La demo mostrata, che si trovava in uno stato abbastanza avanzato (il gioco uscirà in estate) ci ha permesso di saggiare ulteriormente nel dettaglio queste caratteristiche. La visuale è in terza persona, con il protagonista principale leggermente spostato sulla sinistra, che può servirsi del mirino per sparare ed è dotato della classica doppia modalità di fuoco. Non appena si utilizzano le armi si notano subito le caratteristiche peculiari del gioco, la prima delle quali permette di creare immediatamente delle cunette rialzate modificando la morfologia del terreno, che possono essere utili ad esempio per ripararsi in campo aperto oppure per raggiungere posizioni elevate altrimenti inaccessibili. E ancora, un'altra arma permette di far spuntare dal terreno delle vere e proprie colonne laviche, necessarie per sostenere ad esempio dei ponti sospesi o abbattere i nemici. L'arma più impressionante, ad ogni modo, è stata una sorta di bomba che crea una depressione gigante nel terreno ed un vortice che risucchia tutti i nemici e gli oggetti nelle vicinanze, davvero impressionante dal punto di vista visivo nonchè utile da quello puramente giocoso. Insomma, lo sviluppo del gioco alterna fasi simili a quelle di tutti gli altri sparatutto con la gestione del proprio arsenale e interazione con l'ambiente, e per buoni tratti sembra funzionare bene e aggiungere varietà e novità in un genere che ultimamente vede tanti esponenti a darsi battaglia. Quello che non ci ha convinto completamente è invece la visuale troppo ravvicinata sul giocatore, che sembra restituire un controllo non dei più agevoli e una precisione che si riduce solo ai nemici presenti nelle immediate vicinanze.
Il motore grafico che muove il gioco è interamente proprietario, questo perché sarebbe stato impossibile, a detta dei programmatori, implementare tutto quello che il gioco offre con altri motori, il risultato dobbiamo dire infatti che è per la maggior parte delle volte positivo, soprattutto per quanto riguarda i più volte citati effetti di deformazione e le esplosioni. Molto meno di impatto sono invece le texture, che almeno per quanto visto sembrano piuttosto ripetitive.
Lo sviluppo di Fracture prosegue alacremente e il gioco sicuramente ha diverse carte da giocare per emergere dal marasma (non abbiamo remore a dirlo) di sparatutto simili tra loro e privi di spunti memorabili. Bisognerà però constatare, provando il gioco in prima persona e per una durata adeguata di tempo, quanto le limitazioni che giocoforza ci saranno, come l'impossibilità di modificare i metalli e alcune strutture al chiuso, inficeranno sul godimento dell'avventura, sulla varietà e, perchè no, sulla frustrazione del giocatore di sentirsi libero solo quando i programmatori in realtà lo vogliono. Se volete invece sapere qualcosa di più sul multiplayer di Fracture, buttate invece un occhio sulla nostra prova su strada fatta durante la Games Convention di Lipsia.
Fracture è in sviluppo per PlayStation 3 e Xbox 360
Non solo Star Wars all'evento LucasArts, ma anche Fracture, sparatutto che è salito alla ribalta nei mesi passati per aver proposto alcune innovazioni dal punto di vista tecnico che impattano direttamente sul gameplay. Stiamo parlando infatti dell'interazione estrema con i fondali e gli oggetti presenti su schermo, così come la possibilità di deformare gran parte dello scenario con le armi a disposizione e servirsene durante il combattimento.