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Guida PC - Monitor

Addentriamoci nella giungla dei monitor da gioco in balia di risoluzioni, tempi di risposta e frequenza di aggiornamento

SPECIALE di Mattia Comba   —   30/04/2015

La ricerca del monitor giusto da abbinare al proprio PC è in certi casi una vera sfida. A differenza di quanto avviene con schede video e processori è molto più difficile rendersi conto dai numeri e dai dati dei benchmarck quanto un monitor sia migliore di un'altro e quanto realmente possa migliorare la nostra esperienza di gioco. Come per i televisori, la colpa è tutta del nostro occhio: l'organo preposto alla gestione del nostro senso per eccellenza è dannatamente pigro e impiega pochissimo tempo ad adattarsi alle tecnologie a cui lo poniamo di fronte. Questo ci costringe quindi a dover provare in prima persona un nuovo monitor o televisore prima di renderci realmente conto del salto qualitativo dovuto al cambiamento di periferica proprio perché il nostro occhio si adatta con estrema facilità al monitor che stiamo usando in questo momento senza farci avvertire il bisogno doverlo cambiare anche dopo parecchi anni di utilizzo. Alla luce di questa introduzione che può sembrare decisamente poco incoraggiante, cercheremo con questo articolo della Guida PC dedicato ai monitor di individuare i migliori esponenti per tre differenti categorie, basandoci principalmente sulla rilevante differenza di risoluzione tra i modelli presi in considerazione.

L'ottavo capitolo della Guida PC di Multiplayer.it è dedicato al mondo monitor: Full HD, 1440p o 4K?

Pannelli per tutte le esigenze

Come per tutto ciò di cui abbiamo parlato durante questi mesi nella Guida PC, il prezzo rimane la discriminante più importante quando ci si accinge a scegliere un nuovo monitor. Il ventaglio di modelli offerti sul mercato è davvero ampio e sfaccettato, con differenze cha vanno dai più macroscopici risoluzione, frequenza di aggiornamento e tempo di risposta fino a dettagli sempre molto importati da non sottovalutare, come la luminosità, il contrasto, gamma colore e l'angolo di visuale. Il tutto però, porta al tipo di pannello che viene utilizzato sul monitor, il vero artefice delle prestazioni e della resa visiva effettiva. Sono principalmente tre le tecnologie utilizzate per i pannelli: twisted nematic (TN), vertical alignment (VA) e in-plane switching (IPS). I primi rappresentato la tipologia di pannelli più comuni in commercio, basati principalmente su una tecnologia poco costosa a ampiamente collaudata.

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I pannelli TN a fronte di una qualità dell'immagine genericamente povera sotto il profilo della riproduzione dei colori e dell'angolo di visuale, hanno tempi di risposta molto bassi che si attestano sui pochi millisecondi nella transizione gray to gray rendendolo perfetto per l'impiego nel gaming. Sono infatti moltissimi i produttori che offrono modelli indirizzati specificatamente ai videogiocatori con pannelli TN, utilizzati soprattutto quando si parla di giochi competitivi dove la qualità dell'immagine è secondaria rispetto alla risposta quasi istantanea del pannello. Dopotutto la qualità dell'immagine non è tutto, e i tempi di risposta di questi pannelli sono i migliori in assoluto. Maggiore è questo valore, e minore saranno il blur e le sbavature durante le transizioni più rapide. È molto importante anche la frequenza di aggiornamento, ovvero quante volte in un secondo lo schermo riproduce le immagini visualizzate. Attualmente sempre più pannelli TN puntano verso i 120Hz e i 144Hz, che offrono una qualità dell'immagine decisamente migliore e più pulita rispetto ai modelli da 60Hz maggiormente diffusi e più economici. Di contro i pannelli IPS si posizionano in cima alla lista dei monitor più costosi, puntando tutto sulla qualità dell'immagine attualmente ineguagliata: i colori sono riprodotti in modo fantastico grazie anche a un ampio angolo di visuale. Di contro consumano più energia elettrica e, come detto, hanno tempi di risposta mano reattivi. Tuttavia in molte circostanza e per utilizzi non intensivi in chiave gaming ma soprattutto lavorativa, la differenza tra 1 e 5 ms può essere difficile da percepire ed essere facilmente superata dalla maggiore qualità delle immagini. Per utilizzare photoshop o programmi di videoediting la differenza sarà irrilevante, ma per i videogiochi potrebbe essere drammatica. Inoltre anche la frequenza di aggiornamento è ancorata ai 60 Hz, con solamente alcuni modelli dei monitor di fascia alta che si possono overclockare intervenendo sugli hardware per spingerli non oltre i 90Hz. In ultimo, i pannelli VA sono una via di mezzo, con colori migliori dei TN ma peggiori degli IPS e soprattutto in ottica videoludica, la latenza non è un fattore da far passare inosservato. Il pericolo di blurring con questo tipo di monitor è piuttosto elevato.

Problemi di tearing

Oltre al motion blur, un'altro artefatto visivo che affligge i videogiocatori e di cui si è parlato molto in questo periodo è il tearing. Questo fastidioso fenomeno è causato dalla non perfetta sincronizzazione tra la scheda video e il monitor, nello specifico quando la prima invia allo schermo un fotogramma prima che questo abbia finito di mostrare il precedente. Il risultato è un'immagine tagliata di netto dove da una parte viene visualizzato il nuovo frame inviato dalla GPU e dall'altra persiste quello precedente. Il tutto ovviamente avviene per frazioni di secondo, ma è quanto basta per risultare molto problematico soprattutto in occasione di titoli dal gameplay molto frenetico come gli sparatutto o gli RTS, dove un movimento repentino della telecamera o uno spostamento a trecentosessanta gradi ne uscirebbero con un'immagine su schermo compromessa.

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Per allineare i frame e risolvere il problema venne messo a punto il V-Sync (Sincronia Verticale) che forza la scheda grafica ad aspettare il refresh del monitor prima di inviargli il frame successivo, ma così facendo aumenta l'input lag e si carica la scheda video di processi aggiuntivi che ne influenzano le prestazioni. Il passo successivo allora è stato quello di agire direttamente sui monitor introducendo dei una sorta di processore dedicato direttamente all'interno del monitor stesso ottenendo lo stesso risultato ma eliminando il lag e liberando la scheda video da un buon carico di lavoro. NVIDIA ha introdotto il G-Sync in collaborazione con alcuni partner selezionati per lanciare sul mercato dei monitor indirizzati appositamente ai videogiocatori, con risultati molto promettenti. Utilizzando una GTX della serie 6 o successiva si ottengono incrementi nelle prestazioni palpabili per il solo fatto di non dover più selezionare il V-Sync tra le impostazioni grafiche perché alla sincronizzazione dei frame tra GPU e monitor ci pensa direttamente il modulo sviluppato dal colosso di Santa Clara. Ovviamente questa tecnologia è esclusiva solamente per l'hardware della famiglia GeForce, ma sull'altra sponda anche AMD non si è fatta attendere rispondendo con il FreeSync, una tecnologia dallo scopo simile che però ha il vantaggio di non richiedere monitor particolari. La sincronizzazione infatti viene portata dal monitor alla DisplayPort 1.2a delle nuove schede video GCN 1.1 o successive, richiedendo quindi una spesa iniziale maggiore per una nuova GPU ma essendo compatibile con qualunque monitor in commercio. Tuttavia ad oggi rimane ancora piuttosto acerba rispetto alla controparte NVIDIA, ma con l'arrivo della nuova famiglia Radeon R9 300 ci saranno sicuramente degli interessanti passi in avanti in quest'ottica.

Tutte le guide hardware

L'articolo che state leggendo è l'ottavo di una serie di articoli che ci accompagnerà nel corso dei prossimi mesi e che tratterà ogni aspetto della scelta delle componenti per montare un nuovo PC oppure aggiornare una macchina esistente. Se volete vedere il programma delle pubblicazioni e restare sempre aggiornati, vi consigliamo di raggiungere questa pagina.

4K is the way

Analizzati i tipi di pannello e le tecnologie, non resta che concentrarsi sulla risoluzione che porta con se non solo un costo maggiore per il monitor in sé, ma anche per l'intero sistema. Puntando a risoluzioni maggiori dello standard Full HD, come i 1440p o il 4K non solo crescono i costi legati alle tecnologie e ai pannelli, ma bisogna mettere in conto anche i costi legati alla scheda video e al processore necessari per far girare i titoli a quelle risoluzioni. In tal senso a favore del monitor va il fatto che quando lo si compra lo si tiene per diversi anni, ma sarebbe un acquisto stupido se non si avessero gli strumenti necessari per spingerlo al massimo già da subito. Tuttavia se c'è una cosa che abbiamo imparato in questi anni seguendo il mondo della tecnologia e le fiere di settore è che il progresso sta correndo molto molto velocemente, a un passo superiore a quello del mercato, e che il futuro punta al 4K (se non a risoluzioni superiori). Questo lascia ampio margine di manovra ai produttori di schede video che hanno già nel mirino il 4K come prossimo standard di diffusione nel mass market con le nuove generazioni di GPU progettate appositamente per permettere di giocare in 4K anche con configurazioni da una sola scheda.

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Il grande vantaggio in termini di progettazione sarà portato da un processo produttivo inferiore e i monitor, con la conseguente diffusione dello standard, dovrebbero iniziare ad abbassare i prezzi di produzione avvantaggiati dalle economie di scala portate dalle vendite maggiori. Tutt'ora sono ancora pochi i modelli che supportano questa risoluzione e spesso hanno problemi di resa cromatica e tempi di risposta piuttosto elevati soprattutto per i pannelli non TN, ma come detto con l'arrivo di nuove schede video dedicate e conseguentemente un sempre maggior numero di videogiochi spinti verso il 4K la situazione potrebbe evolversi rapidamente. Inoltre ci sono tecnologie relativamente nuove come i pannello OLED che vengono utilizzati con sempre maggior frequenza su televisori e smartphone che promettono tempi di reazione, contrasto e qualità dei colori migliori dei pannelli tradizionali. Insomma, gli scenari sono molti, ma l'ago della bilancia, come accennato in apertura, rimane sempre il prezzo che si è disposti a spendere per un monitor, soldi che vanno impiegati quasi alla cieca o sulla fiducia di pareri e opinioni che si trovano su forum e siti internet specializzati perché, soprattutto in Italia, l'idea di andare in un negozio di una grande catena di elettronica e trovarsi dei monitor validi dedicati al gaming da vedere e valutare dal vivo è praticamente un'utopia.

Il meglio per il gaming

Samsung, Eizo, Benq, ASUS e Acer sono solo alcuni dei produttori più attivi nel panorama dei monitor, anche se, come detto, molto pochi operano in maniera massiccia all'interno delle varie catene di elettronica.

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Fortunatamente su internet si trova tutto il catalogo, e tra questi abbiamo scelto come migliore monitor per il gaming il ROG Swift PG278Q prodotto da ASUS appositamente attorno alle esigenze dei videogiocatori. Se si guardano le specifiche e poi si butta l'occhio sul prezzo, quest'ultimo potrebbe sembrare spropositato: più di 700€ per un pannello TN vista la qualità dell'immagine potrebbero sembrare buttati, ma se si hanno in mente le prestazioni gaming senza compromessi, le performance di questo monitor sono assolutamente incredibili. Si tratta di uno schermo con risoluzione nativa di 2560 x 1440 pixel con un tempo di risposta di 1 ms e un refresh rate di 144Hz, il tutto supportato dalla presenza del G-Sync che evita qualsivoglia fenomeno di tearing anche con schede non recentissime. Da un lato è vero che la tecnologia dei pannelli TN è la più datata ed economica, ma dall'altra sono soprattutto l'implementazione del G-Sync, la risoluzione e i 27 pollici dello schermo a farne lievitare il prezzo. È un monitor senza compromessi, che attualmente secondo noi rappresenta la migliore alternativa presente sul mercato, pur evidenziando tutti i rischi e i pericoli collegati a una nuova tecnologia. I più importanti sono che il G-Sync funziona solamente con le schede video NVIDIA e con i pannelli TN escludendo quindi gli IPS, ma al netto di una qualità dell'immagine inferiore il ROG Swift PG278Q per frequenza di aggiornamento e tempi di risposta è una soluzione perfetta per il gaming.

Puntando il 4K

Se il vostro PC è già pronto per l'Ultra HD Acer ha commercializzato un monitor molto interessante sotto il punto di vista delle prestazioni. L'XB280HK è una diagonale da 28 pollici, risoluzione 3840 x 2160 pixel, tempo di risposta di 1ms e aggiornamento a 60Hz.

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Il problema maggiore di questo tipo di monitor rimane la quantità di potenza richiesta per renderizzare contenuti in 4K. Le ultime nate in case NVIDIA con architettura Maxwell soffrono soprattutto la banda passante a 256-bit che strozza le prestazioni andando a incidere sulla qualità finale. Preparatevi dunque a scendere a qualche compromesso sotto il punto di vista delle prestazioni grafiche o del frame rate, e considerate il fatto che l'upscaling di contenuti in Full HD quali film e video porterebbe l'immagine a perdere di qualità. Nonostante la presenza del G-Sync infatti, se non avete la giusta potenza grafica sotto il cofano, il frame rate sarebbe comunque sotto le aspettative. Un'altro aspetto non del tutto trascurabile è che l'Acer XB280HK è troppo piccolo per essere un display 4K: 28 pollici sono pochi per una densità di pixel così elevata e il rischio è che a risentirne potrebbe essere l'utilizzo in ambito lavorativo, visto che lo scaling di Windows non è ancora perfetto sotto questo punto di vista. In definitiva si tratta di un ottimo monitor in 4K che però porta con sé tutta una serie di compromessi che potrebbero spingere i giocatori ad indirizzarsi più verso una soluzione a 1440p e aspettare ancora qualche stagione prima di compiere il salto verso l'ultra HD.

Full HD evergreen

Se invece non siete attratti dalla luci delle nuove risoluzioni, il Full HD è la soluzione più economica che non stanca mai.

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Con le soluzioni più recenti di NVIDIA e AMD oggi è possibile giocarsi praticamente tutto in Full HD con dettagli al massimo a 60 frame al secondo. Vista l'ampia diffusione dello standard e il prezzo relativamente basso dei pannelli TN, questi sono i monitor in assoluto più diffusi sul mercato, con decine di modelli ad assiepare gli scaffali digitali dei rivenditori online. Di modelli ce ne sono tantissimi, a partire dal BenQ XL2430T da 24 pollici e 144Hz con un pannello connessioni molto completo (DisplayPort, DVI, 2 HDMI e VGA). Il tempo di risposta è solamente si 1ms e la resa cromatica è ottima nonostante si tratti pur sempre di un pannello TN. Il prezzo di circa 370 euro non mette sicuramente tra le opzioni più economiche, ma riteniamo sia ampiamente giustificato dalla resa finale di uno dei migliori monitor per il gaming finora sfornati dal produttore taiwanese. Se invece preferite un pannello IPS rinunciando a qualche millisecondo di responsività, l'Eizo Foris FS2434 è uno tra i migliori esponenti di questa tecnologia. La resa cromatica è ottima così come la qualità dell'immagine, pagando per un tempo di risposta di 4,9 ms, nettamente superiore a quanto offerto dai monitor con pannello TN. Nonostante questo comunque, grazie all'ampio parco di connessioni, l' FS2434 rimane un monitor estremamente versatile, da utilizzare anche per giocare su console oltre che su PC e adatto a tutti coloro che prediligono la qualità dell'immagine alla velocità di esecuzione perché magari non sono interessati alla componente multiplayer e competitiva dei titoli più frenetici.