7

L'evoluzione di un genere

Il futuro dei giochi di carte collezionabili passa per la fusione con il genere MMO?

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   06/06/2013

Tra nuove possibilità di finanziamento, come Kickstarter, e nuovi strumenti di sviluppo, il mondo degli indie si è letteralmente sollevato come un'onda travolgente. Il PC è risalito nei sondaggi come macchina da gioco e benché parte del successo sia dovuto agli MMO, è chiaro che per il picco registrato in questi ultimi due anni dobbiamo ringraziare anche il mondo degli indie e piattaforme come Steam. HEX prende vita in questo panorama, proprio con una campagna Kickstarter, e combina natura indie e formula MMO in una sola confezione andando a tappare un buco nella vasta ma non certo assoluta offerta videoludica.

L'evoluzione di un genere

L'idea alla base del titolo è infatti piuttosto fresca anche se, almeno in apparenza, decisamente semplice. Gli sviluppatori hanno infatti deciso di fondere strategia basata sulle carte e feature da MMO evolvendo, per certi versi, il concept del vecchio Magic: The Gathering. Il piano, nemmeno a dirlo, è quella di prendere il meglio dai due mondi, creando un trading card game di alto livello, giocabile da tutti e sostenuto dall'ormai quasi obbligatoria formula free-to-play. Una sfida non particolarmente complessa dal punto di vista concettuale ed estetico - anche se HEX non si fa mancare illustrazioni curate e una serie di gradevoli effetti grafici - ma molto complessa strutturalmente, con una grande quantità di aspetti da tenere sott'occhio. Un MMO prevede infatti cooperazione, dungeon, scontri contro boss, classi e quant'altro, mentre un gioco di carte collezionabili pretende un rigoroso bilanciamento delle meccaniche. E a questi elementi dobbiamo aggiungere il tentativo del team di sviluppo di ampliare i classici tactical trading game con una serie di opzioni che fanno da ponte tra carte e MMO. Il titolo prevede infatti che le carte, come i personaggi, possano crescere acquisendo abilità speciali sempre più potenti attraverso trasformazioni o speciali gemme da inserire in appositi alloggiamenti. Queste ultime possono potenziare l'abilità principale di una carta o sommare nuovi bonus e possono persino aggiungere opzioni di gameplay consentendo, per esempio, di giocare una carta in qualsiasi momento del match. Magari per combinarne gli effetti con quelli di altre carte e quindi interferire con i piani dell'avversario o creare combo personalizzate.

Complessità esponenziale

L'evoluzione di un genere

Ne deriva, come dicevamo, una formula estremamente complessa e dal potenziale esaltante che pone però seri dubbi in merito alle possibilità di bilanciamento. Un "semplice" gioco di carte è già composto da un'intricata rete di sinergie e interazioni che in HEX vanno a moltiplicarsi all'ennesima potenza tra bonus di razza, abilità legate alle classi, livello dei personaggi e svariate possibilità di evoluzione. Alla base, comunque, il gameplay è quello di un classico gioco strategico di carte anche se rappresentato con un'interfaccia comprensibile e curata che non si fa mancare una serie di sfiziosi effetti grafici volti a scandire le fasi della partita. Il set iniziale sarà composto da oltre 350 carte alle quali vanno aggiunte quelle speciali dedicate ai finanziatori. Ma queste non resteranno necessariamente nelle mani di chi ha pagato in anticipo. HEX, infatti, includerà una auction house in piena regola che consentirà non solo di comprare e vendere carte, ma anche di scambiare bonus e pezzi di equipaggiamento. Elementi che, almeno in parte, potranno essere ottenuti affrontando i dungeon e i raid che compongono il lato PvE dell'esperienza. Purtroppo non si è ancora visto molto di questa componente e sarà tutta da verificare. Inoltre resta da vedere la politica di commercializzazione relativa ai set di carte che saranno rilasciati successivamente al lancio. I prezzi, nel caso dei trading card game digitali e non, non sono sempre popolari e la necessità di sostenere economicamente un titolo free-to-play potrebbe elevarli ulteriormente. Probabilmente l'acquisto di nuove carte non sarà un elemento essenziale nell'ottica PvE visto che i premi dovrebbero essere sufficienti per evolversi a dovere. Ma è altrettanto probabile che l'acquisto di nuovi mazzi sia auspicabile, se non essenziale, nel caso del PvP che potrebbe diventare un lusso piuttosto caro.

In ogni caso la freschezza del concept e una serie di considerazioni giustificano comunque un discreto entusiasmo. Tanto per cominciare anche se l'uso di meccaniche legate alle carte sacrifica l'azione, concede estrema importanza all'abilità strategica, anche in fase di pianificazione, e alla fortuna, di solito piuttosto prevedibile negli MMO. Due elementi che dovrebbero scongiurare la ripetitività e garantire agli scontri PvP una marcia in più, evitando che eventuali sbilanciamenti siano preponderanti. Se a questo aggiungiamo la componente narrativa e le meccaniche cooperative, le potenzialità e la varietà del gampeplay emergono in modo evidente.

L'evoluzione di un genere

E ci sono altri vantaggi nella formula come la quasi totale irrilevanza del netcode. Un gioco di questo tipo può essere giocato tranquillamente in mobilità e con una connessione modesta. Non a caso tra gli obiettivi supplementari, tutti raggiunti, c'è anche il supporto per i tablet che va ad aggiungersi a numerosi dungeon extra e a un sistema di crafting, inizialmente pensato per essere introdotto successivamente al lancio, che andrà da subito a rendere il tutto ancora più ricco e complesso. Il successo della campagna Kickstarter, nonostante la natura atipica del titolo, è stato travolgente, anche grazie alla popolarità guadagnata negli ultimi anni dai "trading card game" digitali. E in questo campo il team di sviluppo può vantare esperienza diretta avendo lavorato su prodotti di successo come quelli legati a World of Warcraft e Lord of the Rings. Inoltre Cryptozoic Entertainment sta lavorando al titolo già da due anni e annovera nel suo organico sviluppatori, come il Kevin Jordan di World of Warcraft, che hanno contribuito a creare MMO di successo. Un background di tutto rispetto che concede qualche garanzia in più ai finanziatori e che ha portato la campagna a raccogliere il 600% dei fondi chiesti dagli sviluppatori. Quanto sopra non implica nessuna certezza di successo, questo è ovvio, ma un certo tasso di rischio insito in tutte le produzioni derivate dal crowdfunding non ha impedito a circa 14.000 giocatori di scommettere sul successo di HEX.

CERTEZZE

  • Formula ricca e complessa
  • Meccaniche fresche
  • Il netcode non è determinante

DUBBI

  • Bilanciamento difficile
  • La fusione tra collezionismo e micro transazioni può risultare economicamente dispendiosa