Per moltissimi la conferenza Microsoft doveva essere lo spartiacque dell'edizione 2018 dell'E3. Il punto di non ritorno del futuro della casa di Redmond e soprattutto della sua console. Xbox Scorpio sarebbe stata in grado di tornare ad alzare la testa nell'eterna sfida con PlayStation 4? Oppure avrebbe gettato definitivamente la spugna? È complesso dare una risposta precisa a questi due interrogativi, soprattutto quando sono passate pochissime ore dallo show Microsoft, però è indubbio che ci saremmo aspettati qualcosa di più sul fronte software. Qualcosa di più corposo, sorprendente e davvero inaspettato per quello che concerne i videogiochi. Ma soltanto su di questi nutriamo delle preoccupazioni visto che sul fronte hardware, Xbox Scorpio ci ha davvero convinti visto che appare come un magnifico pezzo di tecnologia, realizzato con una cura sorprendente e soprattutto in grado di stupire per le scelte di design che l'hanno contraddistinto. Sono quattro gli elementi che prenderemo in considerazione in questo speciale, nella speranza di esaudire ogni vostra curiosità sulla macchina di Microsoft che arriverà sul mercato portandosi sulle spalle una responsabilità decisamente importante: il suo essere la console più potente mai creata nella storia dell'umanità.
La componentistica
Prima di tutto dobbiamo smettere di chiamarla Xbox Scorpio per dare il benvenuto a Xbox One X visto che questo è il nome definitivo della nuova console. Ovviamente trafugato nei giorni scorsi come gran parte delle novità di questo E3 2018. Proprio sul fronte della componentistica non c'è praticamente nulla da aggiungere rispetto a quanto già detto nelle scorse settimane visto che tutto è risultato confermato. Una console in grado di erogare 6 TeraFLOPS grazie a un SoC con un clock da 1172 GHz, prodotto con metodologia FinFET a 16 nanometri, 12 GB di RAM GDDR5 di cui 9 a totale disposizione degli sviluppatori e 326 GB al secondo di banda passante per la memoria. Un sistema di raffreddamento all'avanguardia che garantisce la dissipazione termica attraverso delle camere a vapore e che ricorda molto da vicino similari soluzioni tecnologiche che possiamo trovare, ad esempio, nelle schede video di ultimissima generazione. L'alimentatore rimane integrato direttamente all'interno dello chassis e il lettore bluray è in grado di gestire anche i supporti ottici in UltraHD 4K. Un tale ben di dio garantirà alla macchina di raggiungere sempre la risoluzione nativa 3840x2160 - 4K per i meno avvezzi ai calcoli - e saprà gestire alla perfezione gli 8 milioni di pixel che compongono questa qualità di rendering.
Sembra inoltre confermato anche il tetto dei 60 frame per secondo che, a quanto pare, saranno praticamente garantiti in tutte le produzioni software che arriveranno su questa macchina. I proclami sono davvero potenti e siamo curiosi di capire se realmente Microsoft sarà in grado di garantire quello che fino ad oggi è rimasto uno dei più grandi crucci di questa generazione: un sogno bagnato ma infranto dalla violenta realtà di un parco macchine che ha talvolta faticato per raggiungere persino l'ormai vetusto traguardo dei 1080p. Possiamo però altresì dire che quel poco che Microsoft ha tentato in tutti i modi a mostrarci, e ci viene da pensare a Forza Motorsport 7, a Metro: Exodus, oppure ad Anthem, possa effettivamente rappresentare una valida e credibile testimonianza di quelle che saranno le potenzialità della console ma c'è sempre quell'assurda pratica del downgrade a cui non ci siamo ancora mai del tutto abituati e che sembra più resistente a morire di quanto avremmo mai creduto.
Il design
Il primo elemento che ha però smentito qualsiasi nostra credenza, riguarda il design di Xbox One X. Cotanta prestanza, a parere di chi scrive, avrebbe richiesto uno chassis, un "contenitore", decisamente sovradimensionato per essere adeguatamente raffreddato e invece la nuova console non solo è particolarmente contenuta nelle sue dimensioni ma addirittura permette di settare un altro invidiabile standard. Xbox One X arriva infatti sul mercato segnando un altro importante primato: è la console di questa generazione dalle dimensioni più contenute.
Quindi, di fatto, la nuova console Microsoft è non solo la più potente ma anche la più piccola. A colpo d'occhio sembra davvero molto simile a Xbox One S ma in realtà non differisce soltanto nel colore. Quest'ultimo è infatti nero, invece che bianco, ma di una tonalità opaca, lontana da quella lucida della primissima Xbox One giunta sul mercato. Inoltre quella suddivisione in due parti che ha contraddistinto il restyling del modello S qui ritorna ma con proporzioni leggermente diverse. La parte a contatto con il piano d'appoggio è ora più spessa pur rimanendo leggermente rientrante, mentre la parte superiore, quella che ospita i pulsanti e l'ingresso dello slot disco, è ora più ridotta come spessore restituendo un senso di proporzione decisamente migliore. Non si muovono di una virgola le porte sul lato posteriore così da garantire un'installazione praticamente immediata. La scelta di Microsoft è sempre stata quella di consentire all'acquirente già in possesso di Xbox One di cambiare al volo la vecchia console per quella nuova senza dover spostare neanche di un centimetro i cavi posizionati magari all'interno di uno scaffale oppure in prossimità dell'amplificatore. Inoltre, il nuovo posizionamento delle griglie di aspirazione, ora tutte laterali, fa sì che la console possa essere messa anche all'interno di spazi molto angusti, oppure immediatamente sopra o sotto altre console o device senza che si corra il rischio di farla surriscaldare.
Il prezzo
Ed entriamo nel vivo delle incognite più grandi partendo dal prezzo. 499€ è la richiesta monetaria che Microsoft ha ufficializzato praticamente all'inizio della sua conferenza. Si tratta di un esborso economico decisamente inferiore a quello che ci saremmo aspettati, soprattutto tenendo conto della componentistica utilizzata per potenziare Xbox One X. Il che ci lascia immaginare che la casa di Redmond abbia deciso davvero di puntare al massimo numero di console piazzabili nel più breve lasso di tempo anche con il rischio di guadagnare davvero poco dalla vendita della macchina, riducendo magari all'osso i suoi margini. Dubitiamo che la società voglia correre il rischio di vendere addirittura in perdita ma è probabile che per mantenere un prezzo di vendita così basso abbia dovuto sacrificare pesantemente i suoi margini.
Cosa significa tutto questo per il mercato? È ovvio che la console si piazza in un attimo al vertice della categoria nei termini della spesa richiesta per portarsela a casa e si distanzia parecchio dall'altra versione di Xbox One (l'unica?) che rimarrà sul mercato, la S. Quest'ultima viene venduta a 299€ di listino anche se è assai facile recuperarla a 240€ o anche meno. La differenza è davvero sostanziale visto che parliamo di una cifra quasi doppia che probabilmente potrebbe scoraggiare gli utenti interessati a un upgrade oppure addirittura a un acquisto da zero. Più complesso ancora, se possibile, il confronto con PlayStation 4. Da un lato abbiamo infatti la Slim che ha un prezzo di listino uguale a Xbox One S: 299€, ma anche questa può essere trovata a diverse decine di euro in meno. L'edizione Pro dell'ammiraglia Sony viene venduta invece a 410€ di listino ma diversi rivenditori online la distribuiscono a 350€. In concreto quindi, anche nella peggiore delle ipotesi, Xbox One X è quasi 100€ più cara della seconda console più costosa presente sul mercato. Si tratta di una forbice di prezzo molto importante che Microsoft dovrà giustificare adeguatamente con un marketing molto aggressivo e soprattutto dimostrando come questa potenza bruta addizionale giustifichi la maggiorazione dei prezzo che l'utente dovrà sborsare per portarsi a casa la macchina.
Data di uscita
Ed arriviamo così all'ultimo elemento analizzato in questo speciale. Xbox One X arriverà sul mercato mondiale il 7 novembre, un martedì, perfettamente in linea con l'uscita di tutte le iterazioni della console Microsoft. Anche Xbox One originale, Xbox 360 e persino la prima Xbox sono arrivate infatti sul mercato a novembre e non è un caso visto che questo slot temporale è in generale abbastanza utilizzato sia per la distribuzione del nuovo hardware che per il rilascio dei videogiochi più importanti dell'anno. È adeguatamente vicino al Natale da poter godere della maggiore propensione all'acquisto dei consumatori; in America è in prossimità dei vari Black Monday e Black Friday, weekend che, stimolati dai vari saldi, fanno aumentare a dismisura gli acquisti mentre in Europa si entra nel clima della tredicesima. Ma soprattutto avere una distribuzione sul territorio che si sincronizza perfettamente con le uscite dei videogiochi più importanti, può rappresentare un ulteriore stimolo. A patto che Microsoft, come detto poco sopra, riesca a unire in modo molto forte il nome di Xbox One X con i titoli più cercati e acquistati dai giocatori. Avere insomma un Call of Duty: WWII, un Assassin's Creed Origins, un FIFA 18 o un Destiny 2 accompagnati da un battage pubblicitario che in qualche modo sottolinei quanto si giochino meglio o si vedano meglio con la console più potente sul mercato potrebbe rappresentare un valido stimolo all'acquisto. Ma è pur vero che almeno tre dei quattro titoli citati sono già legati a doppia mandata con PlayStation 4 e quindi risulta assai difficile che lo scenario proposto si possa concretizzare. Rimangono fuori dall'equazione soltanto le poche esclusive che Microsoft è riuscita ad annunciare nel corso della sua conferenza, oppure qualche altro elemento economico che al momento fatichiamo a immaginare. Quel che è certo è che l'azienda ce l'ha messa tutta e dal punto di vista hardware e di design Xbox One X è davvero inattaccabile ma Sony ha ancora completamente il coltello dalla parte del manico e con un ribasso di prezzo o una manciata di annunci ben piazzati nel corso della sua imminente conferenza, potrebbe definitivamente mettere una croce sul futuro videoludico di Microsoft.