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Gioco di sponda

Dopo la deriva arcade degli ultimi episodi usciti su Wii, la serie calcistica EA sembra tornare sui suoi passi...

PROVATO di Fabio Palmisano   —   20/09/2010
Gioco di sponda

Mentre su Xbox360 e PS3 la serie di FIFA si è affermata da qualche anno come la simulazione calcistica di riferimento, su Wii il franchise ha finora faticato un po' a trovare la sua identità, sostanzialmente cambiando volto ogni anno ma senza mai dare l'impressione di essere troppo convinto delle proprie scelte di design. Ecco dunque che, dopo un'edizione 2010 molto (troppo) improntata all'arcade puro in stile Mario Strikers, FIFA 11 decide di prendere una rotta diversa, mantenendo inalterato l'impianto audiovisivo ma operando alcune scelte di gameplay meno estreme del prequel. Vediamo dunque cosa devono aspettarsi quest'anno gli utenti Wii appassionati di calcio...

Calcio, calcino e calcetto

La nostra prova si è basata su una versione quasi completa del gioco, orfana però di tutte quelle rifiniture che troveranno spazio nel prodotto finale, come le rose aggiornate, le divise ufficiali e via discorrendo. Per ora si può dire che la quantità di contenuti sembra degna degli elevati standard a cui ci ha abituato EA, con tutte le squadre dei maggiori campionati mondiali, le nazionali, stadi ispirati ad alcune controparti reali e modalità che spaziano dal più classico torneo a competizioni personalizzabili da giocare in compagnia. Tutti aspetti che comunque preferiamo trattare nel dettaglio in sede di recensione, quando avremo un quadro definitivo della situazione: per ora, possiamo concentrarci su quella che salta all'occhio come la feature più curiosa di FIFA 11 , ovvero il cosiddetto Street Mode, di fatto una sorta di mash-up tra le dinamiche della recente (ma non fortunatissima) serie di FIFA Street e la modalità indoor del vecchio FIFA 98. In questa sezione è possibile giocare incontri 5 contro 5 all'interno di location urbane, con atleti caratterizzati da un look molto più casual e soprattutto beneficiando di un gameplay radicalmente diverso dalla convenzionale riproduzione calcistica. L'azione è dunque molto più frenetica, complici gli spazi più piccoli e la possibilità di giocare di sponda, ed ogni squadra dispone di un indicatore che, una volta riempitosi, consente di utilizzare un power-up assegnato in maniera random dalla CPU: si passa da elementi che garantiscono un momentaneo boost di certe abilità dei propri calciatori ad altri che, viceversa, penalizzano gli avversari, ad esempio riducendone le dimensioni o rallentandone i movimenti. Presa come un divertissement a sé stante, lo Street Mode pare piuttosto divertente, specialmente in ottica multiplayer, anche perché non sembra godere di una grande strutturazione per quanto riguarda l'esperienza in singolo. Rimandando il giudizio definitivo alla recensione, è comunque già positivo registrare il ritorno di una modalità alternativa all'interno di un titolo di FIFA per Wii, visto che nella precedente edizione non vi erano varianti degne di nota alle convenzionale partite sul manto verde.

Gioco di sponda

Un colpo al cerchio e uno alla botte

Andiamo ora a parlare della componente principale di FIFA 11, ovvero il calcio giocato nella sua accezione più classica. Evidentemente insoddisfatta dai risultati ottenuti dai precedenti due episodi del franchise, EA sembra aver abbandonato quella vocazione completamente arcade che aveva trasformato il gioco in un susseguirsi di super-tiri che si infilavano nel sette, tornando ad offrire all'utenza Wii un'esperienza un po' meno caricaturale. L'impostazione grafica, però, è rimasta esattamente la stessa, con colori accesi e modelli dei giocatori volutamente sproporzionati (ed incredibilmente poco rassomiglianti alle proprie controparti reali), segnale lampante che un ritocco alla cosmesi del prodotto non figurava tra le priorità del team di sviluppo. Il contrasto ci è apparso però piuttosto stridente, visto che ci si ritrova a giocare un FIFA visivamente identico a quello dello scorso anno ma che presenta numerose differenze dal punto di vista del gameplay. Ad ogni modo, il gioco ora appare sensibilmente più simulativo, fosse anche solo per il fatto che -fortunatamente- è di nuovo possibile gestire la potenza dei tiri dei propri attaccanti, scegliendo se optare per un piattone rasoterra o una cannonata di collo pieno semplicemente dosando la pressione del tasto deputato.

Gioco di sponda

Il che ci porta ad analizzare un'altra importante variazione rispetto a FIFA 10, ovvero l'abbandono di buona parte dei controlli motion sensor, di cui si era letteralmente abusato e che qui vengono giustamente relegati a funzioni un po' più accessorie. Si torna ad un sistema più classico dunque, ma l'utente continuerà ad avere una buona discrezionalità su come giocare a seconda del proprio grado di dimestichezza: saranno sempre presenti diverse soluzioni, dall'utilizzo del Classic Controller alla combo Nunchuck + Remote (con la possibilità di sfruttare quest'ultimo come puntatore per direzionare i passaggi) fino ad arrivare a quella ultra-user friendly che prevede di impugnare il solo telecomando. FIFA 11 sembra essere dunque ricco di tanti piccoli cambiamenti alla formula del non entusiasmante predecessore, ma è difficile credere che questi da soli riusciranno a far compiere al prodotto una radicale inversione di tendenza dal punto di vista qualitativo: l'impressione preliminare è che su Wii, EA sia ancora alla ricerca della soluzione giusta...

CERTEZZE

  • Approccio meno arcade
  • Modalità Street interessante

DUBBI

  • Tecnicamente identico allo scorso anno
  • Le correzioni al gameplay potrebbero non essere sufficienti