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Rock power

Siamo andati fin dentro gli studi di Gibson a Londra per provare Rocksmith 2014

PROVATO di La Redazione   —   23/09/2013

Quando ci siamo arrivati, erano due settimane che a Londra non faceva altro che piovere. Il sole e la bella serata che ci hanno accolti, invece, devono essere stati invocati direttamente da Ubisoft per festeggiare la prova di Rocksmith 2014, nuova edizione di uno dei software più sorprendenti che ci sia capitato di provare negli ultimi anni. Per chi se lo fosse perso, si tratta, più che di un gioco, di un tutorial giocoso che consente di imparare a suonare chitarra e basso usando veri e propri strumenti, prendendo quindi le distanze da tutti quei giochi musicali, tipo Guitar Hero, che per anni hanno fatto furore nelle classifiche di vendita di tutto il mondo. Salvo poi sparire nel nulla da un anno all'altro.

Rock power

Il software, dicevamo, interpreta le note suonate su uno strumento normale e le trasferisce su PC, PlayStation 3, WiiU e Xbox 360 permettendo di replicare le partiture relative ai due strumenti e di provare ad eseguire tecniche e passaggi, guidati da un sistema tanto intelligente quanto pratico. L'edizione dello scorso anno aveva un tutorial un po' scarno e qualche problema di lag e ora che sta per arrivare l'edizione 2014, abbiamo potuto provare con mano, basso e chitarra alcune delle più interessanti novità.

A Londra con una Gibson in braccio e la musica di Rocksmith 2014

Setting

La location per la nostra prova era quanto meno suggestiva: una bella sala prove, pavimento in legno e insonorizzazione acustica dentro gli uffici della Gibson di Londra. In fondo alla sala un muro di amplificatori Orange e Marshall, entrambe le ditte sponsorizzano infatti il gioco. Ovviamente non mancavano chitarre e bassi della casa madre, la Gibson. Insomma, il setting prometteva decisamente bene. Il producer, presentando la nuova edizione, ha confermato un look molto più chiaro, meno cavernoso per tutto l'impianto grafico, vera testimonianza della ricerca fatta per rendere tutti i menu molto più intuitivi e veloci. È stato anche inserito un sistema a missioni, ce ne saranno sempre tre attive per volta, che se seguite porteranno il giocatore/musicista a scovare e provare tutti i meandri e le possibilità offerte da Rocksmith 2014. Importante la playlist, che verrà di volta in volta svelata, che sarà molto più equilibrata e che permetterà di importare tutti i DLC precedentemente acquistati, mentre il team sta ancora lavorando alle licenze per poter importare anche le canzoni presenti sul disco di Rocksmith.

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Ritornano anche i giochi arcade, ce ne sono una quindicina, solo che questa volta sono molto più articolati e confermano una creatività del team fuori dal comune in quel che sembra un tentativo riuscitissimo di coniugare tecniche da musicista e meccaniche da sala giochi (immaginate una serie di giochi 16bit con cui interagire a colpi di basso o chitarra) in modo da "ripassare" agilmente i passaggi più significativi delle lezioni virtuali impartite da Rocksmith 2014 con giochi che chiedono di sparare ad astronavi o zombie suonando gli accordi sparati a video senza preavviso o di uccidere ninja mascherati che ci attaccano lungo le note di una scala pentatonica mentre si imbraccia un basso. Insomma, a parte l'enorme e migliorata pulizia video di interfaccia e minigiochi, è evidente come il team si sia concentrato per rendere l'esperienza del primo Rocksmith qualcosa di molto più organico e completo sotto tutti i punti di vista e per dare una serie di tracce al giocatore in modo che non si perda e che non abbandoni il tentativo di tirare fuori qualcosa di buono da tutto il pacchetto.

Sala prove con l'insegnante

La sezione più importante, nonché maggiormente rielaborata, è quella che insegna a suonare chitarra e basso. Ora ci sono decine di video tutorial per ogni singola tecnica dei due strumenti, ognuno diviso in step che si possono liberamente affrontare, suonando anche sopra ai video. Ogni tecnica viene introdotta da un video, su cui si può suonare appunto, poi seguito da una piccola sequenza di esempi applicativi realizzati con la consueta struttura di gioco e, infine, c'è una piccola traccia musicale che fa tesoro della tecnica stessa. Difficile immaginare un sistema più completo, posto che dovremo metterci con calma coi due strumenti e vedere la completezza del "metodo Rocksmith" ma l'inizio ci pare ottimo, anche se non ci sembra d'aver visto ancora l'inserimento di un prontuario d'accordi per avere sott'occhi in un baleno tutti quelli che possono essere utili soprattutto a un musicista alle prime armi. Come impararli, allora? Sia nei tutorial dedicati agli accordi stessi, che ne propongono sempre una manciata, sia suonando le canzoni della playlist. Qui, di nuovo, il lavoro fatto sembra enorme. Per rispondere alle critiche relative alla difficoltà del gioco, che non si poteva settare, ogni singolo brano è stato scomposto in riff, sotto riff, strofe, ritornelli assoli, in un diagramma che indica la difficoltà di ogni singola sezione di canzone, che può essere rallentata, accelerata e per la quale può essere stabilita la difficoltà individuale (che poi può essere estesa a tutto il brano).

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L'aspetto più interessante è che il giocatore vede cambiare sotto gli occhi (mentre si è nel menu di pausa e si cambiano le varie impostazioni) la complessità della "partitura" così da capire immediatamente se il livello scelto è esattamente quel che si vuole. Ovviamente, premendo un semplice tasto, il sistema si resetta e si torna al sistema originario, ovvero quello che cambia la difficoltà in base alla bravura del musicista. L'ultimo aspetto, che ci aveva molto colpito all'E3 di quest'anno, è l'introduzione della modalità di prove libere, ovvero quello che consente letteralmente di improvvisare con l'ausilio di una vera e propria band composta da almeno quattro strumenti tra batteria, basso, chitarra e persino tastiera. Ogni strumento ha un set di "suoni" ben distinto e preimpostato, ma si possono importare effettistica e volumi direttamente da quelli di ognuna delle canzoni presenti nel gioco. Fatto questo, si sceglie una tonalità e la scala su cui si vuole improvvisare e la band segue il giocatore per intensità e ritmo (si può anche scegliere un tempo e far sì che sia il giocatore a dover seguire il gruppo). Un manico virtuale fa vedere quali sono le note giuste su cui suonare e quale sarà la progressione d'accordi che il gruppo seguirà e ci è già stato detto che purtroppo non si potranno decidere sequenze d'accordi personalizzati né registrare e condividere quanto suonato dal vivo, ma il risultato sembra comunque impressionante. L'unico appunto, così come per gli accordi, è che nel gioco si può scegliere di improvvisare lungo qualsiasi delle più importanti scale esistenti nella musica, senza però che al giocatore vengano spiegate o anche solo detto cosa sia una scala e perché esista; per questo, però, ci possono essere i tutorial dello strumento e quindi anche qui ci vorrà un'approfondita recensione per capire quanto finalmente Rocksmith 2014 possa essere consigliato anche al più principiante dei principianti. Anche perché l'altro dei problemi, ovvero il ritardo tra nota suonata e percepita dal gioco, almeno nel setting allestito per noi durante la prova, era virtualmente inesistente, lasciandoci con una gran voglia di giocare al più presto.

CERTEZZE

  • I tutorial realizzati con estrema cura
  • Bella tracklist
  • Lag molto diminuito
  • Il lavoro sui minigiochi e l'impostazione della difficoltà
  • L'improvvisazione

DUBBI

  • Il prontuario d'accordi sembra ancora assente
  • Da valutare i passi in avanti in termini d'accessibilità