Cliff Bleszinsky ce l'aveva detto nelle due occasioni in cui, in precedenza, ci è capitato di giocare al multiplayer di Gears of War 3. "Su console non c'è più spazio per le beta nel vecchio senso del termine, quello di un codice che dev'essere perfezionato anche col feedback degli utenti". I giocatori si aspettano prodotti sin da subito all'altezza delle aspettative, che funzionino senza problemi, che rispondano più ai canoni di una demo, che non di un programma di beta testing, visto che i difetti che dovessero essere riscontrati nelle prime fasi di prova, verrebbero imputati anche alle versioni finali dei codici al momento del lancio.
Insomma, i giocatori console son diventati difficili da gestire e hanno grandissime richieste per ogni titolo che davvero gli interessa. Da ieri pomeriggio, finalmente, abbiamo iniziato a giocare alla demo multiplayer, quindi, di Gears of War 3 e tra le mani ci siamo trovati un codice pulito, senza errori o problemi di lag, e con evidenti accorgimenti al gameplay, portati da chi sembra aver ascoltato tutto quel che gli amanti della saga hanno avuto da dire dall'uscita del secondo capitolo. A giorni chi ha un codice tra le mani, potrà unirsi alla festa e speriamo per voi che siate in tanti, perché ne vale davvero la pena.
Quattro mappe per Marcus
Una delle novità annunciate per Gears of War 3 è il ricorso a server dedicati per le partite online, una delle cose maggiormente richieste dagli utenti in passato, visto il tipo di giocabilità così imperniato sul corpo a corpo tipico di GOW. Appena abbiamo lanciato il codice della beta, che si installa dopo aver scaricato un eseguibile di 80 mega, per poi procedere ad ulteriori 500 di download, il primo messaggio che ci ha accolto è stato: "I server dedicati non sono ancora attivi perché stiamo effettuando operazioni di mantenimento". Per capire i risultati di questo annuncio, il commento di un collega incontrato online ieri sera è stato "Cavolo se si nota la differenza ora che ci sono i server!". In pratica, si nota solo che il codice che si appoggia al peer to peer è stato, o almeno così sembra, così tanto perfezionato da far pensare che i server dedicati siano già attivi, anche se non è così. Anche perché in realtà, non tutte le partite saranno ospitate sui server, ma vi verranno trasferite solo quando il codice di matchmaking rileverà problemi di latenza o ritardo nello scambio dati tra giocatori. E per adesso, pare che sarà un lavoro piuttosto saltuario.
Lanciata la beta, si possono immediatamente settare le impostazioni di partenza, scegliendo il personaggio che ci rappresenterà online (all'inizio sono disponibili solo due locuste, Marcus e Dom) e il set di armi base da trovarsi fra le mani a inizio partita.
La beta già presenta scampoli di quel sistema di upgrade, tutti estetici, che arriverà nel gioco finale, visto che realizzando una serie infinita di obiettivi, legati all'utilizzo delle diverse armi, alle prestazioni online e al progredire di livello esperienza, si abilitano nuove skin per Lancer e ordigni vari, nonché nuovi personaggi, come la mitica e conturbante Anya dopo 10 partite in rete. Unica eccezioni le Execution, di primo e secondo livello, diverse per ogni arma e di diversa durata. Anche queste si sbloccano col gioco, ma, proprio per la diversa lunghezza, richiedono al giocatore una scelta oculata tra l'essere sadici (e un po' poser) e l'eliminare il nemico più rapidamente.
Le modalità sono tre: Team Death Match, con quindici respawn per ogni squadra, dopo di che diventa il classico last mand standing; Capture the Leader, in cui bisogna catturare il capo gruppo avversario per un tot di tempo, e King of The Hill, classica modalità con la sola differenza che non bisogna occupare l'area di gioco una volta conquistata e che la stessa si sposta nella mappa ogni tot di secondi. Per ogni modalità, il codice indica quanti giocatori ci stanno giocando, e quanti appartengono alla nostra area geografica, così da poter lanciare quella desiderata, da soli o in compagnia di altri quattro amici che si siano invitati a unirsi al nostro gruppo di battaglia. Le mappe a disposizione sono quattro, ovvero Trenches, Old Town, Trashball e Checkout. Per una descrizione più accurata di queste e delle modalità disponibili, vi rimandiamo al lungo articolo già linkato a inizio pagina. Ieri sera abbiamo passato cinque ore buone tra Deathmatch e King of the Hill, visto che per adesso queste sono le due modalità giocate dai pochi beta tester invitati, ed è stato il momento per sporcarsi di sangue dalla testa ai piedi!
Bilanciare una motosega
Le impressioni già avute sono tutte ampiamente confermate da questo primo giorno di gioco assiduo. Staccarsi è difficile, soprattutto quando si gioca con amici. La violenza e l'impatto del multiplayer di Gears of War 3 sembrano tornati ai livelli del primo capitolo, che sorprese un po' tutti per questa sensazione di immedesimazione che solo i picchia duro come Street Fighter sembravano in grado di trasmettere fino ad allora. Il codice è preciso e reattivo, gli aggiustamenti al gameplay sono tali, e non stravolgimenti. C'è più riflessività e strategia, partendo anche dal fatto che adesso per raccogliere un'arma bisogna tenere premuta la X fino al riempimento di un indicatore circolare, che richiede un paio di secondi, costringendo chi gioca a decidere se è davvero il caso di indugiare a raccogliere un oggetto, piuttosto che a cercare riparo al più presto. Le nuove armi, soprattutto le granate incendiarie che spargono le fiamme anche se tirate sulle pareti vicine, consentono nuovi approcci e una maggiore fantasia nei binari di un gameplay oramai consolidato. La sorpresa più piacevole è che ora col meat shield, ovvero la possibilità di raccogliere un nemico abbattuto ed usarlo come scudo umano per farsi avanti verso gli avversari, non solo il malcapitato ci ripara dai colpi, ma impedisce ai nemici di colpirci con i colpi di baionetta del Retro Lancer, la versione più vecchia di quest'arma iconica, che permette una lunga ricorsa a trafiggere gli avversari, aggiungendo un motivo per il quale sfruttare questa feature.
Le quattro mappe mettono ben in luce le diverse tipologie di ritmo consentite dalle meccaniche, che passano dalla frenesia di Checkout, un supermercato abbandonato, fatto di quattro reparti, che non consentono di allontanarsi facendo incontrare continuamente i giocatori, passando per le viuzze di Old Town, la più accattivante dal punto di vista estetico, e i più ampi respiri di TrashBall e Trenches, in cui un sapiente cecchino può aiutare chi decide di buttarsi nella mischia e sporcarsi le mani negli scontri ravvicinati.
Confermate anche le piacevoli novità introdotte da questa nuova versione dell'Unreal Engine 3, in tutto superiore al precedente capitolo, con texture più definite, un maggior dettaglio nelle strutture del fondale e, soprattutto, effetti di luce e nebbie volumetriche migliorate. Finalmente, ma l'avevamo già sottolineato, le bombe fumogene hanno un loro preciso ruolo, visto che quando lanciate limitano davvero la visibilità sul campo, cosa fondamentale visto che in Gears of War 3 non c'è un radar su cui fare affidamento per capire dove sono i nemici. In una mappa come Trenches, al suonare di una sirena, una tempesta di sabbia copre tutta la mappa e non si vede, letteralmente, più niente, se non i raggi di sole che filtrano attraverso la polvere. Non resta che armarsi di motosega e sguainarla al minimo rumore, per trovarsi uccisi o vincitori negli scontri casuali che scattano da un momento all'altro.
Per adesso, tra l'altro, i tempi d'attesa tra le partite sono minimi, basterebbe che Epic introducesse la possibilità di farsi seguire da tutto il team di amici, quando si decide di abbandonare una serie di partite. Visto che ora tocca tornare nella lobby e invitare gli altri a raggiungerci nuovamente. Il sistema di unlock, pur solo cosmetico come già ricordato, non essendo certamente innovativo, sembra proprio quel che serve per dare continuità all'esperienza, anche perché armi fiammeggianti e nuove skin per i personaggi ben si sposano con la filosofia del gioco e di chi ha imparato ad apprezzarlo. A questo punto, non resta che giocare a fondo questa beta, cercare di godersela fino alla fine e prepararsi per il prossimo autunno, quando Marcus e compagni, siamo certi, proveranno il tutto per tutto per mantenere le aspettative dei milioni di fan in tutto il mondo, mettendo insieme il meglio degli altri episodi e nella speranza di una campagna single player che chiuda degnamente una trilogia così importante per Xbox 360.
CERTEZZE
- Un multiplayer perfetto
- Tanti elementi sbloccabili
- Un approccio unico, ancora migliorato
- Ancora più ricco graficamente
DUBBI
- Va testato con migliaia di giocatori online
- Ora non manca che il single player