LET'S ROOOOCK!
Il mercato dei giochi musicali, pur non facente parte del cosiddetto “mass market”, ha saputo negli anni evolversi inizialmente proponendo gameplay basati sul tapping di bottoni del pad, fino ad arrivare alla quasi completa emulazione della realtà con giochi come ad esempio Samba de Amigo (con le maracas) e Donkey Konga (con i bonghi); Guitar Hero sotto questo aspetto fa un passo ulteriore verso il realismo, proponendo una sua versione di pad-chitarra credibile sotto il profilo estetico e di usabilità. La scatola di Guitar Hero si presenta come un oblungo parallelepipedo contenente la confezione del gioco ed una replica leggermente ridotta della famigerata Gibson SG. Il controller-chitarra si presenta al tatto assolutamente solito e ben costruito e dotato di tracolla per una migliore presa (il gioco scatena tutto il suo potenziale giocato in piedi, come un vero axe-man); sul manico ci sono cinque tasti colorati che corrispondono alle cinque note/accordi con cui sarà necessario confrontarsi nel corso del gioco, nella parte dove si suonano le corde con il plettro è stato studiato un particolare tasto (che ricorda un interruttore) che ha il compito di simulare la pennata, ovvero il movimento con cui si suonano le corde con il plettro, e che è in grado di essere suonato sia verso il basso che verso l’alto; concludono l’armamentario della chitarra il cosiddetto whammy bar (l’asticella che si usa per allungare la lunghezza delle note) ed un sensore di movimento. La chitarra, per come è stata realizzata, permette anche ai mancini di giocare con più naturalezza grazie ad un opzione del gioco che permette di impostare la chitarra mancina. Tolta dalla scatola la chitarra, ed accesa la ps2, è quindi arrivato il momento di entrare nel tempio del rock cercando di non sfigurare. Oltre alle modalità di allenamento e di multiplayer, il vero fulcro di gioco di Guitar Hero è rappresentato dalla “Carriera”, modalità in cui partendo come una giovane rock band, a seconda delle nostre esibizioni live otterremo più o meno successo verso il pubblico; se avremo successo nel catturare sempre più fans, sarà possibile suonare in posti sempre migliori (passando dal box del cugino fino ad arrivare agli stadi gremiti di persone), guadagnando punti preziosi per acquistare bonus come canzoni, nuove chitarre (ogni chitarra ha ovviamente una sua riconoscibile sonorità), personaggi e video relativi al ‘making of’ del gioco. Il multiplayer rimane comunque il vero mattatore di Guitar Hero (confermando la regola non scritta secondo cui un gioco musicale con un buon multiplayer è un buon prodotto), con due chitarre che si sfidano non eseguendo la stessa partitura di note ma cooperando nel rendere godibile la canzone (ovviamente al termine della partita ognuno avrà il proprio bollettino di guerra, rimane sempre e comunque un versus). Guitar Hero mette i giocatori davanti ai propri errori, nel corso della canzone l’intera parte di chitarra è affidata alla loro bravura: gli sbagli, le stecche e le note mancate saranno assolutamente palesi e all’orecchio di tutti. La particolarità di questo sistema ha divertenti risvolti soprattutto nelle sessioni multiplayer, infatti quando un giocatore mancherà tragicamente una serie di note, sarà per il suo avversario un compito ancora più difficile mantenere alta la concentrazione ed evitare di andare fuori tempo.
Stairway to Woodstock
Il gioco vero e proprio è caratterizzato da una sorta di spartito in cui scorrono le note da suonare, mentre sullo sfondo viene rappresentato un concerto rock. Secondo le regole base di Guitar Hero, tutto quello che il giocatore dovrà fare per prendere una nota e suonarla, non è altro che pigiare il bottone sul manico (anche in anticipo rispetto alla pennata, un po’ come preparare un accordo prima di suonarlo) e nel momento in cui la nota giunge sulla linea di pressione -il momento esatto in cui andrebbe suonata- premere il bottone corrispondente al plettro per fare musica. Oltre alle note canoniche corrispondendi a singoli cerchi colorati, potranno capitare note lunghe, ovvero caratterizzate da una linea che fuoriesce dal circoletto che sta a significare che la nota va tenuta a lungo, ovvero tenendo il plettro abbassato per tutta la sua durata; in questi particolari casi entra in gioco la whammy bar, capace di “gonfiare” le nostre note aumentandone così il punteggio. Tutte le note corrette che si eseguiranno andranno a riempire una speciale barra con un moltiplicatore, nei momenti più salienti sarà possibile sfruttare il sensore di movimento aumentando il fattore di moltiplicazione semplicemente rivolgendo verso l’alto la chitarra, quasi a mimare uno dei gesti più utilizzati dal mondo rockettaro. Questo tipo di funzione sarà di assoluta importanza nelle sessioni multiplayer perchè, se usato con intelligenza, potrà garantire molti punti. La curva di apprendimento dell’utilizzo del controller-chitarra ricalca abbastanza fedelmente quello che è l’utilizzo di una chitarra vera: i livelli semplici saranno da suonare con note singole (o al più doppie) e sfrutteranno solo tre tasti della chitarra, i livelli difficili invece costringeranno il giocatore ad avere velocità, molta manualità e ad imparare lo slide per via dell’utilizzo di tutti e cinque i tasti, con combinazioni al limite dell’impossibile e che potranno essere imparate solamente dopo ore e ore di allenamento, allungando così incredibilmente la sfida proposta dal gioco. Chi ha suonato o suona la chitarra si troverà leggermente in difficoltà nelle prime partite per via dell’impostazione di utilizzo dello strumento leggermente differente rispetto alla realtà, superati i primi difficoltosi minuti si imparerà comodamente a premere il bottone e suonare la nota contemporaneamente, capendo qual è il tempo esatto di battuta di ogni accordo proposto.
Stairway to Woodstock
La prova -purtroppo per noi- è potuta durare solo un ora ma già possiamo affermare che il gioco provoca dipendenza. Una volta capite le meccaniche sarà difficile staccarsi dalla chitarra e tornare alle proprie normali vite comuni. Non rimane quindi che attendere con impazienza il giorno della sua uscita per tornare a calcare i palchi di tutto il mondo, respirando rock a pieni polmoni.
Vi dicono nulla?
Ace of Spades, Bark at the Moon, Cochise, Cowboys From Hell, Crossroads, Fat Lip, Frankenstein, Godzilla, Heart Full of Black, Hey You, Higher Ground, I Love Rock and Roll, I Wanna Be Sedated, Infected, Iron Man, Killer Queen, More Than A Feeling, No One Knows, Sharp Dressed Man, Smoke on the Water, Spanish Castle Magic, Stellar, Symphony of Destruction, Take It Off, Take Me Out, Texas Flood, Thunderkiss 65, Unsung, You Got Another Thing Comin, Ziggy Stardust.
E questo è solo l'inizio...
Alzi la mano chi non ha mai sognato di essere una stella del rock, di stare sopra ad un palco agitando i capelli producendosi in assoli capaci di far impazzire migliaia di persone, di essere capace di suonare la propria chitarra dietro la schiena, di poter urlare “ROCK’N ROLL” muovendo furiosamente le mani. Il rock è uno stile di vita, è un insieme di regole mai definite ma assolutamente precise, è parte della storia della musica ed oggi, grazie a RedOctane e Harmonix, è anche un videogioco in grado di farci rivivere le emozioni di un concerto da veri ed unici protagonisti. Air-Guitarist di tutto il mondo unitevi e abbandonate il vostro abituale mezzo per imbracciare la chitarra e diventare i veri Guitar Hero! Multiplayer ha avuto la fortuna di provare in anteprima la versione europea (in uscita l’11 di maggio) di questo bizzarro gioco musicale, non vi resta quindi che proseguire nella lettura per scoprire cos’ha in serbo per noi il dio del rock’n roll.