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Killing Floor 3, la recensione dello sparatutto cooperativo a base di mostri mutanti

La recensione di Killing Floor 3, lo sparatutto cooperativo di Tripwire Interactive che torna con un terzo capitolo per confrontarsi con il mercato videoludico di oggi.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   28/07/2025
Alcune delle classi di Killing Floor 3
Killing Floor 3
Killing Floor 3
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Killing Floor 3, uguale ma diverso: il nuovo capitolo della serie sviluppata da Tripwire Interactive arriva a quasi dieci anni dall'uscita di Killing Floor 2 e deve inevitabilmente confrontarsi con un mercato che nel frattempo è parecchio cambiato, specie per quanto riguarda le esperienze prettamente multiplayer. La connotazione da live service per lo sparatutto a base di mostri mutanti si percepisce dunque in maniera ben chiara: si presenta immediatamente come un punto di partenza, offrendo al lancio una quantità di contenuti sensibilmente inferiore a quella che il precedente episodio ha costruito nel corso del tempo.

Gli Zed però sono ancora lì, con le loro ondate apparentemente interminabili e la ferocia che da sempre li contraddistingue, che imperversano in un mondo ancora più cupo e ormai condannato: saremo in grado di fermare davvero la loro avanzata?

Ambientazione e struttura: un futuro oscuro

Killing Floor 3 è ambientato parecchi anni dopo gli eventi del secondo capitolo, e il mondo del 2091 non è purtroppo ciò che speravamo sarebbe diventato: le orde di Zed si sono evolute e hanno invaso tutte le grandi città, mentre i sopravvissuti a questa catastrofe sono sempre meno numerosi ma non si danno ancora per vinti, lottando per liberare le strade dalla presenza infestante dei mutanti.

L'organizzazione Nightfall, in particolare, rappresenta l'ultima linea di difesa per la razza umana: alla ricerca di un modo per fermare i laboratori automatizzati della Horzine, che intanto continuano a produrre mostri a pieno ritmo, vuole invertire il processo e riportare il pianeta a una possibile tregua. Speranze futili? In realtà il gioco non sembra intenzionato a elaborare questa premessa narrativa, e per certi versi si tratta di un approccio comprensibile: gli sviluppatori sanno bene che la formula della serie è ciò che conta davvero e poco importa se gli scenari di questo terzo capitolo appaiano più futuristici e industriali che mai, a patto che si possano affrontare orde di Zed e giganteschi boss.

Orde di Zed ci attaccano in Killing Floor 3
Orde di Zed ci attaccano in Killing Floor 3

Killing Floor 3 si presenta con un'unica modalità (affrontabile da soli offline o in cooperativa per sei partecipanti), sei classi e otto mappe (una in più rispetto alla vecchia versione che avevamo provato) caratterizzate da dimensioni più generose e da alcune novità interessanti, vedi ad esempio le zipline e le torrette.

Tripwire Interactive ha già annunciato la tabella di marcia dei contenuti post-lancio, che da qui alla fine dell'anno vedrà l'arrivo di un nuovo specialista e di una nuova mappa, mentre nel 2026 verranno aggiunte due ambientazioni inedite, portando a un'offerta decisamente più ricca di quella attuale.

Firebug riscalda l'ambiente in Killing Floor 3
Firebug riscalda l'ambiente in Killing Floor 3

Ciascuna delle sei classi offre una progressione separata, che si sviluppa con l'obiettivo di tenerci impegnati il più possibile. I trenta livelli sbloccabili, ad esempio, consentono di ottenere quindici potenziamenti collocati all'interno di tre categorie (passivi, lanciabili e gadget) che vanno scelti di volta in volta e che consentono di creare build effettivamente diverse e specializzate. Segue poi un ulteriore percorso di miglioramento delle armi: usando le risorse ottenute si possono creare accessori capaci di migliorare l'efficacia dei proiettili, la cadenza di fuoco, la capienza dei caricatori, la stabilità e la precisione di tiro, anche qui senza la possibilità di condividere il risultato fra le diverse classi, ognuna confinata all'uso di specifici strumenti.

Una sequenza di combattimento di Killing Floor 3
Una sequenza di combattimento di Killing Floor 3

Infine sono presenti i tipici elementi che si trovano in molti giochi live service, con un negozio in-game e un Supply Pass che però, almeno per ora, appaiono legati unicamente alla possibilità di ottenere oggetti estetici e non vanno a incidere sulle prestazioni dei vari personaggi, cosa che avrebbe inevitabilmente innescato delle dinamiche pay-to-win.

Classi e gameplay

Le sei classi di Killing Floor 3 puntano a offrire approcci di gioco diversi e ulteriormente differenziabili grazie ai potenziamenti e al miglioramento dell'arsenale. Durante i nostri test abbiamo provato tutti i personaggi, per poi concentrarci su uno specifico per poterlo portare avanti e verificarne la progressione fino in fondo, vista la struttura a compartimenti stagni pensata per questo capitolo.

Il Ninja di Killing Floor 3, specializzato nel corpo a corpo
Il Ninja di Killing Floor 3, specializzato nel corpo a corpo

La nostra scelta è ricaduta sul Commando, probabilmente la classe più bilanciata e vicina alle dinamiche di Killing Floor 2, specializzata nell'uso di fucili d'assalto e dotata di una Ultimate che le permette di richiamare un drone pesantemente armato, che attacca gli obiettivi indicati e può fare una grossa differenza quando ci sono di mezzo i boss.

Questi ultimi per il momento sono tre: Impaler, un mostro con una lunga lama impiantata nella testa, che carica i nemici con una furia devastante; Chimera, una creatura gigantesca che riesce a creare dei portali per spostarsi rapidamente da un punto all'altro o far emergere sciami di orribili ed enormi insetti; e Queen Crawler, una sorta di immenso scarafaggio che nonostante la stazza si muove velocemente.

Fuoco, morte e distruzione in Killing Floor 3
Fuoco, morte e distruzione in Killing Floor 3

L'unica modalità di gioco disponibile consiste nell'affrontare cinque ondate di Zed, con una pausa fra un round e l'altro in cui è possibile recarsi presso l'immancabile totem e ricaricare le munizioni e i consumabili, nonché acquistare nuove armi e corazze, oppure cambiare il dispositivo extra assegnato. Completate le cinque fasi si affronta il boss.

Torniamo però alle classi, che oltre al Commando includono Firebug, un'agente equipaggiata con lanciafiamme e in grado di scatenare un devastante cerchio di fuoco con la sua Ultimate; Engineer, maestro dei fucili a pompa e dei dispositivi elettronici, munito di una Ultimate che spara colpi sonici contro il bersaglio; Sharpshooter, una tiratrice di precisione la cui Ultimate è una freccia letale che raggiunge ogni nemico; Ninja, che combatte con la spada e può caricare un colpo devastante con il suo rampino; e infine Medic, l'unità di supporto che cura i compagni e può creare una barriera rigenerante.

Pronti per un colpo di precisione in Killing Floor 3
Pronti per un colpo di precisione in Killing Floor 3

Scegliere un personaggio piuttosto che un altro produce differenze sostanziali una volta in gioco, spingendoci ad adottare strategie molto differenti e votate alla collaborazione con il resto della squadra, specie laddove si selezioni uno dei livelli di difficoltà più alti fra i tre disponibili. Il gameplay risulta però piuttosto familiare nelle sue meccaniche fondamentali, forse un pizzico meno soddisfacente per quanto riguarda il feedback dei colpi.

Il fatto che la formula di Killing Floor sia stata riproposta senza novità rilevanti rappresenta per forza di cose un limite per il nuovo capitolo della serie, visto che moltissimi giocatori hanno passato letteralmente centinaia di ore con il precedente episodio e potrebbero dunque accusare subito una certa "stanchezza", a maggior ragione considerando che bastano poche ore per vedere tutto ciò che il gioco ha da offrire.

Quando uno Zed incontra un uomo con un fucile in Killing Floor 3
Quando uno Zed incontra un uomo con un fucile in Killing Floor 3

Al momento, inoltre, si percepisce un problema di bilanciamento che tende a banalizzare un po' l'arsenale: una volta personalizzata un'arma tenderemo a procurarcela sempre durante le partite ed eviteremo di sperimentare le bocche da fuoco più sofisticate, che tuttavia a quel punto risulteranno meno efficaci nella loro configurazione di partenza.

Realizzazione tecnica e Unreal Engine 5

Killing Floor 3 è realizzato utilizzando Unreal Engine 5, e questa scelta ha prodotto differenze ben visibili rispetto al passato, in particolare per quanto riguarda determinati effetti, una resa ancora più truculenta e dettagliata della tecnologia MEAT (che smembra i nemici in maniera minuziosa, a seconda della zona colpita) e i riflessi in Lumen, che aggiungono spessore a scenari non sempre convincenti per via della presenza di asset che restituiscono una certa sensazione di "già visto".

Esplosioni e particellari sono notevoli in Killing Floor 3
Esplosioni e particellari sono notevoli in Killing Floor 3

Ci sono dei nuovi Zed, mentre le creature già viste in passato sono state modificate e potenziate seguendo logiche plausibili rispetto al contesto narrativo, con un'apertura verso la verticalità che ha consentito di introdurre fastidiosi mostri capaci di arrivare dall'alto, oltre a una cura maggiore anche sul fronte delle animazioni. Non quelle dei membri della squadra, però, che risultano poco convincenti dal punto di vista visivo.

Il sistema MEAT di Killing Floor 3 è ancora più truculento
Il sistema MEAT di Killing Floor 3 è ancora più truculento

Le orde sono numerosissime e portano davvero tanti elementi sullo schermo; specie durante gli scontri con i boss, che possono peraltro forzare i limiti degli scenari e magari sfondare porte da cui non sarebbero mai passati, creando di fatto nuove strade e accennando a un grado di interazione ambientale che normalmente non rientra nella logica di Killing Floor 3, in tal senso davvero timido. Nulla da dire invece sulla colonna sonora, che accompagna con grande grinta le varie sequenze.

Come girava sul nostro PC

I miglioramenti si pagano sul piano delle prestazioni, e infatti su PC con una RTX 4070 bisogna optare per i 1440p e attivare allo stesso tempo il DLSS laddove si vogliano ottenere 60 frame al secondo generalmente (ma non sempre) stabili senza rinunciare alla qualità del preset Ultra. Insomma, il gioco pesa un bel po' quando lo si spinge al massimo e purtroppo produce qualche fastidioso stutter nonostante la precompilazione degli shader al primo avvio.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 13500
  • Scheda video: NVIDIA RTX 4070
  • Memoria: 32 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 11

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i7 4790, AMD Ryzen 5 2600
  • Scheda video: NVIDIA GTX 1060, AMD RX 480, Intel A580
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Storage: 30 GB di spazio richiesto su SSD
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i7 12700K, AMD Ryzen 7 7700X
  • Scheda video: NVIDIA RTX 3060, AMD RX 6750 XT, Intel A770
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Storage: 30 GB di spazio richiesto su SSD
  • Sistema operativo: Windows 11

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (7)
6.1
Il tuo voto

Killing Floor 3 ribadisce la formula della serie firmata Tripwire Interactive, consegnandoci un impianto privo di sostanziali novità sul fronte del gameplay ma sempre piacevolissimo in cooperativa e dotato di un extra rappresentato dal crossplay, che sembra funzionare molto bene. I cambiamenti, a ben vedere, sono tutti strutturali: la progressione separata per le classi e per le armi (con qualche dubbio sul bilanciamento, in verità), ma anche un'offerta che sul piano dei contenuti al momento non colpisce e rimanda a un percorso da live service puro che idealmente è appena cominciato e che non mancherà di rifinire, arricchire e trasformare l'esperienza in corso d'opera.

PRO

  • La formula di Killing Floor è ancora appassionante
  • La cooperativa va alla grande, anche in crossplay
  • Classi differenziate, nemici ben realizzati

CONTRO

  • Non molti contenuti al lancio, approccio da live service
  • Bilanciamento delle armi e degli upgrade da rivedere
  • La mancanza di novità sostanziali può farsi sentire