0

Blood Line: A Rebel Moon Game, la recensione di un gioco sulla serie Netflix, tra Helldivers e Diablo

Fra i tie-in di Netflix spunta Blood Line: A Rebel Moon Game, un twin-stick shooter che riesce a rappresentare un buon complemento videoludico alla visione della serie fantascientifica.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   02/08/2025
Blood Line: A Rebel Moon Game, la copertina

Partita con le migliori intenzioni e un notevole dispiegamento di forze e risorse, l'iniziativa videoludica di Netflix sembra essersi un po' arenata col tempo, e il recente ridimensionamento della divisione non promette nulla di buono per il prossimo futuro. Tuttavia, c'è ancora spazio per qualche produzione di un certo interesse e questa recensione di Blood Line: A Rebel Moon Game dimostra come, tra queste, emergano dei progetti che funzionano bene anche come complemento all'opera originale, pur con qualche limite evidente. Abbiamo a che fare in questo caso con un gioco d'azione in stile twin-stick shooter, ambientato nell'universo fantascientifico creato per la serie di film di Zack Snyder.

Il gioco è sviluppato da Super Evil Megacorp, autori del buon Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, con il quale possiamo anche trovare qualche somiglianza nell'inquadratura isometrica o nelle meccaniche di gioco. Il mondo di Blood Line è lo stesso di Rebel Moon, ma non è necessario aver visto il film per comprendere la storia, sebbene i collegamenti all'universo fantascientifico aumentino il fascino dell'esperienza.

Rebel Moon Director's Cut, vale la pena riguardare l'ultimo film di Zack Snyder? Rebel Moon Director's Cut, vale la pena riguardare l'ultimo film di Zack Snyder?

Il racconto si svolge attraverso semplici dialoghi e si incentra sulla nascita di una ribellione contro Imperium, non proprio la cosa più originale del mondo ma un canovaccio sempre efficace come pretesto per mettere in scena un po' di azione epica. Gli eventi si svolgono sul pianeta Krypt, formalmente alleato di Imperium ma sul quale, progressivamente, si crea un movimento di protesta che sfocia in una disperata lotta contro un potere soverchiante. Apprezzabile il fatto che si possa scegliere le risposte da dare durante i dialoghi, in modo da indirizzare (almeno superficialmente) la narrazione e la costruzione del carattere dei personaggi.

Sparatutto twin-stick e RPG

Il gameplay si fonda sulle caratteristiche tipiche dello sparatutto "twin-stick", ovvero incentrato sull'utilizzo contemporaneo dei due stick per direzionare movimento e mira, destreggiandosi tra proiettili e nugoli di nemici, ma non mancano anche alcuni elementi da gioco di ruolo.

In un certo senso, Blood Line: A Rebel Moon Game si pone all'incrocio tra il suddetto sottogenere di shooter e giochi hack'n'slash in stile Diablo, cosa che risulta evidente già dalla scelta del personaggio fra quattro classi, ognuna caratterizzata da specifiche abilità e approcci al combattimento. L'Alfiere ha abilità difensive che lo rendono un ottimo supporto per i compagni, l'Elementalista è in grado di utilizzare fenomeni naturali per attaccare anche a distanza, l'Esule è una sorta di agile assassino che combatte a corto raggio e l'Entità Affine è una sorta di robot specializzato nel combattimento a fuoco anche a una certa distanza.

A partire da queste caratteristiche, il personaggio poi si evolve applicando i punti esperienza conquistati durante le missioni, garantendo così una base da gioco di ruolo che punta a far scattare i tipici meccanismi della progressione costante che rende attraente anche una ripetizione un po' ossessiva delle medesime dinamiche.

Una scena nella base di Blood Line: A Rebel Moon Game
Una scena nella base di Blood Line: A Rebel Moon Game

Il tutto può essere affrontato in single player, ma è probabilmente in multiplayer (per un massimo di quattro giocatori) che esprime al meglio il suo potenziale, con l'organizzazione di veri e propri raid per completare le missioni più impegnative e in grado di garantire le ricompense maggiori. Sebbene il gameplay sia immediato e divertente sulle prime, e le missioni cerchino di proporre degli obiettivi variegati, la ripetitività delle meccaniche di base emerge in fretta e la vera spinta ad andare avanti deriva soprattutto dall'evoluzione dei personaggi e dalla loro personalizzazione, innescando la tipica ricerca di potenza e bottino sempre superiori.

Tra Diablo e Helldivers

Sembra che Super Evil Megacorp abbia cercato di trovare una via di mezzo tra Diablo e Helldivers, riuscendo in parte a sintetizzare le caratteristiche dei due giochi ma di fatto annacquando un po' i punti di forza di entrambi.

Una delle ambientazioni di Blood Line: A Rebel Moon Game
Una delle ambientazioni di Blood Line: A Rebel Moon Game

La meccanica sparatutto risulta così un po' blanda, tra nemici poco vari e un'intelligenza artificiale non troppo sviluppata, mentre dall'altra parte il loot è ancora poco stimolante, così come l'esplorazione del mondo che, in gran parte, sembra piuttosto vuoto al di fuori del percorso imposto per raggiungere l'obiettivo. Blood Line riesce a trovare un buon equilibrio fra caratteristiche differenti e anche una certa identità dovuta all'universo fantascientifico di riferimento, ma avrà probabilmente bisogno di un po' di lavoro di arricchimento anche attraverso aggiornamenti post-lancio.

La scelta dell'inquadratura un po' distanziata non consente di apprezzare benissimo i dettagli, garantendo però di mantenere un buon aspetto anche scalando le impostazioni per dispositivi meno performanti, ma lo stile grafico generale riesce a costruire un'ambientazione molto affascinante. Tra scenari e rappresentazione stilizzata dei personaggi, l'estetica di Blood Line è particolarmente riuscita, trovando un proprio modo di rappresentare il mondo di Rebel Moon in maniera differente ma efficace.

Conclusioni

Versione testata Android
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Nonostante non sia affatto privo di difetti, Blood Line: A Rebel Moon Game potrebbe essere una delle produzioni più azzeccate da parte di Netflix, per quanto riguarda la sua capacità di offrire un'esperienza complementare alla visione del film, ampliandone l'universo con elementi totalmente originali. Oltre a questo, e non per ultimo, è anche un gioco piuttosto riuscito: il misto di elementi tra twin-stick shooter e RPG in stile Diablo funziona, arricchendo lo sparatutto di una progressione stimolante e, al contempo, mantenendo l'azione immediata e dal ritmo serrato. Purtroppo tende anche ad annacquare gli elementi caratteristici dei due generi, non riuscendo ad approfondire bene né l'una né l'altra anima, e in definitiva presenta un'azione un po' ripetitiva alla lunga e senza grandi possibilità di esplorazione. Se siete abbonati a Netflix consigliamo comunque un download di prova, con maggiore convinzione se siete tra coloro (non moltissimi a dire il vero) ad aver apprezzato Rebel Moon.

PRO

  • Buona costruzione del mondo di gioco, tra estetica e narrazione
  • Il misto tra twin-stick shooter e RPG in stile Diablo funziona, almeno in superficie
  • Evoluzione e personalizzazione fanno ben scattare il meccanismo di progressione

CONTRO

  • Scontri ripetitivi, tra nemici poco differenziati e IA carente
  • Il bottino non risulta molto stimolante
  • Le mappe sono ben disegnate ma sostanzialmente vuote, mortificando l'esplorazione