Tutto si può dire dei ragazzi di ArenaNet, ma non che se ne stiano con le mani in mano. Possiamo puntualizzare sulle promesse che non sono state mantenute, possiamo discutere sul PvP strutturato che non è competitivo come avrebbe dovuto essere, possiamo imprecare perché in World Vs World Vs World ci hanno zergato di nuovo il fortino, ma di certo non possiamo lamentarci della "living story", ovvero la filosofia che il team segue da ormai parecchi mesi e che si è concretizzata in una lunga serie di micro-aggiornamenti quindicinali con lo scopo di offrire ai giocatori contenuti nuovi e costanti arricchendo, al tempo stesso, la storia del mondo di gioco e dei suoi personaggi. La nuova patch, intitolata non proprio sibillinamente Escape from Lion's Arch, rappresenta uno degli ultimi passi nella storyline incentrata su Scarlet Briar, la Sylvari che da mesi perseguita i giocatori di Guild Wars 2 con i suoi mefistofelici piani di vendetta. Un personaggio controverso che non ha suscitato un riscontro positivo nella community e che ArenaNet è stata costretta ad approfondire anche fuori dal gioco per rendere la battaglia più avvincente. La missione è fallita, così il team di Colin Johanson ha ben pensato di convincere i giocatori della minaccia con una mossa decisamente audace...
Lion's Arch è in pericolo: tutti i giocatori di Guild Wars 2 sono pregati di prepararsi a difenderla!
Casa dolce casa
La storia di Lion's Arch è piuttosto particolare e risale all'epoca del primo Guild Wars, quando era ancora la capitale del regno di Kryta. Distrutta dal maremoto causato dalla resurrezione del drago antico Zhaitan e del continente perduto di Orr, Lion's Arch è rimasta un cumulo di macerie per anni finché non è stata ricostruita e trasformata in una città portuale indipendente dai corsari di Cobiah Marriner. Questa storia, soltanto accennata dai punti di interesse interattivi nel gioco, è stata raccontata approfonditamente nell'ultimo romanzo scritto dalla sceneggiatrice di Guild Wars 2, Ree Soesbee, e che Multiplayer.it Edizioni - *DIN DON* PUBBLICITA'! - pubblicherà prossimamente con il titolo Il Mare del Lamento.
In quel lungo racconto Lion's Arch è la protagonista assoluta ancor più dei veri e propri personaggi coinvolti e, col senno di poi, riusciamo oggi a comprendere meglio il diabolico piano ordito da ArenaNet nell'ultimo anno. In gioco, tutto è iniziato con l'aggiornamento The Lost Shores: era il novembre del 2012 e una razza di creature mostruose attaccava la città, costringendo i giocatori a scacciarle e a spostare la battaglia sull'isola di Southsun. Nel corso dei mesi successivi, ArenaNet ha imbastito una serie di sottotrame che stanno per giungere al loro culmine, riportando in auge il Consiglio dei Capitani di Lion's Arch, mettendo in scena la banda dei pirati Aetherblade e poi la Toxic Alliance e tutta una catena di eventi manipolata dalla folle Scarlet Briar. Tra aggiornamenti, romanzi e racconti, insomma, l'obiettivo degli sviluppatori era quello di creare un legame ancora più stretto tra i giocatori e il mondo di Tyria, rappresentato dal centro nevralgico di Lion's Arch, città di tutte le razze. La nuova patch, live da oggi 18 febbraio, ha come scopo proprio quello di colpire al cuore i giocatori, mettendo a ferro e fuoco la città. Il motto del team - che poi riassume anche il concetto di living story - è molto conciso e significativo: nulla è per sempre. Dopo questo aggiornamento, insomma, i giocatori dovranno guardare alla strategia di ArenaNet con occhi diversi e cominciare veramente a temere per il futuro.
Nulla è per sempre
Mettendo da parte la prosa, quali sono i contenuti concreti di questa nuova patch? Colin Johanson e il suo team vogliono mantenere il segreto fino all'ultimo, ma a quanto pare l'aggiornamento metterà in secondo piano la consueta dose di fix e bilanciamenti sibillini per concentrarsi tutto sulla narrazione e sul gameplay. I giocatori che si collegheranno dopo aver aggiornato il client si troveranno di fronte a uno scenario apocalittico: la situazione di Lion's Arch è talmente grave che le fiamme e la devastazione saranno visibili dalle aree adiacenti, sullo sfondo dei confini di caricamento che separano le mappe.
Già nei pressi dei portali ci sarà un bel po' d'azione, con i sicari di Scarlet impegnati a bombardare l'area e ad assediare l'ingresso alla città mentre i giocatori tentano di respingerli. In città, neanche a dirlo, le cose andranno molto peggio. Lion's Arch sarà letteralmente a pezzi, la fontana nella piazza centrale - che già, poverina, non ha mai tregua - sarà completamente distrutta e molte zone saranno inaccessibili o completamente compromesse. I giocatori che hanno bisogno di venditori e servizi come quelli legati al crafting, però, non temano: ArenaNet ha spostato tutti i NPC importanti nel Vigil Keep, dove i giocatori potranno riunirsi per pianificare il loro contrattacco. La città sarà invasa dai pirati Aetherblade, dagli sgherri meccanici di Scarlet e persino dalla Toxic Alliance: in quest'ultimo caso bisognerà partecipare ripetutamente ad alcuni eventi dinamici per ridurre la dispersione del gas venefico che abbiamo imparato a conoscere nella Tower of Nightmares. Gli scontri saranno sparsi per tutta l'area, ma ci sarà pane anche per i denti dei giocatori più avvezzi all'esplorazione e all'avventura solitaria: una delle attività principali consisterà nel trovare i cittadini per scortarli al sicuro e incoraggiarli, ma la loro posizione cambierà continuamente perciò questa missione dovrebbe essere meno ripetitiva. Vi saranno anche dei punti di interesse nascosti da trovare per ottenere valuta che si potrà scambiare con degli oggetti creati appositamente per questo evento.
ArenaNet, insomma, ritiene di aver sviluppato un evento importantissimo per tutti i gusti, in grado di coinvolgere sia i veterani sia i giocatori alle prime armi, senza focalizzarsi necessariamente sul combattimento. Il tutto, naturalmente, sarà accompagnato da una generosa lista di achievement e relative ricompense che stimolerà la partecipazione della community. Quella di distruggere un punto di incontro tanto significativo per i giocatori e per il "lore" di Guild Wars 2 è sicuramente una scelta molto coraggiosa, che solleva però non poche domande. In primo luogo, come reagiranno i giocatori alla perdita di un luogo che hanno imparato ad amare, in alcuni casi persino all'epoca del prequel? E poi, questo cambiamento sarà davvero permanente, o nel giro di qualche settimana tutto tornerà come prima o quasi? Perché se ArenaNet vuole restare coerente con le proprie affermazioni dovrà necessariamente imporre un nuovo status quo o, quantomeno, ricostruire Lion's Arch per gradi e decisamente non nel giro di due settimane. Infine, e questo è forse il nostro dubbio più grande: ce la faranno i server a reggere il carico di un evento come questo? È passato più di un anno dalle disastrose performance durante la battaglia con i Karka, e i recenti eventi dinamici massivi proposti dagli sviluppatori, come il rinnovato Tequatl o la marionetta gigante, hanno dimostrato che ArenaNet ha fatto dei passi avanti da un punto di vista tecnico. Ma qui è in ballo il destino di Lion's Arch e siamo sicuri che tantissimi giocatori, compresi quelli che hanno abbandonato Guild Wars 2, faranno almeno una capatina per vedere cosa stia succedendo: sarebbe un bel guaio se un evento così importante fosse compromesso da disconnessioni e crash, non credete?