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PC Magazine #79

Periodo di transizione o qualcosa sta cambiando per sempre?

RUBRICA di La Redazione   —   23/06/2012

Quanto sta costando Star Wars: The Old Republic ad Electronic Arts? La cifra precisa spesa dal colosso per sviluppare l'MMORPG in collaborazione con Lucas, prima di riportarlo interamente sotto la sua ala, non è mai stata chiarita, ma sembra altamente improbabile che l'attuale numero di abbonati possa nel tempo ripagare l'investimento. E già si parla di free to play. Tutte cose note, che assumono contorni inquietanti osservando le quotazioni di EA: come fatto notare da GameIndustry in un interessante articolo, le perdite del titolo dal novembre scorso ad oggi (-46% in un anno) segnano un trend di sfiducia sul futuro della società, che lo accomuna con THQ ma anche 2K. Considerando i numeri negativi delle vendite (basta pensare ai dati NPD mensili) sembra esserci parecchia incertezza su quello che aspetta l'industry. L'E3 di inizio giugno non ha dato scossoni e all'orizzonte non sembrano esserci importanti stimoli prima dell'appuntamento losangelino dell'anno prossimo, che sarà decisivo per capire come si evolverà il panorama videoludico. Le parole di Peter Moore sull'inevitabilità del free to play, indicano l'urgenza di mettersi alla pari con realtà emergenti in grado di lavorare dinamicamente su più fronti, e che nel tempo potrebbero avere la meglio. Il PC come al solito dovrebbe essere un punto d'osservazione privilegiato per capire cosa ci aspetterà in un futuro nemmeno troppo distante.
Aspettando l'imminente apocalisse, su Reddit un utente, Lycerius, ha pubblicato i risultati di una sua lunghissima partita a Civilization II: nel 3991 ci saranno solo tre super nazioni, due teocrazie e uno stato comunista, e il 90% della popolazione sarà deceduta durante una guerra nucleare lunga 1700 anni. Incoraggiante. Non siete ancora spaventati? I creatori di Amnesia discutono con Collette Bennet sulle pagine di Joystiq a proposito dello stato dei giochi horror moderni. Atmosfera e trama sono anche al centro di questa approfondita - e critica - analisi fatta da un utente a proposito di Diablo III. Ma nella settimana delle polemiche sulla patch 1.0.3, a lasciare basiti è la storia (vera?) dell'uomo che avrebbe abbandonato il lavoro per vivere della sola casa d'aste a valuta reale, caduto in una sorta di psico dramma dopo i ribilanciamenti che ne hanno più difficile il lavoro. Tra l'altro ci sono anche degli sviluppi. Vi lasciamo con l'ultimo video della rediviva mod Multiplayer per Just Cause 2: c'è poco da fare, sembrerebbe una gran figata.
PS: lo sviluppatore indipendente Wolfire (anziché accelerare su Overgrowth) si diletta con un nuovo progetto, Receiver. FPS con livelli procedurali, permadeath e un uso "realistico" dell'arma. Ne parleremo più dettagliatamente...

di Umberto Moioli

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Legacy of Kain: Soul Reaver 2

PC Magazine #79

Raziel gode di una grande celebrità postuma. Sottovalutato all'epoca, questo tragico personaggio è ora considerato tra i migliori realizzati nella storia dei videogiochi. Legacy of Kain: Soul Reaver 2 è la seconda parte di un capolavoro che tutti dovrebbero aver giocato. È vero che questo capitolo non introduce grandi novità nel sistema di gioco, ma in compenso esplora fino in fondo la storia di Raziel e la sua tormentata personalità. Inoltre dimostra un senso della narrazione di alto livello. Complotti, vendette e scontri di valori sono i grandi conflitti che scuotono questo titolo e tengono desta l'attenzione del giocatore. Grazie anche a un antagonista mosso da brame credibili e a un anti eroe con il quale si riesce a soffrire, immedesimandosi nella sua straziante lotta per l'autodeterminazione. Eppure nonostante si spinga molto più in profondità rispetto al suo predecessore, Legacy of Kain: Soul Reaver 2 andrebbe giocato insieme al primo capitolo per godere fino in fondo di questa saga buia e cimiteriale. Infatti in entrambi i capitoli la città di Nosgoth gioca un ruolo cruciale, ma mentre in passato l'abbiamo conosciuta al tempo della sua decadenza, ora la vedremo all'apice del suo splendore. Ci saranno ancora scorci in rovina e putridi passaggi, ma finalmente potremo salutare la luce del sole e la presenza degli animali. Un altro punto di rottura con il passato è il bilanciamento tra esplorazione e azione. Adesso i combattimenti sono molto più facili. È vero che, se usata troppo a lungo, la spada affamata di anime comincia a saziarsi con la nostra energia, ma è altrettanto vero che la maggior parte degli scontri sono evitabili.

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Inoltre qua e là ci sono armi tradizionali con cui fare a pezzi i nemici senza scomodare capricciose lame esoteriche. E comunque l'aspetto più intrigante rimane la presenza di puzzle complessi che coprono più aree unite tra loro. Ancora una volta per risolvere questi enigmi è necessario fare ricorso ai nostri poteri, tra i quali spicca di nuovo la capacità di passare dal mondo reale a quello degli spettri e viceversa. Legacy of Kain: Soul Reaver 2 è quindi più ragionato rispetto al capitolo precedente, e questo non è affatto un male. Inoltre, anche se non ha più la carica di novità del debutto, la seconda parte della saga di Raziel è un viaggio intenso e profondo in un mondo affascinante, dove due anime senza pace si scontrano per l'affermazione di pulsioni primordiale. Un'avventura da giocare e ricordare a lungo.

di Andrea Rubbini

Titolo: Legacy of Kain: Soul Reaver 2
Linea: GOG.com
Prezzo: 5.99$
Storico: La storia riprende da dove ci aveva lasciati il primo Soul Reaver, ma il gioco può benissimo vivere da solo, sebbene solo insieme al capitolo precedente offra l'esperienza definitiva del mondo di Raziel.
Voto originale Multiplayer.it: N/D

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Rift
I commercialisti di Trion Worlds ne sanno una più del diavolo: in autunno uscirà la prima espansione e la società ha deciso di venire incontro a chi non ha mai acquistato la versione base di Rift, includendola direttamente nella scatola di Storm Legion. Di solito, in occasione delle espansioni, è necessario acquistare il gioco base e addirittura le precedenti espansioni, generalmente scontate in concomitanza della nuova release, ma comunque sempre obbligatorie.

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Trion Worlds vuole tentare un altro approccio, regalando sostanzialmente il gioco base a chi decide di avventurarsi per la prima volta nel mondo di Telara. E tutti quelli che invece Rift l'hanno già acquistato, si attaccano al tram? In realtà no, infatti sono previsti degli speciali sconti sull'acquisto di Storm Legion per chi possiede già il client originale. È una soluzione sicuramente interessante, ma che sia dettata dalla grande fiducia nel progetto o da una situazione non proprio rosea non ci è dato saperlo. Ciò che invece sappiamo per certo è che sta per arrivare una nuova patch, intitolata Conquest, con la quale saranno aggiunte svariate nuove feature tra le quali spicca sicuramente il battleground per PvP a tre fazioni, ambientato in una sorta di dimensione parallela in cui bisognerà controllare delle risorse per vincere la partita. A questa nuova meccanica si aggiunge il sistema dei mentori, un nuovo raid-dungeon e un buon numero di avventure istantanee inedite per le zone di basso livello.

The Secret World
Restiamo in tema di Player vs Player: il prossimo weekend il nuovo MMORPG di Funcom sarà in Beta per l'ultima volta e tutti potranno provarlo prima del lancio previsto per l'inizio di luglio. Il lead designer Martin Bruusgard ha pensato quindi di illustrare le meccaniche del PvP di The Secret World in una lunga bloggata, spiegando per esempio il concetto di "fight club":

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un'arena presente in ogni città del gioco in cui è possibile suonarsele di santa ragione per provare le proprie combinazioni di abilità o fargliela pagare al tizio che vi ha fregato un oggetto durante un dungeon. I fight club saranno aperti a tutti i giocatori, a prescindere dalla fazione a cui appartengono. I "battlefield" invece sono i tipici campi di battaglia istanziati in cui le squadre di giocatori si affrontano per il possesso di antiche reliquie; niente di super innovativo, quindi, ma Funcom ha in serbo alcune sorprese che renderanno i match più imprevedibili. Infine, le "warzone" sono aree persistenti in cui le tre fazioni, fino a un massimo di duecento giocatori contemporaneamente, si daranno battaglia per controllare alcune importanti risorse: al lancio sarà disponibile una sola warzone, Fusang Project, che proporrà anche alcuni elementi PvE al suo interno nella forma di un particolare raid-boss. Il premio per la vittoria? Pezzi di equipaggiamento e importanti potenziamenti temporanei per tutta la fazione.

Diablo III
Questa settimana nell'occhio del ciclone c'è la patch 1.03 e tutta una serie di modifiche che stanno facendo discutere a più non posso la userbase. In generale, l'obiettivo della patch era chiaro: migliorare la qualità dell'esperienza. Una delle soluzioni adottate è stata la riduzione del bonus alla velocità d'attacco degli oggetti, che ha diminuito drasticamente il danno prodotto dai personaggi. La modifica, pensata per ridurre l'eccessiva importanza della statistica, ha comportato un netto peggioramento nelle prestazioni dei giocatori.

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A ciò si collega quindi una leggera riduzione della difficoltà Inferno, sopratutto per quanto riguarda le partite di gruppo: adesso il danno inferto dai nemici non scala con il numero dei giocatori. Tuttavia, per equilibrare Blizzard ha deciso di aumentare esponenzialmente il costo di riparazione dell'equipaggiamento e di diminuire il prezzo di fabbricazione di alcuni oggetti e gemme. È stata anche rivista la meccanica del Valore dei Nefilim, che adesso garantisce un oggetto raro extra ad ogni gruppo di nemici speciali ma uno in meno quando si sconfigge un boss, e la frequenza di ritrovamento degli oggetti di più alto livello per ogni atto in modalità Inferno e Abisso. Non sono mancate le polemiche, sopratutto per via dell'impatto che la patch ha avuto sull'economia, con gli oggetti in asta che continuano a costare quantità epocali di denaro, e sul gioco in solitario, frustrato dalla riduzione alla potenza di danno e da vari depotenziamenti ad alcune abilità importanti. La comunità sembra avere tante opinioni contrastanti, ma in generale aleggia l'impressione che la patch sottolinei troppo l'importanza dell'asta e dell'equipaggiamento piuttosto che della bravura dei giocatori...

Star Wars: The Old Republic
L'MMORPG di BioWare ha avuto giorni migliori, su questo non c'è dubbio. Qualche giorno fa, il lead designer Emmanuel Lusinchi, ha ammesso che BioWare sta valutando il modello free-to-play. "Dobbiamo essere flessibili e adattarci a ciò che sta succedendo" ha detto Lusinchi durante l'intervista, spiegando quanto sia difficile essere competitivi con un modello a sottoscrizione in un mercato che diventa sempre più F2P.

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Il problema in realtà è un altro, e cioè il lento e superficiale supporto dei developers, che hanno insistito con eccessiva energia sulle possibilità single-player, rilasciando di rado aggiornamenti non troppo corposi. Il prossimo dovrebbe finalmente introdurre le tanto attese "ranked warzone" e sui PTR già si può provare questa feature e la possibilità di iscriversi a una partita PvP in gruppo. Non mancheranno comunque altre novità, tra le quali una interessante modifica al crafting: sarà infatti possibile aggiungere uno slot "augment" a qualsiasi pezzo di equipaggiamento, pagando una certa quantità di crediti o utilizzando gli appositi kit fabbricati da alcune professioni. Inoltre, una nuova meccanica consentirà ai giocatori di utilizzare l'equipaggiamento social e cosmetico anche durante le normalissime sessioni di gioco, senza essere penalizzati dalla carenza di statistiche. Basteranno queste modifiche a trattenere i giocatori fino alla grande patch autunnale?

di Christian La Via Colli

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La configurazione media si aggiorna nel processore con il da poco uscito Core i5 3450. Non è stato molto considerato dalle recensioni ma, a 170 euro, rappresenta un interessante nuovo arrivo nella line up Ivy Bridge. La scheda video, come le altre componenti, resta invece invariata: Radeon HD 6870 non è più nuovissima ma la reperibilità attorno a 120 euro la rende davvero un ottimo affare. Chi volesse spendere una cinquantina di euro in più può andare con una certa tranquillità sulla GTX 560Ti, buona per giocare a 1080p.

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Grandi manovre nella scena indie questa settimana. Le uscite rilevanti sono state diverse. Come non parlare di Resonance, grandissima avventura grafica in pixel art scritta in modo magistrale? La potete acquistare su GoG, che ha l'esclusiva temporanea per due settimane, a meno di dieci euro. Altrimenti potete aspettare che anche altri negozi possano mettere in vendita il gioco.
Altro gioco di sicuro interesse è Tiny and Big: Grandpa's Leftovers di Black Pants Game Studio, un platform puzzle game 3D che conquista subito grazie allo stile scanzonato che lo contraddistingue in ogni aspetto. Volendo potete acquistarlo su tutti i maggiori negozi di digital delivery della rete, ma meglio sarebbe farlo direttamente sul sito ufficiale del gioco, in modo da dare tutti i soldi agli sviluppatori.
La terza segnalazione della settimana spetta di diritto a Fray, strategico multiplayer che si sta facendo apprezzare dalla comunità per le sue indubbie qualità grafiche e di gameplay. Anche questo è acquistabile dal sito dello sviluppatore o su Steam.

Tra i titoli da provare o da seguire di cui sono emerse nuove notizie, ci sono diverse novità interessanti. Intanto vi consigliamo di scaricare la demo di Enola di The Domaginarium, avventura estremamente ambiziosa che potrebbe riservare grosse sorprese. Se potete finanziatela acquistando la versione alpha (che da comunque diritto alla versione completa). Eccovi il collegamento sulla raccolta fondi di Desura: Link https://www.desura.com/games/enola
Altro titolo da provare, cui dedicheremo presto una recensione completa, è Oniken , platform action ispirato ai classici per NES come Ninja Gaiden, di cui ricalca in modo fedele lo stile grafico e parte del gameplay, difficoltà compresa. Se volete, intanto potete provare la demo: link
Dato da molti per morto, torna invece in grande stile il remake del coin op Toki, con Golgoth Studios, lo sviluppatore, che ha garantito la release e che ha annunciato di essere al lavoro per ultimare il sesto livello (di sei). Speriamo che ce la facciano per il 2012, perché sembra veramente che abbiano fatto un eccellente lavoro di restyling.

Ci fa quindi piacere segnalarvi l'italianissimo puzzle game Plith, sviluppato da Ya2, nome dietro cui si cela l'intrepido Flavio Calva. Il gioco richiede di essere intelligenti per essere battuto (lo specifichiamo per escludere la redazione di multy, mica per altri) e costa veramente pochissimo (3,99€... praticamente una birra), quindi dategli una possibilità.
Altra segnalazione, questa volta di un titolo completo scaricabile gratuitamente. Si tratta dell'ottimo Black Sect Remake, che potete prendere qui: Link. E' un'avventura vecchio stile davvero ben fatta... e poi è gratis, di che vi lamentate?

La recensione della settimana: Dead Hungry Diner

L'eroina di una cittadina vittima di feroci attacchi da parte di famelici non morti, non si è svegliata per tempo e i mangiacarneviva sono riusciti ad addentrarsi per le strade, facendo fuggire gli abitanti. Gli unici che possono fermarli sono due ragazzi che decidono di cucinare per loro per saziarli. Com'è il detto? Zombi soddisfatto non mangia cervello umano.

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La trama raccontata sopra appartiene a Dead Hungry Diner, felice rivisitazione horror della formula di Diner Dash, in cui lo scopo è fare di tutto per soddisfare il palato dei clienti, siano anche essi dei famelici non morti. Fortunatamente, oltre a copiare, gli sviluppatori si sono impegnati per inserire diversi elementi che ben legano con il tema. Ad esempio a un tratto interverrà nella trama la cacciatrice addormentata di cui sopra, sgridando i ragazzi che stanno nutrendo gli zombi e avviando una specie di narrazione che, nella sua surrealtà, non è spiacevole. Da notare anche la perfetta traduzione nella lingua italiana, fatto non comune per i titoli indie che spesso non possono permettersi di dedicare budget al multilinguismo.
Graficamente Dead Hungry Diner è in linea con gli standard di questa fascia di mercato e offre un buon 2D con diversi dettagli interessanti. Molto buffe alcune animazioni, soprattutto quelle degli zombi a tavola. Certo, come potete immaginare si tratta di un prodotto destinato a un pubblico molto ampio, quindi non ci sono contenuti particolarmente controversi e il gameplay è molto semplice. Comunque si lascia giocare e, inoltre, costa davvero poco. Volendo potete provare la demo. Magari scoprirete che gli zombi sono divertenti anche da nutrire, non solo da ammazzare.

di Simone Tagliaferri

Titolo: Dead Hungry Diner
Sviluppatore: Black Market Games
Distribuzione: DD
Sito di riferimento: Link
Download: Link
Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare.

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Gaikai in cerca di un acquirente

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Secondo alcuni rumor Gaikai è in cerca di un acquirente disposto a pagare almeno 500 milioni di dollari. Recentemente alcune voci davano Sony per interessata e a quanto pare ci sono altri interessati che si stanno muovendo per accaparrarsi la compagnia e il suo know how relativo al videogioco in streaming. Purtroppo CNN Money, che ha dato conferma della notizia, non ha specificato alcun nome ma è molto probabile che si tratti di compagnie direttamente coinvolte nel mercato videoludico. Gaikai si trova in una situazione peculiare visto l'incrocio di interessi che la attraversa. Infatti nella compagnia che si occupa di streaming confluiscono investimenti di Benchmark Capital, Rustin Canyon Partners e Intel Capital. Nel calderone troviamo infine anche Nvidia che collabora con Gaikai per il servizio di stream gaming GRID. La tecnologia si basa su nuovi processori progettati esclusivamente per il cloud gaming e promettono latenza infinitesimale e performance quasi indistinguibili da quelle di un PC fisso.

SSD - Prezzi in calo

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Continua il calo costante dei prezzi delle unità SSD che pian piano tornano ad essere appetibili. Purtroppo la dimensione dei dischi fissi classici è ancora un miraggio ma la crescente diffusione dovrebbe cambiare le cose in tempi brevi. D'altronde l'incremento di performance è netto e i nuovi controller hanno risolto molti dei problemi che affliggevano la nuova tecnologia di stoccaggio dati. Insomma, la crisi tailandese è stata infine assorbita e, presumibilmente, presto si abbasseranno in modo visibile anche i prezzi dei dispositivi che usano SSD e dischi fissi di alta qualità. Il costo medio delle unità a stato solido è sceso del 46% con la più economica delle SSD che costa 82 centesimi per Gigabyte.

Memorie GDDR6 per il 2014

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Secondo il sito cinese mydrivers.com le memorie GDDR6, delle quali si parla ormai da tempo, potrebbero arrivare nel 2014. AMD è ancora strettamente legata a JEDEC, l'organismo di standardizzazione dei semiconduttori, e presumibilmente si prepara già ad anticipare i tempi come ha fatto in passato supportando e adottando anzitempo le GDDR5. La strategia di AMD si è rivelata vincente, almeno sulla corta distanza, e potrebbe essere ancora una volta cruciale per rispondere a Nvidia che promette di guadagnare terreno grazie al lancio delle nuove GPU basate su chipset GK110. In ogni caso la formulazione del nuovo standard chiama in causa tutte le maggiori aziende del settoreinformatico tra cui troviamo ovviamente Nvidia e Intel. La durata di vità delle nuove memorie, secondo gli analisti, dovrebbe essere di circa 6 anni, ma la previsione ci sembra piuttosto azzardata visto che JEDEC non ha rilasciato specifiche di sorta. In ogni caso ci si aspetta un incremento sostanziale per evitare che si ripeta quanto successo con le GDDR4. Queste infatti sono state praticamente saltate visto che le performance delle GDDR3 erano ancora sufficienti a soddisfare le necessità di gran parte dell'hardware quando le GDDR5 erano già in vista.

Radeon HD 7970 GHz Edition

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Quello che colpisce delle nuove GeForce 600 non sono solo le performance. La GTX 680 supera infatti la Radeon 7970 del 10%, ma la GTX 580 riusciva a superare la 6970, in molti casi, del 15%. Quello che colpisce è il fatto che la GTX 680 superi la Radeon HD 7970 usando un chip ancora non definitivo, sfoggiando consumi sotto carico piuttosto ridotti e aggiungendo al tutto performance SLI con uno scaling praticamente perfetto. Davvero niente male, ma il margine di superiorità minore rispetto alla serie precedente lascia aperto un varco che AMD ha tentato di sfruttare rilasciando la Radeon HD 7970 GHz Edition, una scheda costruita per ambire alla corona delle massime performance su singola GPU e che, non a caso, esce sul mercato a 499 dollari, lo stesso prezzo della GeForce GTX 680. Per farlo la nuova HD 7970GE ha a disposizione la tecnologia Turbo Boost che assomiglia molto all'overclocking automatico delle nuove Nvidia. Osservando le specifiche vediamo poi 1000MHz di clock contro i 925MHz dell'edizione standard e memorie che viaggiano a 6GHz anzichè 5.5. Ebbene, secondo svariati test la scheda in molti casi guadagna effettivamente il 10% di prestazioni, mostrando un incremento paragonabile a quello sfoggiato dalle GTX 680 overcloccate. Ma per molti titoli il salto non è sufficiente a superare la GTX 680. Ovviamente in parte dei casi la resa effettiva è legata alle "preferenze" dei singoli titoli le cui variazioni di performance, in relazione a una GPU o all'altra, dipendono sia da come sono implementati i filtri sia dalle preferenze specifiche dei team di sviluppo. Metro 2033, per esempio, gira quasi sempre meglio sulle schede AMD, mentre Battlefield 3 favorisce in modo evidente le GPU Nvidia. Difficile dunque dare una valutazione precisa anche se all'apparenza la Radeon HD 7970GE ha un pizzico in più di potenza bruta rispetto all'ammiraglia a singola GPU di Nvidia. Resta però da considerare la delicata questione delle temperature e del rumore. Sotto carico la nuova Radeon arriva a succhiare ben 429 Watt e se la temperatura non è molto superiore a quella della GTX 680 lo è invece la rumorosità che secondo Anandtech si assesta sui 63.2 decibel. Ben 11 in più della scheda Nvidia e circa 6 in più della HD 7970 standard. La scheda infine può essere ulteriormente overcloccata del 15% con un ulteriore guadagno del 9/10% che porta la scheda a svettare in molti dei confronti effettuati da Anandtech. Ma in questo caso i paragoni andrebbero fatti con le edizioni speciali della GTX 680 che si sono dimostrate decisamente adatte all'overclocking. Inoltre prendendo in esame rumore, consumi e temperature i valori saltano al livello di schede dual GPU e non sono propriamente incoraggianti.

di Mattia Armani