi immediatamente confezionati ad arte per il mercato casalingo.
Time Crisis fa parte del gruppo. Magari meno popolare dei vari Tekken e Ridge Racer in ambito console, la serie di sparatutto con pistola ha dimostrato di funzionare alla grande come coin-op, introducendo fin dal primo episodio (convertito per PSone anni fa, naturalmente) un elemento strategico a cui neanche prodotti recenti come The House of the Dead avevano pensato: la possibilità di ripararsi dal fuoco nemico.
Se siete abituati ad avventure grafiche di una certa complessità, magari la cosa vi farà sorridere, ma nell’ambito degli sparatutto con pistola si tratta di una rivoluzione che cambia le carte in tavola: la velocità di reazione richiesta è la stessa di sempre, ma il fatto di poter gestire le proprie azioni aggiunge dello spessore a un genere altrimenti piatto per eccellenza.
Certo, i canoni degli arcade vanno comunque rispettati, e così è possibile accovacciarsi a piacimento ma tenendo presente che c’è un timer da rispettare per superare ogni zona, e che il ritardo si traduce irrimediabilmente nella perdita di una “vita”, esattamente come quando si viene colpiti da un proiettile.