Gotta bump'em all!
Pokémon Pinball, principalmente, offre due tavole da gioco, ognuna ispirata a una delle due versioni: la tavola Ruby è la più semplice e "pulita", basata principalmente su spinte e rimbalzi diretti della Pokéball mentre la tavola Sapphire è più complessa e, per certi versi, appagante, necessita di molto tecnicismo ed è basata sopratutto su spinte precise e rotazioni circolari della pallina all'interno dello scenario. Entrambe le tavole presentano di base tre bumper (quei piccoli "ostacoli" che fanno rimbalzare la pallina, cioè), un uovo da far schiudere, un sistema di trasporto e un market. Ok, adesso gli appassionati di flipper si staranno chiedendo cosa c'entrino mai uova, trasporti e negozietti... tutto normale: infatti l'idea alla base di Pokémon Pinball non è solo quella di totalizzare i punteggi più alti possibile ma anche quella, per l'appunto, di acchiappare i duecento Pokémon disponibili, il chè è tutt'altro che semplice. Prendiamo l'uovo nella tavola Ruby: per farlo schiudere è necessario colpire tre volte Chikorita per farlo rintanare nella sua caverna e quindi mandare la pallina all'interno perchè le fiamme sul dorso del piccolo Pokémon di fuoco facciano schiudere l'uovo, dal quale uscirà un nuovo pokémon che andrà catturato colpendolo due volte con la pallina. Una volta acchiappato, il suo profilo sarà registrato nel PokéDex consultabile dal menù principale. Pokémon Pinball offre sfide di questo genere, che necessitano di ingegno, abilità e una cospicua dose di riflessi per essere portate a termine con successo. Oltretutto, ogni volta che si comincerà a giocare in una tavola saremo, per così dire, inviati in una "zona" diversa del mondo che presenta il suo limitato numero di Pokémon: per cambiare zona bisognerà compiere un'altra task e quindi decidere la nuova destinazione facendo percorrere il perimetro della tavola alla pallina a destra o sinistra, per poi centrare una sorta di warp. I vari meccanismi che regolano queste opzioni di gioco possono sembrare complicati e laboriosi, ma in realtà basta una buona padronanza del tilt (che permette, premendo i tasti dorsali, di scuotere virtualmente il flipper per sbilanciare la pallina) e delle levette poste in basso, uniti a una notevole componente strategica basata sull'utilizzo appropriato dei vari bonus acquistabili nei market o recuperabili all'interno della tavola stessa (come la scossa elettrica respingente di Pikachu o il recupero della pallina perduta da parte di Latios e Latias), consentono di venirne a capo senza troppi problemi. Oltretutto, raggiungendo particolari punteggi o soddisfacendo determinate condizioni, è possibile accedere a mini-game ambientati in mini-tavole alternative, che permettono di incrementare il proprio punteggio e di acchiappare i pokémon più tosti e rari (come Groudon e Kyogre, Kecleon, Dusclops e altri). Il tutto funziona perfettamente, grazie a una fisica della pokéball molto curata e convincente e a un'ottima disposizione per gli elementi sulla tavola (tranne, forse, per alcuni ostacoli nella tavola Sapphire che la rendono un po' ostica).
Il flipper c'è ma non si vede
La realizzazione tecnica di Pokémon Pinball non fa gridare al miracolo ma ha il pregio di adempiere perfettamente al suo scopo regalando al giocatore notevoli chicche grafico/sonore. Le tavole sono estremamente colorate e dettagliate, ricche di particolari in movimento, per non parlare dei numerosi pokémon che fanno la loro comparsa, animati molto bene (da notare che gli sprite, in alcuni casi, sono vagamente renderizzati). Lo scrolling della tavola segue la pallina a una velocità soddisfacente, nè troppo rapida nè troppo lenta, e le dimensioni generose e l'ottima animazione della piccola sferetta sono di grande aiuto per la vista del giocatore. Gradevole la sensazione di "tridimensionalità" offerta da alcune animazioni particolari, come l'esplosione di caselle che oscurano un pokémon che si sta catturando in seguito a una combo di bumper o il recupero della pallina da parte di un Latias o Latios che si allontana dalla tavola volando verso il giocatore. Forse una complessità visiva mnore nella tavola Sapphire avrebbe giovato in quanto il sovrapporsi di almeno tre percorsi rende piuttosto difficile individuare o decidere la direzione della pallina durante i suoi spostamenti. La colonna sonora accompagna il giocatore con brani molto simpatici e adeguati, senza mai sconfinare nel fastidioso o nell'eccessivo ma anzi adattandosi perfettamente non solo al gioco ma anche all'atmosfera sbarazzina che da sempre contraddistingue la serie; idem per gli effetti sonori, azzeccati, tipici di un flipper e non invadenti, anche se un po' dispiace sentire solo Pikachu emettere il suo classico verso ("Pikachu!", per l'appunto) mentre gli altri monsters emettono una manciata di bit al posto di suoni veri e propri.
Commento
Il principale pregio di Pokémon Pinball non è solo quello di accontentare e appagare i fan dei Pokémon con un divertentissimo passatempo che trasuda "pokémania" da ogni pixel, ma anche di fornire agli appassionati di flipper un valido simulatore che nonostante l'aspetto cartoonoso ha tutto quello che potrebbero chiedere tra letteralmente milioni di punti da fare, sfide a mai finire e una notevole complessità che richiede ingegno, abilità, riflessi e pazienza. Dopo il deludente Pinball of the Dead di Sega, Pokémon Pinball riesce a proporre una meccanica ripetitiva alla base in modo fresco e appassionante, garantendo ben 200 incentivi per giocare nei ritagli di tempo libero (non si può dire che un pinball sia un gioco da acquistare per giocare soltanto a quello...) o quando ci si vuole svagare. In tutto questo, manca purtroppo il simpatico add-on che simulava le vibrazioni del flipper nel precedente Pokémon Pinball, una scelta di Nintendo forse imputabile ai costi di produzione. Una piccola nota riguardo la connettività: non è possibile scambiarsi Pokémon con altri giocatori, nonostante gli scambi siano stati sempre una caratteristica fondamentale della serie, ma è tuttavia possibile trasferire i dati da una tavola all'altra per confrontare i punteggi e favorire l'apparizione di Pokémon che, totalmente a random, sbucano più o meno raramente nelle varie cartucce.
- Pro
- Buon design di tavole e ostacoli
- Longevo e vario
- Contro
- E' un flipper: o si ama o si odia
- La tavola Sapphire è un po' troppo intricata
- Dov'è l'add-on che ha reso famoso il prequel?
Una delle più notevoli produzioni per Game Boy Color dedicate ai Pokémon, uscita in pieno boom occidentale del fenomeno, fu sicuramente Pokémon Pinball. L'idea di Gamefreaks alla base del gioco era semplice ma geniale: in pratica Pokémon Pinball non era altro che un'ennesima versione videoludica del flipper, adattata però (e forse anche viceversa) a Pokémon e alle sue caratteristiche più note. La biglia diventava quindi una Pokéball da far rimbalzare all'interno di complesse tavole dove comparivano pocket monsters in abbondanza, dal ruolo puramente coreografico oppure in qualità di bumper, ostacoli e bonus. Fin qui, niente di strano: in fondo sono stati realizzati decine di flipper videoludici basati su idee simili. Pokémon Pinball, però, aveva dalla sua due colpi di genio davvero spettacolari: il primo era un piccolo meccanismo agganciato alla cartuccia, che simulava il "tremito" del flipper, facendo vibrare l'intero handheld nelle mani del giocatore; il secondo colpo di genio invece era il perfetto matrimonio tra il tormentone "gotta catch'em all" alla base di Pokémon e la meccanica del flipper: il risultato fu un gioco senz'altro ripetitivo ma incredibilmente divertente e longevo. In occasione dell'uscita di Pokémon Ruby e Sapphire per Game Boy Advance, eccoci quindi tra le mani una versione aggiornata, riveduta e corretta del Pinball di un paio di anni fa. Il risultato? Continuate a leggere.