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Lo squillofono rimanga spento!

Stanno per tornare i cellulari a bordo degli aerei. O no?

RUBRICA di Andrea Pucci   —   11/06/2005

Ecco dunque la sentenza signori della giuria: che gli squillofoni rimangano spenti, per continuare a cercare gli alieni e per non perdere la sanità mentale di noi terrestri.

Lo squillofono rimanga spento!

entre mi guardavo intorno con aria perplessa, cercando un valido argomento di cui parlare in questo primo editoriale di giugno, il mio interesse è stato attratto da una notizia curiosa. Per chi non lo sapesse, magari perchè non è mai salito su un aeroplano, o comunque non l'ha fatto negli ultimi dieci anni, è vietato tenere accesi i cellulari a bordo perchè potrebbero causare malfunzionamenti alle attrezzature degli aerei ed essendo quindi fonte di potenziale pericolo.
Sebbene qualche maligno abbia affermato in passato che, in verità, il divieto fosse dovuto ad un accordo silenzioso tra compagnie telefoniche e compagnie aeree perchè le prime non riuscivano ad addebitare i costi della bolletta al chiamante mentre era in volo, oggi si torna a parlare della possibilità di riaccendere i telefonini a bordo.
Evidentemente non disturbano più le strumentazione degli aerei e i passeggeri non sono più in pericolo.

I radiotelescopi del Seti
I radiotelescopi del Seti

La notizia curiosa è che ad opporsi all'accensione dei cellulari non sono più le autorità di sicurezza del volo ma il SETI, associazione di ricercatori, scienziati e appassionati che sfruttano la rete di radiotelescopi (vedi foto) per "trovare" tracce di intelligenza aliena nello spazio. Sembrerebbe infatti che anche l'uso di un singolo cellulare nel raggio di cento chilometri, ad una tale altezza dal suolo, potrebbe compromettere la ricerca di extraterrestri, disturbando la "sensibilità" dei radiotelescopi. Detta così sembra una ragione poco convincente allo scopo di evitare di usare i cellulari in volo, dando adito a molta ironia. Tuttavia da una motivazione opinabile (ma gli alieni saranno disturbati anche dal vibracall?), mi viene in mente che il cellulare potrebbe continuare a rimanere spento in volo per un'altra buona motivazione: la quiete. Già mi immagino la libertà d'uso del cellulare a bordo: bambini (di nome o di fatto) che provano le ultime suonerie, turisti dell'ultimora che parlano - urlano - con gli amici rimasti a casa descrivendo quanto è bello il mondo sopra le nuvole. Addio dolci pisolini d'alta quota, nel buio garantito dal fuso orario.
Ecco dunque la sentenza signori della giuria: che gli squillofoni rimangano spenti, per continuare a cercare gli alieni e per non perdere la sanità mentale di noi terrestri.