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Halolens

All'E3 2015 non ci siamo fatti mancare la prova del nuovo visore AR di Microsoft!

PROVATO di Antonio Jodice   —   06/07/2015

Uno dei progetti più interessanti di Microsoft degli ultimi tempi è senz'altro quello di Hololens. Phil Spencer già due anni fa a San Francisco, in piena furia mediatica per Oculus VR e Morpheus, appena annunciato, si fece scappare in un'intervista che la casa di Redmond stava lavorando a un visore di Realtà Aumentata (o AR) perché non interessata a quel che gli altri stavano progettando con la Realtà Virtuale (o VR). Per chi non lo sapesse, e immaginiamo che ce ne siano fra chi legge visto che ancora si tende a fare confusione, la differenza è che con un visore VR ci si immerge completamente in un mondo virtuale tridimensionale in cui si vive un'esperienza alternativa e in cui gli oggetti digitali rappresentati davanti ai nostri occhi trovano una collocazione tridimensionale e una sensazione di profondità non replicabile con un normale televisore. La realtà aumentata è quella, invece, già sperimentata col grande pubblico sia da Sony con EyeToy e le carte di Eye of Judgment e da Nintendo con le carte da usare con Nintendo 3DS. La differenza fondamentale, rispetto a quanto riesce a fare Hololens, è che il dispositivo realizzato da Microsoft, che è un device indipendente da un PC e che funziona per conto suo, è in grado di proiettare oggetti tridimensionali e interattivi in qualsiasi parte di una stanza senza che il giocatore si isoli rispetto al mondo che lo circonda, visto che il mondo fa parte della visione aumentata, e senza il bisogno di codici QR da leggere o punti di riferimento fisici collocati appositamente dall'utente. Gli basta sapere dove siete e come ci vedete, poi possono accadere cose sorprendenti.

Cosa c'è di meglio di provare Hololens con Halo 5: Guardians? Probabilmente, raccontarvelo in dettaglio!

Hololens: esperienza d'uso

All'E3 2015 di Hololens, durante la conferenza Microsoft, è stata mostrata una demo basata su un codice prototipale di Minecraft che potete vedere in giro per questa pagina. Nei giorni di fiera, invece, era possibile provare direttamente il visore mettendosi in fila per testare la modalità Warzone di Halo 5: Guardians. Mentre si aspettava, immersi in un ambiente che ricordava in tutto e per tutto una nave del'USNC, un finto soldato in camice veniva a misurare le diottrie di ogni visitatore, che venivano segnate su un tabulato e poi, evidentemente trasmesse all'Hololens assegnato a ogni giornalista o visitatore. Hololens è bello da vedere e piacevole da indossare.

Halolens

Si fissa sopra la testa con delle fasce che seguono la linea della testa, regolabili in ampiezza in modo che possa aderire completamente a chi li indossa e si possono usare sia con gli occhiali da vista che senza. Rendere idea dell'esperienza provata è piuttosto semplice, basta richiamare giochi come Ghost Recon Advanced Warfighter che faceva ampio uso di segnalatori di posizione visivi che davano la distanza da un oggetto da raggiungere o una missione da realizzare. Hololens fa quella cosa lì con l'ambiente che vi circonda. Dovevamo, in buona sostanza, raggiungere la plancia di una nave su cui assistere al debriefing di Warzone, la nuova modalità PvP/PvE di Halo 5. Le indicazioni per raggiungerla e per sapere quale fosse la postazione assegnataci erano davanti a noi, nello spazio, in mezzo a un corridoio, sulle pareti di un muro. Un indicatore sospeso nel vuoto, con i metri che ci separavano, ci faceva capire quale strada prendere; una freccia sospesa a mezz'aria ci faceva sapere di essere arrivati alla nostra postazione e che dovevamo girare a sinistra. Ad aiutarci anche una voce femminile che usciva dai piccoli altoparlanti inseriti nella montatura subito sopra le orecchie. Oltre alla voce, audio ambientale di un hangar, che non esisteva, ovviamente, ma che Hololens aveva materializzato davanti ai nostri occhi attraverso un oblò su una delle pareti del corridoio che stavamo attraversando. Oblò che affacciava su dei Pelican in partenza e sulle manovre di stoccaggio di alcuni soldati, che potevamo osservare secondo una prospettiva coerente rispetto al nostro punto di vista muovendo la testa e sbirciando quello che per chi sta accanto senza visore resta un muro senza niente sopra.

Lavori in corso

La parte finale della demo era, in buona sostanza, la spiegazione della nuova modalità di gioco, illustrata da uno dei personaggi di Halo che si materializzava su questa plancia davanti ai nostri occhi con il dettaglio della mappa, gli obiettivi da conquistare e i mezzi a disposizione, tutti mostrati in 3D come fossero oggetti realmente presenti nella stanza. Nella demo era possibile interagire anche con un modello della Infinity, la nave protagonista della serie, che aveva una serie di punti sensibili che, se inquadrati con un puntatore al centro della visuale, davano le informazioni tecniche sulle capacità dell'astronave stessa, mentre ruotava davanti ai nostri occhi.

Halolens

La solidità della rappresentazione e la concretezza dell'esperienza sono qualcosa che non ci saremmo aspettati in questa fase così embrionale di un progetto che ha tantissimo potenziale, ma che è meno intuitivo e approcciabile di un visore VR. Hololens avrà bisogno di idee, di motivazioni e di integrazioni intelligenti sia nel mondo lavorativo che in quello dei videogiochi, ma una volta provato non si può che restare meravigliati e incantati dalle possibilità. Non è senza difetti, visto che il visore trasparente, grazie al quale gli oggetti 3D vengono mostrati ai nostri occhi, è ben più piccolo del visore che avvolge, invece, tutto il volto di chi lo indossa. Questo porta con sé la netta interruzione delle immagini virtuali mostrate, che si nota tanto di più quando si cerca di guardarle da più vicino. Per farvi rendere conto, nella parte di demo in cui si scrutava l'Infinity, volendosi avvicinare all'astronave per vederne i dettagli, questa svaniva superato il limite delle dimensioni del visore creando un'interruzione dell'esperienza perché invece, ovviamente, il resto della stanza restava dov'era. Per riuscire a vedere per intero l'astronave, bisognava allontanarsi nuovamente fino a che ogni singolo pixel non fosse compreso nel display inserito in Hololens. A parte questo dettaglio, importante, sulla dimensione del display inserito nelle lenti, l'esperienza è stata davvero convincente, se non, sulle prime, sbalorditiva. Impossibile negare di non vedere l'ora di poter provare demo ancora più interattive e ancor più legate a un 'esperienza di gioco più propriamente detta.

CERTEZZE

  • La concretezza e solidità dell'esperienza
  • Le possibilità sono infinite
  • Progetto originale e curatissimo

DUBBI

  • Serve supporto economico e di idee
  • Il display va ingrandito