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La pace di Snake

Si torna negli anni 70 con il nuovo capitolo di Metal Gear. In gioco la pace nel Sud America.

PROVATO di La Redazione   —   25/09/2009
La pace di Snake

E' interessante notare il rapporto tra la saga di Metal Gear Solid e Hideo Kojima, che dopo ogni episodio sembra volersene liberare ma giocoforza si trova impelagato in un nuovo capitolo, vuoi per le richieste dei fan, vuoi perché Konami comprende benissimo come questa serie sia una fonte elevata di successi e di guadagni. Un destino legato a doppio filo quindi, e questa volta a beneficiarne saranno i possessori di PSP grazie a Peace Walker, il quale a detta del designer nipponico sarà il punto di contatto tra il terzo e il primo capitolo. Protagonista è infatti Naked Snake, conosciuto oramai come Big Boss, che negli anni 70 si trova a formare l'organizzazione denominata "Soldiers Without Borders" in una Colombia a rischio di guerra militare e con il Costa Rica che chiede aiuto per mantenere il suo status pacifico. Da qui l'entrata in scena di Big Boss e della sua organizzazione, che sarà anche il preludio a "Outer Heaven" e che li vedrà destreggiarsi in ambientazioni molto simili a quelle viste in Snake Eater. Un episodio completo a tutti gli effetti quindi, con una storia ben sviluppata, tante sequenze di intermezzo e il gameplay tipico della serie. La bontà del single player in tal senso si è potuta apprezzare a più riprese grazie ai tanti trailer mostrati nel corso degli ultimi mesi, con i numerosi cloni di Big Boss a destare le maggiori curiosità. A questo Tokyo Game Show invece, abbiamo potuto provare alcune missioni cooperative a due o quattro giocatori, in locale, assieme ad altre persone e in ambientazioni/mappe che dovrebbero essere riprese dal gioco in singolo.

Infiltrazione

La struttura di quelle che abbiamo affrontato è piuttosto semplice, ci siamo trovati ad esempio all'esterno di una base nemica, con la soluzione migliore ovviamente rappresentata dall'infiltrarsi e fare fuori i nemici senza farsi scoprire. Nel peggior caso (ovvero il nostro) bisogna dilettarsi in uno scontro a fuoco senza troppi fronzoli. Come sempre è presente lo stato di allerta rappresentato da tre colori (verde per quello sicuro, giallo di allerta, rosso per lo stato l'allarme) caratteristica comune a molti dei Metal Gear Solid. Il passaggio da un'area all'altra avviene attraverso un breve caricamento e un'indicazione del punto sulla mappa, in caso di morte del proprio compagno è possibile rianimarlo secondo il classico schema che prevede l'avvicinarsi e premere ripetutamente il tasto designato. Particolare menzione merita il sistema di controllo che non sacrifica i numerosi tasti presenti nella versione casalinga ma che di primo acchitto sembra davvero al limite per una PSP.
In aiuto arriva il fatto che è personalizzabile praticamente in maniera completa, ma ad ogni modo sono tante le cose da gestire mentre si gioca, tra inventario, combattimento ravvicinato, mira e fuoco, postura e così via, avendo ben presente che la console manca di due dorsali e soprattutto dello stick analogico destro. In tal senso abbiamo provato due configurazioni differenti, quella che ci ha più soddisfatto vede utilizzare i tasti frontali (x, quadrato e così via) per la gestione della telecamera e della visuale in generale, proprio a sostituire l'analogico di cui sopra. Diventa più macchinoso però utilizzare l'inventario, in quanto bisogna lasciare premuta una direzione laterale della croce digitale, ma ci è sembrato essere il miglior compromesso per essere più fluidi e reattivi nei movimenti una volta fatta la dovuta pratica.

Duri a morire

Dulcis in fundo, il comparto tecnico del gioco è immediatamente riconoscibile anche sulla console portatile di casa Sony: punti di forza le inquadrature, la molte poligonale e le animazioni, punti deboli invece texture e pochi effetti grafici. Ad ogni modo, anche grazie alle musiche, il comparto tecnico ci è sembrato svolgere a dovere il proprio lavoro, complice una direzione artistica notevole, pur non posizionandosi sulle vette più alte che abbiamo visto sino ad oggi su PSP. Metal Gear Solid: Peace Walker sembra essere in pieno quello che si aspettano gli amanti di questa serie. Un titolo completo a tutti gli effetti, che svelerà importanti retroscena della storia che ruota attorno all'intera saga e in più graziato da una modalità multiplayer e cooperativa potenzialmente interessante. Big Boss e i suoi cloni sono duri a morire, ma questo lo sapevamo già.