Calci, pugni e raggi laser
Come detto poc’anzi, il nostro caro Astro Boy si produce in una serie piuttosto vasta di attacchi. Il tasto A è deputato al salto; premuto due volte, attiva i reattori sotto i piedi del personaggio e ci permette di fare degli scatti fulminei attraverso lo schermo. Col tasto B si attacca: premuto ripetutamente, produce una combo di pugni; insieme al tasto direzionale Giù, invece, fa eseguire al robot un calcio che scaglia lontano i nemici e li fa cozzare contro gli altri; insieme al tasto direzionale Su, infine, produce un sottile raggio d’energia. Più colpi si mettono a segno e più sale la barra degli attacchi speciali, che si accumulano a decine per essere utilizzati al momento opportuno. Ci sono ben tre attacchi di questo tipo: una raffica di mitra (tasto L), un enorme cannone laser (tasto R) o un potente pugno al volo (tasti A e B insieme). Durante gli scontri con i boss, vi ritroverete a lanciare attacchi speciali in rapida sequenza per approfittare del punto debole del nemico, finché non cadrà sotto i vostri colpi: abituatevi ad utilizzarli senza alcuna parsimonia!
Il gioco testato è in versione giapponese, dunque non ho potuto cogliere nulla dei discorsi che Astro Boy e gli altri personaggi del gioco sono soliti fare prima e dopo ogni stage. Mi è sembrato abbastanza chiaro, comunque, che l’obiettivo di ogni livello sia la liberazione o l’annientamento di personaggi che poi vanno a riempire una nostra personale collezione. L’utilità di ciò mi è ancora sconosciuta, ma l’abbondanza di livelli (seppure abbastanza corti) mi ha dato altro a cui pensare, con il personaggio che di volta in volta può essere potenziato nelle sue varie caratteristiche e i nemici che diventano man mano più forti e resistenti agli attacchi: superare gli ultimi livelli senza un adeguato potenziamento sarà molto complicato. Alcuni stage, oltretutto, si svolgono in volo e presentano la struttura tipica degli spara e fuggi 2D, pur rimanendo sul semplice.
Caratteristiche tecniche
Treasure ha fatto un ottimo lavoro, con Astro Boy. I personaggi sono in perfetto stile Tezuka, sia per quanto riguarda gli sprite veri e propri che le controparti presenti nelle fasi “discorsive”. Le animazioni del robottino sono di buona qualità, e persino le sue pose sono state riprodotte fedelmente. La rosa dei nemici è piuttosto nutrita, e ogni avversario viene riproposto in versione miniaturizzata o ingrandita, sfoggiando nel secondo caso tutti i pixel di un ridimensionamento “grezzo”: una cosa voluta?
I boss sono esattamente ciò che devono essere: bestioni grossi e cattivi, magari pieni di tentacoli ma dal comportamento rigorosamente ripetitivo, come da tradizione del genere. L’azione si svolge su scenari ben realizzati, anche se talvolta un po’ scarni o ripetitivi: niente di nuovo sotto il sole. Buono il comparto sonoro.
Commento
I nostalgici di Astro Boy sono accontentati. I patiti di manga giapponesi anche. I nostalgici dei videogame possono gioire del ritorno del dinamico duo Sega-Treasure. I possessori di GBA hanno un nuovo titolo di qualità da considerare quando arriva la paghetta. Insomma, tutti contenti?
Astro Boy è esattamente quello che vuole essere: un action game su portatile. Divertente, piuttosto vario per il suo genere e ben realizzato. La versione USA o, speriamo, quella PAL potranno aggiungere anche un po’ di spessore a un prodotto già completo.
- Pro:
- Ottima realizzazione tecnica
- Un sacco di mosse
- Piuttosto vario e lungo
- Contro:
- Qualche rallentamento nelle situazioni più affollate
- Completamente in Giapponese, per ora
Conoscete il maestro Osamu Tezuka? Scomparso nel 1989, Tezuka viene ancora oggi considerato il “dio dei manga” in Giappone. Non ci vuole molto a comprendere come mai l’autore goda di tutta questa considerazione, basta prendere in mano uno dei suoi lavori (in Italia ne sono stati pubblicati diversi, da “Black Jack” a “La Storia dei Tre Adolf”, da “Kimba il Leone Bianco” ad “Astro Boy”): Tezuka ha semplicemente inventato il fumetto giapponese moderno. Lo ha fatto con storie semplici ma ricche di significato, da cui ancora oggi i nuovi autori traggono spunto.
Con una serie di voci ancora non ufficialmente confermate che annunciano la prossima lavorazione di un film dal vivo dedicato ad Astro Boy, due nomi storici dei videogame riprendono l’antica collaborazione per portare su GameBoy Advance le gesta del potente robot con l’aspetto e l’animo di un ragazzo. Sto parlando, naturalmente, di Sega e Treasure. Non poteva passare molto tempo prima che il GBA, console pensata per i giochi in 2D, godesse del lavoro di un team di sviluppatori che sulla grafica bitmap ha costruito il proprio tesoro… Astro Boy è un titolo che fa chiaro riferimento alle frenetiche sequenze di Gunstar Heroes, con un protagonista che si contraddistingue per la ricchezza del proprio repertorio offensivo e che accumula attacchi speciali in quantità per poi scaricarli addosso ai nemici più testardi.