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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   14/12/2000

Diario del capitano

Dedicato a tutti quelli che non guardano abbastanza lontano.

Vi è mai capitato di perseguire così fortemente un obiettivo, da non accorgervi di chi non riesce a starvi dietro? Oppure di andare così veloce da vedere gli altri andare tutti più piano? Vi è capitato di vedere un obiettivo così chiaramente anche se così lontano, da sfuggire alla maggior parte di chi vi circonda?
Mi viene in mente Cristoforo Colombo e la sua traversata dell'Atlantico. C'erano una volta tre caravelle, un equipaggio entusiasta e un viaggio pericoloso, ma con una meta apparentemente vicina. Immaginate l'equipaggio dopo tre mesi di viaggio, in mezzo all'Atlantico, senza terra dietro e senza terra davanti, che aveva come unico Nord Cristoforo Colombo, che continuava a vedere chiaramente la sponda dall'altra parte, a dispetto della cecità della maggior parte dei suoi uomini. Di fronte ad un obiettivo così invisibile, eppure così a portata di mano, alcuni tendono a cercare soddisfazioni più a breve termine. E così l'equipaggio di Colombo aveva cominciato a chiedere più acqua, più viveri, perfino donne, insomma cose che Colombo non poteva dare, perchè le scorte sulla nave erano quelle e non di più. Nessuno doveva riempirsi lo stomaco, nessuno doveva morire di fame. L'America c'era, era concreta ma non si vedeva. Quale sforzo sovrumano ha fatto Colombo per non girare le Caravelle verso est e tornare indietro? Eppure Colombo dall'altra parte c'è arrivato, insieme al suo equipaggio. Cosa sarebbe successo se non fosse riuscito con la sua fede incrollabile a convincere i suoi uomini ad insistere ancora, ancora e ancora? L'America di oggi esiste per merito di Colombo, così saldo nel suo obiettivo, o del suo equipaggio, che ha voluto credere in lui?
E' vero, per quel che ne sapevano tutti, avrebbero potuto navigare all'infinito e morire di sete e di stenti in mezzo all'oceano. Ma non è stato così. Colombo vedeva chiaramente l'obiettivo finale, e non l'ha mai perso di vista. Più un obiettivo è ambizioso, più gli sforzi da compiere sono grandi e più i risultati saranno grandi. La traversata dell'Oceano Atlantico non è stata una scommessa su una corsa di cavalli, è stato un atto di fede in un progetto. Quando trovate qualcosa che vi appassiona con tutto il cuore e ci credete ciecamente, non fatevi cogliere dallo sconforto e dalla fame. Continuate a crederci, e scoprirete l'America.