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Nel paese delle meraviglie?

Dieci anni dopo l'uscita di American McGee's Alice per PC, lo stesso team di sviluppo, in collaborazione con Electronic Arts, dà vita a un interessante sequel.

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   15/09/2010

Siamo abituati a immaginare "Alice nel Paese delle Meraviglie" secondo l'interpretazione classica: quella stramba e originale dei due romanzi scritti da Lewis Carrol oppure quella del cartone animato firmato da Walt Disney; o ancora la visione "alternativa" recentemente offertaci da Tim Burton. Niente a che vedere, comunque, con quanto immaginato dal game designer American McGee, che nel 2000 decise di creare per Alice una nuova avventura successiva ad "Attraverso lo Specchio".

Nel paese delle meraviglie?

Troviamo dunque la ragazza ormai adulta, che in seguito a un incendio perde entrambi i genitori e rimane da sola. Il suo equilibrio psichico si fa sempre più precario, tanto che a un certo punto viene ricoverata in un ospedale psichiatrico... da cui esce solo per far ritorno al "Paese delle Meraviglie", attirata ancora una volta dal Bianconiglio che chiede disperatamente il suo aiuto. Il mondo fatato che conosceva, infatti, non c'è più: al suo posto Alice trova un luogo tenebroso, oscuro, dominato da creature minacciose. I suoi sforzi per rimettere le cose a posto la portano ancora più vicina alla pazzia, e in Alice: Madness Returns potremo osservare le conseguenze di tutti questi avvenimenti. Abbiamo visto il gioco in azione a Tokyo, durante l'evento organizzato da Electronic Arts: Alice fa un nuovo viaggio a Wonderland, suo malgrado, e deve affrontare mostri e creature di ogni genere al servizio della Regina Rossa. Ad aiutarla in questa ennesima avventura troverà il solito Stregatto che, esattamente come gli altri personaggi, nel gioco appare profondamente diverso dalle rappresentazioni a noi familiari pur conservando alcuni tratti caratteristici.

Alice in platformland

Alice: Madness Returns si presenta come un classico action game in terza persona, in cui la fase esplorativa e quella relativa ai combattimenti appaiono ben distinte. La prima vede una forte presenza di elementi platform: ci si sposta su funghi giganti, si ricorre a un doppio salto, si può cambiare dimensione per passare da un a zona all'altra e sembra non manchino neppure alcuni enigmi. La seconda per certi versi ci è sembrata acerba, per altri piuttosto efficace: Alice è dotata di quattro diverse armi e noi ne abbiamo viste due in azione, peraltro con buoni risultati. La spada produce infatti delle combo abbastanza spettacolari, che restituiscono una buona sensazione di impatto, complice anche l'enfasi (un rallentamento) sul colpo decisivo; la "mitragliatrice" è invece più "soffice" e meno fisica, probabilmente ancora da raffinare.

Nel paese delle meraviglie?

Il sistema di combattimento utilizza un lock-on sui nemici e dunque si basa spesso sullo scarto laterale per evitare i colpi, mentre le creature da affrontare sono fra le più strane che si siano mai viste: nelle sequenze mostrate durante l'evento, abbiamo visto Alice confrontarci con grosse tazze da tè dotate di braccia e gambe metalliche. Il gioco era ancora in una versione alfa e dunque non è il caso di farsi grossi problemi per il il tearing che inevitabilmente affligge alcuni cambi di visuale, o per le texture non sempre all'altezza della situazione. Di certo è stato fatto un ottimo lavoro a livello di design, in particolare per quanto concerne la scelta dei colori, volutamente molto contrastanti fra loro: le tonalità dominanti sono il verde e il rosso, che entrano in chiaro conflitto con il vestito azzurro della protagonista. Le animazioni risultano fluide e ben curate, il motore sembra solido e non abbiamo notato particolari incertezze. In conclusione, è ancora molto presto per farsi un'opinione concreta del gioco, ma per il momento promette bene e con un po' di fortuna potrebbe finire per essere una delle sorprese del 2011.

CERTEZZE

  • Stile affascinante
  • Gameplay solido e robusto
  • Tecnicamente promettente...

DUBBI

  • ...ma è ancora troppo presto per giudicare