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Il quarantesimo giorno di EA

Dopo il successo del primo Army of Two, EA Montreal prepara una nuova avventura cooperativa a base di proiettili e adrenalina.

ANTEPRIMA di Umberto Moioli   —   03/06/2009

E3 2009

Secondo avvistamento per Army of Two: The 40th Day, sparatutto cooperativo in terza persona prodotto da Electronic Arts, presente alla E3 '09 sotto forma di una demo non sperimentabile ma mostrata dagli sviluppatori. In totale sono stati proposti tre brevissimi spezzoni tratti da altrettanti livelli e ciascuno dei quali in grado di illustrare una differente caratteristica del titolo.

Il quarantesimo giorno di EA

Innanzi tutto un percorso tra le strade di Shangai, impolverate per i detriti caduti al suolo dopo lo scontro di un elicottero contro un grattacielo e ancora una volta teatro di una scena durante la quale salvare dei civili, sfruttando il sistema di comandi che permetterà di ordinare di prendere in ostaggio un avversario e mettere in difficoltà tutti gli altri. Proprio sul fronte coordinazione delle strategie, è possibile confermare l'interessante possibilità, nel caso i due protagonisti si trovino divisi, di fare che ciascuno dei due mostri attraverso un apposito reticolo all'altro i bersagli che è impossibilitato a vedere dalla sua posizione. Il secondo estratto si sviluppava sugli ultimi piani di un grattacielo; una breve sparatoria, giusto il tempo di applicare strategie come quella che permette di ferire un nemico e tendere un agguato al compagno intento a soccorrerlo, e l'enorme palazzo veniva scoperchiato, facendo proseguire la dimostrazione sotto un'atmosfera perfetta nel rendere il tono epico e over the top che si vuole dare all'esperienza. Infine una piccola sorpresa, relativa ad alcune scelte morali da prendere: lo spezzono mostrato vedeva i due mercenari dover decidere se sottostare o meno alla richiesta da parte di una guardia di restituire le armi appena rubate da un armadietto; in base alla risposta, ne andava della vita del malcapitato e si vedeva una scenetta che ne mostrava i cambiamenti nel corso della vita sua e di chi gli stava vicino. Una scelta atipica perché allontana il focus dai protagonisti, ma interessante per coraggio e potenzialità nell'accompagnare la trama.
Restano confermate le impressioni iniziali: Army of Two: The 40th Day è un'evoluzione rispetto al passato, quanto toccherà aspettare un po' per capirlo.

Il ritorno dei mercenari

Il 2008 è stato l'anno che ha visto diverse innovazioni, tra le altre l'affermazione del gioco cooperativo, una tendenza che ha preso sempre più piede unendo le possibilità offerte dall'online su console all'evidente volontà del pubblico generalista di vivere un'esperienza in compagnia degli amici e non contro di loro, qualcosa di più simile a un passatempo rispetto alla furiosa ricerca dell'ultima uccisione e del più alto

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grado da appuntarsi sulla giacca. Electronic Arts ha raccolto al massimo delle sue potenzialità questa tendenza, affiancando a un titolo per appassionati e rivoluzionario come Left 4 Dead, il ben più discusso Army of Two, un prodotto d'azione non perfetto ma in grado di raccogliere la fame d'azione caciarona e sopra le righe che evidentemente attanagliava i quasi due milioni e mezzo di acquirenti. A poco più di un anno di distanza EA Montreal ci riprova con questo The 40th Day, a cui è stato possibile dare una prima occhiata nel corso di un evento tenutosi nella sede italiana del colosso di Redwood.

Il ritorno di Tyson ed Eliot

La trama è stata tenuta accuratamente nascosta e quel poco che è stato possibile apprendere riguarda più che altro le evidenze dinnanzi alle quali si è stati posti osservando la manciata di livelli mostrati: Tyson Rios ed Elliot Salem torneranno nelle vesti di protagonisti, mentre l'ambientazione sarà, almeno per una lunga parte dell'avventura, una Shangai sconvolta da una quantità di attacchi di matrice terroristica. Una metropoli in distruzione insomma, con la dichiarata voglia di prendere spunto da prodotti cinematografici come Cloverfield da cui carpire lo stile, frenetico e con l'utente costretto al solo punto di vista dei protagonisti, senza l'introduzione di alcun narratore onnisciente. L'obiettivo è quindi quello di aumentare l'empatia tra sé e il proprio alter ego, tanto che se è vero che Tyson ed Elliot avranno ancora il volto coperto da maschere, non sarà più approfondito il discorso legato alla loro sostituzione e anzi in alcuni casi se la solleveranno mostrando il viso, unico e distintivo.

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L'impostazione data all'esperienza di gioco sarà invece idealmente simile al passato, con una sequenza di livelli da attraversare eliminando i nemici e godendosi i filmati precalcolati, aiutati da una serie di nuovi strumenti che presi nel loro complesso dovrebbero dare maggior varietà all'azione e aumentare la necessità di cooperare, sia il compagno controllato dall'intelligenza artificiale o da un amico. Molto passa dall'introduzione di un reticolo tattico richiamabile in ogni momento, che se da una parte riempie lo schermo con la sua interfaccia, dall'altra riesce a essere nel contempo molto cool e favorire l'uso dei nuovi comandi che permettono di uccidere silenziosamente o prendere gli avversari in ostaggio per poi usarli come scudi umani, oltre a marcare gli obiettivi sensibili a cui si vuole dare la priorità e seguire il proprio compagno nelle sezioni in cui si dovrà operare separatamente. Se quindi buona parte del tempo verrà ancora passata a coprirsi e sparare, ci sarà spesso la duplice opzione di entrare in azione furiosamente oppure pianificare i propri movimenti con più attenzione, rimandando il momento in cui si verrà scoperti.

Mercanti di sé stessi

A margine dello sviluppo piuttosto tradizionale sopra descritto ci saranno alcuni punti d'interesse secondari, con in particolare la possibilità di contrattare in fase d'assegnazione la ricompensa per ciascuna missione, potendo una volta di più aumentare il tasso di coinvolgimento; ovviamente il rischio è che tale introduzione resti piuttosto sterile nell'ottica di uno svolgimento così lineare, ma il gioco vale certamente la candela. Con tanto che è stato fatto per dare un tono più cinematografico all'epopea dei due mercenari - si prevedono anche delle scelte morali e più finali diversi - il comparto grafico e artistico non poteva essere trascurato e infatti l'Unreal Engine 3 verrà spremuto ulteriormente: i tre scorci di missioni a cui si è assistito coinvolgevano alcune vie malfamate di Shangai, il tetto di un grattacielo e poi una grande strada con la relativa area abitata circostante, tutte piuttosto ben modellate e credibili per quanto spesso afflitte dall'eccessiva presenza di strutture poste per favorire le coperture e quindi meno credibili architettonicamente; Gears of War in tal senso è stato per molti un cattivo maestro.

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Non ci sono enormi evoluzioni nell'estetica e nelle animazioni dei personaggi mentre alcuni effetti, specialmente quelli particellari, e l'illuminazione sembrano aver fatto un grosso passo in avanti, così come fa molto piacere sapere che finalmente ogni superficie avrà una densità e durezza diverse, tanto che i proiettili potranno farsi largo in quelle meno resistenti. I filmati d'intermezzo sembrano anch'essi generalmente buoni, molto coreografici e adeguati nella loro missione di pompare ulteriore adrenalina mentre a chi scrive hanno fatto un po' specie alcune scelte relative alle modalità con cui i due (anti)eroi verranno a trovarsi separati: in particolare capiterà di dover dividere i propri cammini a causa di una macchina che, sfondando un muro, disunirà il duo; una scelta da b-movie che tanto ricorda quelle degli sparatutto su binari di Konami.
The 40th Day è quindi un'evoluzione piuttosto ricca di nuove idee e dettagli, un passo in avanti che non potrà non piacere a tutti i fan che nel corso del 2009 potranno godersi un seguito sicuramente all'altezza e con ogni probabilità migliore dell'originale.

Nuove e abbondanti dinamiche cooperative Il comparto tecnico ha fatto non pochi passi avanti Originale il mix, forse non le singole parti che lo compongono