E' un po' il punto d'arrivo di quindici anni di voli dell'immaginario, prendere in mano il Nintendo 3DS dove sta girando il codice preview di Pokémon X e Y e vedere un mondo splendidamente in tre dimensioni che prende piano piano vita. E' un po' il rivivere quei primi passi bidimensionali pre-pancetta, pre-occhiaie, pre-fidanzata come li abbiamo sempre sognati, come solo la nostra immaginazione poteva idearli, trasformando la bidimensionalità tra le mani, in poligoni e texture. Questo punto d'arrivo lo raggiungeremo tutti il prossimo 13 ottobre, giorno dell'uscita di Pokémon X e Y: noi ne abbiamo avuto un assaggio a Londra, in esclusiva italiana, dove abbiamo provato la prima ora e mezza del titolo ed intervistato Junichi Masuda, producer della serie.
Ritorno al presente
L'impatto con Pokémon X e Y è un salto nel presente, arrivando da un passato che probabilmente è sopravvissuto più del dovuto, soprattutto per il balzo tecnico dal precedente capitolo.
Non che le innovazioni a livello di gameplay siano poche, e le vedremo in un attimo, ma è il motore grafico finalmente al passo coi tempi a colpire per primo il nostro cuore di allenatori di creaturine, aprendo l'incontro con un uno-due formidabile: il design degli interni, per primo, soddisfa l'occhio con la sua ricchezza di particolari, con le pareti adornate di quadri, con suppellettili ed elementi in movimento. Poi arriva il secondo cazzotto, quando si esce dalla porta di casa per andare a conoscere la nuova vicina, e si scoprono esterni che sembrano invitare il giocatore dietro ad ogni angolo, colorati, vibranti. Il ritmo è altissimo, e in un attimo siamo già lungo il primo percorso ad ammirare la telecamera che ci accompagna con inquadrature dinamiche, mettendoci definitivamente a tappeto. Tornando coi piedi per terra va detto che, in alcuni casi, proprio la telecamera ha avuto qualche cedimento qualitativo, magari quando ci perdeva dietro agli edifici più alti, ma in generale il livello tecnico della produzione Game Freak è altissimo. Beiamoci dunque delle animazioni, sia quelle dei Pokémon in battaglia, che sopratutto quelle di protagonista e comprimari, specialmente una volta equipaggiati i rollerskate, che stupiscono per la fluidità con cui il nostro alterego a schermo pattina fulmineo nel mondo di gioco. E' vero che i cambiamenti sono tanti, ma bastano i primi istanti di Pokémon X e Y per sentire il profumo di casa, per trovare tutto quello che cerchiamo esattamente dove ci aspettiamo che sia.
Il ritmo però, questa volta, è molto più alto, e nel giro di pochi minuti abbiamo già per le mani il nostro primo mostriciattolo, scegliendolo tra Froakie, Fennekin e Chespin, ed il PokéDex, che precede solo di istanti il primo combattimento. Di nuovo sono i modelli poligonali dei Pokémon a rapire lo sguardo, complice forse anche uno sfondo poco particolareggiato; modelli che vengono esaltati dalle diverse inquadrature che si susseguono a schermo, mostrandoci lo scontro da più prospettive (ottima la prima persona durante il lancio delle Pokéball) o affiancando i due contendenti grazie ad un dinamico taglio che spezza in due lo schermo. L'interfaccia sul touch-screen, dalla quale selezionare gli attacchi e gestire l'inventario, è pulita e leggibile, non si fatica a trovare l'opzione scelta, e gli scontri sembrano avere più pepe che in passato, forse grazie anche alle animazioni delle mosse. Dobbiamo dire che non tutte ci sono parse sullo stesso livello, o meglio, alcune non sembrano riuscire a tenere testa al resto dell'offerta visiva. A fronte degli ottimi modelli delle creature, infatti, gli attacchi risultano a volte sotto tono, o poco spettacolari, anche se certo non si tratta di un elemento in grado di viziare l'esperienza di gioco.
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Dico non dico
Nintendo è molto precisa nello specificare di cosa si può scrivere, e di cosa no. Non dev'essere un atteggiamento frainteso con l'immobilismo che spesso viene imputato alla casa di Kyoto, ma si tratta di una scelta diretta a proteggere l'esperienza ludica vista nel suo insieme, esperienza che potrebbe essere viziata da alcune fughe di notizie anzitempo.
Anche in questa anteprima, dunque, dobbiamo pattinare sul filo del riferibile, tralasciando molti dettagli sulla storia (comunque completamente originale e scollegata da quella di Bianco 2 e Nero 2) e su alcuni aspetti del gioco. Uno di questi, la possibilità di muoversi in diagonale, tra le più rilevanti novità di questo capitolo, non è certo un mistero, anche se il mistero deve rimanere ancora per circa un mese sul come gli sviluppatori di Game Freak abbiano pensato di insegnare al giocatore questa nuova capacità. Nintendo coccola i suoi giocatori, sapendo bene che a fianco degli esperti si trova anche una nutrita schiera di utenti pronta a spaventarsi per radicali cambiamenti nell'interfaccia, e così la maniera con cui Pokémon X e Y presenta il movimento diagonale, è tanto sottile quanto efficace. Anche per quanto riguarda le Megaevoluzioni dobbiamo rimandare il discorso in sede di recensione: sappiamo che ci sono, sappiamo che non tutti i Pokémon potranno approfittarne e che saranno legate al possesso della Megapietra, ma di più proprio non possiamo dire. Durante la nostra approfondita prova della produzione Game Freak, non abbiamo potuto fare a meno di spendere del tempo nell'esplorazione delle attività collaterali proposte nello schermo inferiore del 3DS. La prima, e più ricca di contenuti, è l'ormai nota modalità Poké Io e Te, a prima vista un semplice Tamagotchi, ma in realtà qualcosa di più.
Si tratta sì di un minigioco nel quale coccolare e rimpinzare il nostro Pokémon preferito con tanti, coloratissimi, dolcetti francesi (i macaron), ma anche di una collezione di tre micro attività - tre scacciapensieri, potremmo definirle - capaci di stuzzicare per immediatezza e divertimento. Sono tre mini giochi che puntano sull'interazione col touch-screen, chiamando il giocatore a tocchi e trascinamenti via via sempre più concitati, senza nulla da invidiare a molte produzioni del mondo mobile. Una di queste tre esperienze, Puzzle Tap Tap, conquista invece puntando sulla piacevolezza estetica, chiedendo di ricostruire un'immagine animata raffigurante dei Pokémon in movimento, per un gameplay più rilassato e ragionato. Ad affiancare il Poké Io e Te abbiamo trovato la modalità Super Allenamento, nella quale potenziare specifiche aree d'abilità del Pokémon prescelto, tramite un mini gioco nel quale lanciare palloni contro determinati bersagli, muovendosi nello spazio ed evitando gli oggetti che ci venivano lanciati contro. Si tratta anche in questo caso di un'esperienza parallela a quella principale, ma comunque curata e divertente.
Salto generazionale
Pare chiaro, da quanto detto fin'ora, che Pokémon X e Y sia un punto di svolta per la serie, che sia il capitolo in grado di segnare l'abbandono del passato in favore di un approccio più moderno, e non solo da un punto di vista grafico o per l'arrivo di chissà quanti nuovi Pokémon (il numero preciso è ancora top-secret, a proposito, e non sappiamo ancora quali siano esclusivi a seconda della versione scelta).
Il nuovo sistema di combattimenti online, fluido ed intuitivo, è ottimamente strutturato, così come la PokéBank si rivela essere utile e necessaria per permettere ai giocatori di conservare le loro collezioni (a pagamento, è vero, ma problemi di compatibilità impediscono una connessione tra Nintendo DS e Nintendo 3DS, giustificando così le spese per un'infrastruttura online tutta nuova). Il salto nel presente di cui parlavamo qualche riga sopra, poi, si vede anche dai dettagli: avere bisogno di un solo secondo per salvare la partita, rispetto alle tempistiche ben più dilatate dei capitoli per Nintendo DS, è certo segno dei tempi che cambiano. Siamo alla fine di questo lungo articolo, ma i più attenti ricorderanno che si parlava anche di un'intervista a Junichi Masuda, il vero e proprio motore del cambiamento in casa Pokémon.
Bene, l'intervista c'è, ma arriverà domani, e ci permetterà di scoprire ancora qualcosa di più sull'ultimo capitolo di una delle serie più vendute di tutti i tempi. Pokémon X e Y è un titolo che fa tesoro dei tanti, meritati, successi della serie, prendendone le caratteristiche più consolidate, ed immergendole in un bagno di modernità e cambiamento. Attenzione però, il cuore dell'esperienza ludica è quello che tutti abbiamo apprezzato in questi anni, un rpg solido e dalle meccaniche ancora più affinate grazie all'introduzione dei Pokémon di tipo Folletto, ma è il come ci viene presentato che introduce una nuova era per la serie. Tecnicamente eccelso, Pokémon X e Y ha tutte le carte in regola per diventare uno dei capitoli più simbolici, e per conquistarsi un posto speciale tra le preferenze dei giocatori.
CERTEZZE
- Tecnicamente molto convincente
- Minigiochi semplici, ma curati e divertenti
- Gameplay solido, ma rinfrescato
DUBBI
- Animazioni degli attacchi non particolarmente spettacolari