Non c'è dubbio che Wolverine sia un personaggio di spicco nella pur nutrita schiera di supereroi Marvel: la sua presenza negli X-Men ha sempre garantito al gruppo un extra di tutto riguardo, e nei crossover più importanti il mutante canadese non manca mai all'appello. Precedentemente coperte dal mistero più assoluto, le sue origini sono state narrate anni fa e alla vicenda è stata dedicata più di una miniserie, tanto che ormai sono in pochi a non sapere delle "vite precedenti" di Logan, del suo fattore di guarigione che di fatto gli impedisce di invecchiare e dell'esperimento militare che lo ha trasformato nella cosiddetta "Arma X" ricoprendo le sue ossa di una lega virtualmente indistruttibile, l'adamantio. Il film è incentrato appunto su questa fase della vita di Wolverine: sfuggito ai mille pregiudizi che comporta l'essere un mutante che non può morire e che all'occorrenza tira fuori gli artigli, Logan si guadagna da vivere facendo il taglialegna e la sera torna a casa dalla donna che ama, Kayla. Una situazione che non è destinata a durare, però: personaggi appartenenti al passato del canadese si preparano a rendergli la vita un inferno, in una serie di eventi che culminano con l'esperimento condotto dal maggiore William Stryker.
Sono il migliore in quello che faccio...
X-Men - Le Origini: Wolverine è un tie-in multipiattaforma che nella sua versione per Wii, tanto per cambiare, non si rifà a quanto visto sulle console nextgen. Questo non significa che possiamo brandire Wii-mote e Nunchuck e agitarli riproducendo i temibili fendenti del personaggio, bensì che dobbiamo accontentarci di una riduzione meno curata, meno ricca di spessore e con ogni probabilità meno divertente. Nel gioco controlliamo ovviamente Wolverine, all'interno di una serie di stage che cercano di ripercorrere le fasi narrate nel film. Possiamo muoverci utilizzando lo stick analogico del Nunchuck, mentre il sistema di combattimento si basa sulla pressione alternata dei pulsanti B (attacco leggero) e Z (attacco pesante), la cui combinazione dà vita a sequenze
di attacco sempre più spettacolari ed efficaci. Le manovre offensive a nostra disposizione, nonché le caratteristiche di base del personaggio, possono essere potenziate attraverso la schermata degli upgrade, spendendo i punti guadagnati dall'eliminazione dei nostri avversari: possiamo velocizzare il fattore di guarigione mutante, aumentare la salute totale oppure acquisire nuove e diverse combo. Il salto è deputato al pulsante A, ed effettuarlo vicino a delle sporgenze ci rende capaci di afferrarle per issarci su. In alcuni frangenti, però, questa manovra si rivela inefficace e bisogna individuare, premendo il tasto "+", un appiglio per lanciarci in un salto più lungo del solito: tutto questo va effettuato scuotendo il Wii-mote nella direzione indicata sullo schermo. Premere il tasto "-" serve invece per ricorrere ai famosi "super sensi" di Logan, che ci rendono capaci di seguire le tracce dei nostri nemici nonché di individuare passaggi celati alla vista.
...ma quello che faccio non è piacevole
La struttura dei livelli è piuttosto semplice: ci troviamo in una particolare location, arrivano orde di avversari da abbattere e al termine di ogni "ondata" dobbiamo trovare la strada giusta per proseguire.
Il fatto di non poter controllare la visuale liberamente (il d-pad, in questo caso, serve solo per effettuare delle rapide manovre evasive) rende le cose meno intuitive, complice una certa ripetitività delle ambientazioni. Se non fosse per la brevità degli stage, in effetti, si correrebbe addirittura il rischio di non capire più dove ci si trova. Una formula francamente deludente, insomma, che contrappone combattimenti ripetitivi e ben poco divertenti a fasi esplorative semplicistiche e all'apparenza tirate via. Una situazione già poco felice, che peggiora ulteriormente quando ci sono i "boss fight", regolati più che altro da quick time event. Lo scarno quanto immediato messaggio di "game over", che sopraggiunge non appena terminiamo l'energia, chiude il cerchio di una realizzazione che più che tecnicamente fa acqua a livello di design, offrendo azione ripetitiva e frammentaria quando non limitata e noiosa.
Realizzazione tecnica
Come già accennato, il gioco non dispone di una regolazione manuale della visuale, dunque è possibile guardare le location solo da un'angolazione predeterminata. In effetti, a dirla tutta, non c'è molto da vedere: spesso gli ambienti spiccano per la loro desolazione, per la presenza di strutture troppo semplici e per una generale ripetitività. Attivare i "super sensi" fa apparire sullo schermo una serie di "scie", offrendo una discreta rappresentazione visiva di questo potere, ma le sequenze davvero spettacolari latitano. Il personaggio di Wolverine è realizzato in modo discreto, con buone animazioni e dettagli, ma lo stesso non si può dire dei numerosi avversari che dobbiamo affrontare, divisi fra pochissime tipologie. La scelta dei colori è discutibile. Per quanto concerne il sonoro, purtroppo non è stato fatto un gran lavoro, anzi le voci spiccano per una capacità di immedesimazione che rasenta lo zero: Sabretooth che combatte con Logan sul rimorchio di un camion in corsa, senza esclusione di colpi, e parla come se stesse dettando degli appunti alla propria segretaria. Lo sfondo su cui si consuma questa atrocità sonora è fatto di effetti e musiche che non si fanno notare né ovviamente rimangono in testa.
La versione per Nintendo DS
La riduzione di X-Men - Le Origini: Wolverine per Ninendo DS somiglia molto a quella di Spider-man: Il Regno delle Ombre, sempre per la console portatile dal doppio schermo. Entrambi i giochi sono platform bidimensionali di stampo classico, i cui protagonisti possono lottare in modi diversi e devono esplorare gli stage per eliminare tutti i nemici al loro interno nonché per raccogliere una serie di oggetti. In questo caso specifico, l'approccio è decisamente più fumettoso rispetto a quanto visto su Wii, con la storia che si ricollega a quella del film solo per sommi capi: l'incipit è identico, ma dall'esperimento di Weapon X in poi si procede un po' improvvisando. Il sistema di controllo vede il d-pad utilizzato per il movimento di Logan e i pulsanti X, Y, A e B deputati rispettivamente all'attacco forte, all'attacco debole, allo scatto e al salto. I tasti dorsali servono per parare e per attivare la "furia", una modalità in cui è possibile sferrare colpi verso il nemico "disegnandoli" sul touch screen: idea interessante, che andrebbe recuperata per il futuro. Come nella versione per Wii, le manovre offensive si basano fondamentalmente sulle combo e man mano che si procede è possibile sbloccare nuove mosse, utili per sistemare gli avversari più difficili nonché per aggiungere un pizzico di varietà a un gameplay altrimenti troppo limitato. La grafica del gioco è completamente poligonale, molto fluida, caratterizzata da un gran numero di personaggi differenti che però non possono vantare chissà quale livello di dettaglio. Allo stesso modo, le ambientazioni spesso sono molto semplici e scarne, con un uso dei colori che non aiuta a migliorarne l'aspetto. In definitiva, il gioco nella sua versione per Nintendo DS si pone come un platform con poche pretese, abbastanza divertente e tecnicamente discreto. Non un capolavoro imprescindibile, insomma, ma poteva andare decisamente peggio. VOTO: 6.5
Conclusioni
Sono davvero pochi i videogame di qualità tratti da film e fumetti, questo è un fatto assodato; dunque le aspettative nei confronti di tali produzioni non sono altissime, e spesso basta un titolo discreto per mettere il sorriso sulle labbra dei fan del personaggio di turno. Nel caso di X-Men - Le Origini: Wolverine, ci troviamo di fronte a un gioco che nella sua versione per console "nextgen" riesce in qualche modo a centrare l'obiettivo di un tie-in abbastanza curato e divertente, ma che su Wii invece si presenta come un lavoro mediocre. Non è tanto la solita realizzazione tecnica deludente a far storcere il naso, visto che per i multipiattaforma su Wii si tratta praticamente della norma. No, i problemi appartengono proprio al game design, a una struttura che si ripete pedissequamente e a un'interpretazione delle situazioni "chiave" tutt'altro che esaltante, a base di quick time event tanto spietati quanto noiosi e privi di attrattiva. Di certo non è questa la miglior rappresentazione videoludica di Wolverine.
PRO
- Realizzazione dei personaggi discreta
- Piuttosto impegnativo
- Interessante per i fan di Wolverine
CONTRO
- Ripetitivo e poco coinvolgente
- Ambientazioni davvero spartane
- Sonoro mediocre