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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   16/01/2003

Diario del Capitano

Oggi un diario sull’onda del “Come eravamo”.
Non so in quanti di voi si ricordino o abbiano avuto la fortuna di giocare all’ormai vetusto Indy 500 della Papyrus.
Fu la mia prima vera simulazione automobilistica (nonché la prima programmata dai mitici Papy se non erro) e, proprio per questo, la più amata. Paradossalmente fu anche uno dei titoli più longevi che abbia mai giocato in vita mia. Paradossalmente perché Indy 500 prevedeva solamente il catino di Indianapolis e tre diverse vetture tra cui scegliere. A prima vista, insomma, nonostante la strabiliante –per il periodo- grafica tridimensionale, pareva essere un titolo dalle possibilità molto limitate: mai impressione poteva essere così fuorviante.
Così, ieri pomeriggio, leggendo su un’email Indy Racing League: una fantastica nuova simulazione dai signori del codice” - o qualcosa del genere – mi sono tornati subito in mente i giorni persi, pardon, passati sul mio fido 8086 a regolare la pressione delle gomme, l’incidenza degli alettoni, l’impostazione dei cambers e chissà quant’altro. Le notti di intense sessioni di guida, l’emozione avuta la prima volta che ho infranto il muro dei 27’’, la tensione che si tramutava in freddi rivoli di sudore sulla fronte durante i giri più importanti e la soddisfazione provata una volta superato per la prima – e unica – volta l’arduo traguardo della 500 Miglia (seppure con due di giri di ritardo dal primo).
Dopo poche righe, però, si è reso palese che i funamboli del codice a cui ci si riferiva nella missiva elettronica erano i pur sempre storici sviluppatori della Codemasters che si sono aggiudicati i diritti per poter riprodurre le intense gare della ”F1 Americana” in una simulazione per computer. Certo, il fatto che sia un gioco multipiattaforma potrebbe far dubitare a molti sull’aspetto prettamente simulativo di questo prossimo titolo automobilistico, ma questa è un’altra storia…

Paolo Matrascia, responsabile editoriale area PC. #I1,2#