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Odissea nello spazio morto

Isaac torna, suo malgrado, ad affrontare i raccapriccianti necromorfi in uno scenario decisamente più ampio e complesso rispetto alla USG Ishimura.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   15/09/2010

Non appena si sono spente le luci della conferenza indetta da Electronic Arts il giorno prima dell'apertura del Tokyo Game Show 2010, il folto gruppo di entusiasti spettatori si è ben presto trasformato in una mandria in rapido movimento. Non abbiamo ben capito se la meta più ambita fosse il lauto banchetto gratuito o le numerose postazioni da gioco presenti, fatto sta che abbiamo potuto dare un'occhiata da vicino a una versione decisamente avanzata di Dead Space 2 (purtroppo non giocabile: c'era uno sviluppatore a farlo per noi) e contestualmente abbiamo provato l'esclusiva versione PS3 di quel Dead Space: Extraction che ha colpito tante persone nella sua prima incarnazione per Wii e che meritava in qualche modo di essere ripreso e riproposto al pubblico grazie anche all'uscita del Move.

Odissea nello spazio morto

Ma andiamo con ordine: sappiamo che in DS2 Isaac dispone di una nuova corazza, di nuove armi e di nuovi poteri, ma si tratta tuttavia di elementi che non sono stati enfatizzati durante le sequenze che abbiamo potuto osservare. Il personaggio si trovava a dover allineare alcuni dispositivi di una struttura orbitante per attivare una sorta di "ponte spaziale" che lo proietterà sulla superficie di un'enorme stazione spaziale chiamata "Sprawl". L'operazione non è delle più semplici, in quanto le pareti esterne sono infestate da creature in grado di sparare verso Isaac, che deve quindi utilizzare il proprio equipaggiamento per eliminarle prima di raggiungere l'obiettivo. Il movimento nel vuoto è stato reso molto più semplice, da quel che ci è parso, probabilmente perché la nuova corazza dispone di propulsori che rendono il vecchio sistema "a salto" piuttosto obsoleto. Rimane comunque il limite rappresentato dalla quantità di ossigeno a disposizione, che va ricaricata presso le apposite stazioni per non rischiare di morire soffocati.

A palla di fuoco!

Attivato il ponte, Isaac viene letteralmente "sparato" verso la superficie di questa enorme stazione spaziale, e la sequenza di discesa è davvero spettacolare: non a caso l'addetto al test ci teneva a sottolineare la presenza di momenti come quello in Dead Space 2, eventi epici in cui però non si rinuncia ad affidare al giocatore il completo controllo della situazione. In questo caso specifico, infatti, bisognava gestire la caduta di Isaac cercando di evitare i numerosi detriti che si frapponevano fra lui e la sua destinazione. Giunto finalmente sulla Sprawl, il personaggio trova ad aspettarlo uno scenario stranamente desolato, che però ben presto si popola di presenze tutt'altro che rassicuranti. I necromorfi infatti "escono dalle fottute pareti" e circondano in breve tempo lo stoico ingegnere minerario, che deve ricorrere a tutte le sue capacità per sopravvivere. I "poteri" presenti nel primo Dead Space sono stati riproposti e durante la dimostrazione li abbiamo visti tutti, dunque c'è la solita stasi che ci permette di bloccare per alcuni istanti un mostro e colpirlo con tutta calma, così come possiamo utilizzare la "telecinesi" per afferrare oggetti presenti all'interno delle location e scagliarli velocemente contro un obiettivo.

Odissea nello spazio morto

Ci sono sicuramente nuove armi e speriamo che in tal senso sia stato fatto un certo lavoro di ottimizzazione, più che altro per evitare che si finisca per usare sempre le stesse. Quella di base è la pistola a raggi che ben conosciamo, che può "tagliare" sia in orizzontale che in verticale e che si pone come la soluzione più intuitiva per tagliare gli arti dei necromorfi. Abbiamo comunque visto che i vari nemici reagiscono in modo differente a seconda della zona colpita, dunque potrebbero essercene alcuni che possono essere eliminati da un colpo alla testa piuttosto che dall'amputazione delle braccia. La calibrazione della difficoltà non sembra essere un problema, o quantomeno il gioco non rischia in nessun caso di essere troppo facile; lo stesso sviluppatore di EA è morto durante l'assalto iniziale, e in tal senso segnaliamo una piccola curiosità: se nel primo Dead Space bisognava aspettare la sequenza finale per scoprire che faccia avesse Isaac, in Dead Space 2 per vederne il volto basta soccombere al nemico, che non esiterà a strappare via il casco al personaggio e a bruciargli la faccia con l'acido. La realizzazione tecnica appare senz'altro all'altezza delle aspettative, ma i miglioramenti rispetto al primo episodio non si limitano alla grafica: eravamo abituati a un'interfaccia che ci indicava in modo molto lineare quali fossero le zone da raggiungere, mentre adesso ci si può muovere con maggiore libertà e non ci è preclusa una componente esplorativa di grande interesse vista l'ambientazione.

Estrazione forzata

Contestualmente a Dead Space 2 è stata presentata la versione PlayStation 3 di Dead Space: Extraction, che verrà incluso (nello stesso blu-ray) nella Limited Edition per la console Sony e che si presenta con un comparto tecnico chiaramente rinvigorito dall'alta definizione.

Odissea nello spazio morto

Il gioco, che aveva già fatto una buona impressione su Wii, è uno sparatutto "con pistola" su binari, e in questo caso il sistema di controllo è stato riprogrammato da zero per supportare alla perfezione il Move. Abbiamo potuto provarlo e ci siamo trovati piuttosto bene: la nuova periferica Sony risulta precisa nel puntamento e comoda da impugnare; il multiplayer è divertente ed è caratterizzato dalla possibilità, per un secondo giocatore, di unirsi alla partita tramite la pressione di un solo tasto (e anche utilizzando il normale Dual Shock); la presenza di differenti armi e capacità speciali aumenta senz'altro la varietà dell'azione. Dead Space: Extraction uscirà solo per PS3, ma potrà essere acquistato anche successivamente all'esaurimento della Limited Edition di Dead Space 2, tramite il PlayStation Store. La nostra impressione è che si tratta di un titolo ancora attuale e di discreto spessore, che meritava una riedizione e che si presenta come un ottimo incentivo all'acquisto della Limited Edition per PlayStation 3, specie se non avete intenzione di rinunciare al Move...

CERTEZZE

  • Grande atmosfera
  • Numerose novità di rilievo
  • Tecnicamente eccellente

DUBBI

  • Componente esplorativa da verificare