Vampire Chronicle: The Chaos Tower
Picchiaduro in due dimensioni, The Chaos Tower riprende i personaggi e gli sfondi di tre episodi della serie di Darkstalkers e si rifà molto da vicino alla versione per Dreamcast, apparsa nel 2000. Anche tecnicamente il lavoro svolto da Capcom è molto buono, visto che la controparte portatile è molto simile alle versioni arcade e per Dc, fatta salva la mancanza di alcuni frame e animazioni del background. Le modalità di gioco spaziano dalla classica modalità arcade, passando per il time attack, fino ad arrivare la modalità multigiocatore mediante WI-FI. Prima di uno scontro è possibile scegliere se utilizzare la parata automatica dei colpi o meno, scontri che possono essere affrontati secondo la classica modalità alla meglio dei tre round, oppure in un unico round, ma più lungo (praticamente ogni combattente avrà due barre di energia). Lo schema dei tasti è personalizzabile e riprende la configurazione a 6 tasti della versione arcade, con i colpi leggeri e medi che sono affidati ai tasti frontali, mentre il pugno e il calcio pesante sono demandati a quelli dorsali. L'utilizzo della croce digitale si rivela buono per i movimenti normali, ma un po' ostico e non troppo preciso per eseguire combo e mosse speciali, precludendo in parte il gioco ad alti livelli.
Armored Core Formula Front
Formula Front è il gioco meno indicato del lotto per un pubblico non Giapponese. Si tratta infatti di uno spinoff della serie di Armored Core, per la precisione una sorta di manageriale di mech, all'interno del quale avremo una nostra squadra e dei nostri mech, che potremo personalizzare in ogni piccolo dettaglio, compresa l'intelligenza artificiale. Al comando della nostra squadra dovremo affrontare altri team, con lo scopo di scalare la classifica e salire al primo posto. Una volta proposta la sfida, si passerà sul campo di battaglia per il combattimento, che sarà automatico e controllato dalla summenzionata IA. Noi potremo intervenire solamente cambiando alcune tattiche, visualizzando le statistiche e modificando la visuale, tramite la pressione dei tasti e il movimento della levetta analogica. Formula Front non ha quindi l'impostazione solita della serie, ma è un titolo che piacerà solo ai fanatici di mech, con particolare occhio verso il mercato Giapponese.
Il rilascio sul mercato di una nuova console provoca sempre una forte emozione tra gli addetti ai lavori. Toccare con mano un nuovo hardware, con i relativi giochi di lancio, permette di assaporare in maniera ancora migliore il senso di una passione, quella per i videogiochi, che in alcuni casi si traduce in una vera e propria professione. PSP sancisce l'ingresso di Sony in un mondo, quello delle console portatili, molto florido, che da solo rappresenta circa il 30% del mercato videoludico. E lo fa con un dispositivo dal grande fascino, tecnicamente notevole e dalle spiccate propensioni multimediali.
L'impresa commerciale non è delle più semplici: se nell'ambito delle console da casa Sony può considerarsi in posizione predominante da quasi 10 anni, il mercato degli handheld vede come assoluta protagonista Nintendo. Questa ha saputo mantenere una posizione dominante e conquistare decine di milioni di utenti grazie a console come Game Boy, Game Boy Advance ed infine Nintendo DS. Quest'ultimo, disponibile da poche settimane prima di PSP, propone diverse soluzioni interessanti, come la presenza di un doppio schermo con funzionalità touchscreen. PSP da un lato prevede un approccio più "convenzionale"; dall'altro si propone come dispositivo di convergenza multimediale, grazie alla possibilità di riprodurre foto, mp3, video e di collegarsi via WiFi ad Internet o ad altre PSP, arricchendo ed estendendo l'esperienza multigiocatore.
Il video, di quasi 9 minuti, mostra PSP in azione, dal test dell'hardware fino alle funzioni dell'interfaccia grafica. Tutto in presa diretta.
Per garantire tutte queste caratteristiche non poteva mancare ovviamente una controparte tecnica di alto livello: PSP dispone infatti di un ampio display widescreen (in formato 16:9 quindi) di qualità a dir poco eccellente, dotato di ottimi contrasto e luminosità, nonchè di una risoluzione pari a 480 x 272 pixel a 16 milioni di colori. La potenza di elaborazione grafica della console non ha attualmente eguali in giro: può essere definita come una via di mezzo tra quella di una Psx e Ps2, con maggiore propensione verso quest'ultima. I titoli di lancio sono stati in tutto sei, cinque dei quali (Ridge Racers, Lumines, Minna no Golf, Armored Core: Formula Front e Vampire Chronicle: The Chaos Tower) sono in nostro possesso, e per i quali vi abbiamo preparato degli hands on e alcuni filmati in presa diretta. Il formato principale scelto per la riproduzione dei giochi è l'UMD (Universal media Disk), supporto ottico circolare proprietario, dotato di una capienza pari a 1.8 GB non riscrivibile, dalle dimensioni piuttosto ridotte se comparate ad un CD e racchiuso sempre all'interno di un involucro, in maniera molto simile a quanto avviene con i Minidisk di Sony. I giochi saranno Region-Free: potranno, quindi, essere giocati su console acquistate su qualsiasi territorio; i film su UMD, invece, saranno sottoposti a una politica di lock territoriale, in maniera probabilmente identica a quanto avviene con i DVD (che sono suddivisi secondo codici regionali).
Il Package e le impressioni d'uso
PSP è disponibile nei negozi Giapponesi dal 12 Dicembre (il lancio europeo dovrebbe essere fissato per il prossimo Marzo) ed è disponibile in due offerte: quella "liscia", comprendente la console e il trasformatore di corrente, e la versione "value pack", dotata di alcuni accessori addizionali ed oggetto del nostro speciale. Partiamo proprio da questi ultimi per la nostra descrizione, presenti nella scatola che porta la dicitura value pack e l'indicazione del modello, alla sua prima revisione. Oltre alla console e al trasformatore, che "assorbe" dai 110 ai 220 volt e che quindi può essere utilizzato anche da noi in Italia (previo adattatore per la spina, oppure lo stesso identico cavo che collega PS2 alla corrente), sono inoltre presenti: un laccetto che serve per legarla ad esempio al polso; una custodia morbida; un paio di cuffiette; un dispositivo di controllo remoto per la musica; ed infine una memory stick duo da 32 MB. A nostro modo di vedere mancano però due accessori abbastanza importanti che, dato il costo maggiore del value pack, avrebbero dovuto essere inseriti: un cavo USB (la PSP è dotata infatti di un attacco mini-usb per trasferire i dati da e verso la scheda di memoria) ed un'adattatore da memory stick duo a memory stick, che sono utilizzate da molti lettori disponibili sul mercato. La custodia permette di riparare la console dalla polvere e di assorbire piccoli urti. Ha inoltre un angolo aperto che permette di inserire le cuffiette durante, ad esempio, l'ascolto di mp3. Non ci sembra invece adatta per proteggere la console da urti più consistenti. Le cuffiette sono di qualità piuttosto scadente, sia come pulizia del suono che come bassi e costruzione, sono quindi preferibili cuffie di qualità migliore per apprezzare in pieno l'aspetto sonoro di PSP. La memory stick in dotazione ha una capienza piuttosto bassa (sul mercato sono disponibili infatti anche modelli da 1 GB) ma sufficiente per memorizzare i salvataggi di svariate decine di giochi (un salvataggio di Ridge Racers occupa ad esempio poco più di 200 KB) e diverse foto. Discorso diverso per MP3 e video, che necessitano di una memoria più capiente per essere memorizzati in quantità maggiore. Il dispositivo di controllo remoto si attacca alla presa per le cuffie e alla presa accanto e fortunatamente è dotato anch'esso di un'uscita per le cuffie, svincolando quindi l'uso della coppia in dotazione.
Strettamente legato alle possibilità WI-Fi di PSP, c'è il sottomenu Network Settings, che permette di impostare i parametri per due tipi di connessione: quella ad Hoc, per collegamenti punto-punto con altre PSP (per il gioco multiplayer), e quella in modalità infrastruttura, che mediante un semplice wizard (mediante il quale è possibilei selezionare il protocollo di sicurezza WEP e l'assegnazione manuale od automatica di ip, gateway e dns) configura una connessione ad un access point, per il collegamento ad Internet. A quest'ultima possibilità si ricollega l'opzione network update: una volta scelta la connessione creata in precedenza, potremo collegarci ad Internet per scaricare eventuali aggiornamenti di firmware o altro. Abbiamo provato in prima persona il collegamento e naturalmente per il momento non sono disponibili aggiornamenti per la console. Esaurita la disamina del menu impostazioni, abbiamo a disposizione altri interessanti sezioni, a partire da quella photo, nella quale è possibile visionare tutte le immagini memorizzate su memory stick, visualizzarle in slideshow e così via. Nel particolare, una volta selezionata la foto, mediante la pressione del tasto triangolo è possibile accedere ad un menu che permette di ruotare ogni immagine a frazioni di 90°, visualizzarne le informazioni, ingrandirla e visualizzarla a pieno schermo, mediante una semplice opera di zoom automatico che tende a coprire tutta l'area di visualizzazione, tagliando il resto. All'interno della sezione music invece troviamo le funzioni di lettore musicale di PSP, che è in grado di leggere file in formato MP3 oppure ATRAC e ATRAC PLUS. Una volta selezionata la canzone, avremo le solite opzioni per scorrere velocemente avanti ed indietro la traccia, visualizzare le informazioni sul file e così via. Passando alla sezione video, è possibile selezionare l'eventuale Umd video inserito (un film oppure ad esempio il Demo Disc distribuito in Giappone, contenente alcuni video dei titoli in uscita) oppure ancora i filmati presenti su Memory Stick, che devono essere in formato Mp4. In tal senso viene aiuto il programma rilasciato da Sony in questi giorni, e denominato Image Converter, che al costo di 1000 yen (circa 8 euro) permette di convertire gran parte dei formati (Mov ad esempio) in mp4, interagendo con PSP, collegata via cavo USB al Mac o al PC, e con la possibilità di trasferire direttamente i file nella cartella apposita della memory stick. Pur essendo disponibile solo per gli utenti Giapponesi, siamo riusciti ad acquistare una copia del programma con un escamotage e a visualizzare alcuni filmati sulla console, la riproduzione è stata impeccabile. L'ultima sezione, la più importante, riguarda la sezione game. Innanzitutto è da segnalare il sottomenu game sharing, che probabilmente permetterà con qualche titolo futuro di giocare in multilayer con un'altra psp e avendo solo una copia del gioco. Abbiamo poi il menu dei salvataggi, molto completo (permette di ricavare infatti molte informazioni sul gioco e il punto salvato) e in alcuni casi, come quello di Minna no Golf, è accompagnato da una skin personalizzata e da un filmato del gioco, molto accattivante. Tra le opzioni troviamo anche quella di caricare i giochi da memory stick, pensata probabilmente per la possibilità futura di scaricare demo oppure espansioni per alcuni giochi, salvando il tutto comodamente sulla scheda di memoria. Se abbiamo inserito un UMD troveremo inoltre in questa sezione anche la possibilità di avviare il gioco, che verrà accompagnata da un'anteprima animata e personalizzata. Se accenderemo invece la console con il gioco già inserito, partirà invece automaticamente.
Per apprendere meglio le funzionalità dell'interfaccia grafica di PSP, vi invitiamo a visionare il filmato in presa diretta presente in prima pagina.
Batteria e tempi di caricamento
Da quanto descritto nei paragrafi precedenti, si evince come PSP sia una console dotata di numerose funzionalità multimediali, nonchè di uno schermo di qualità molto elevata. Tutto questo però porta ovviamente ad un notevole consumo di batteria, fattore decisamente importante se stiamo parlando di dispositivi portatili. Proprio per questo, dopo i dovuti cicli di ricarica, abbiamo sottoposto la console a due precisi stress test, uno incentrato sul gioco e l'altro sulla lettura di MP3. Nel primo caso il test si è sviluppato su Ridge Racers: la console è andata in sleep dopo 4 ore e 36 minuti di gioco continuato, con la luminosità al massimo e il volume al 75%. La riproduzione degli MP3 invece è durata circa 9 ore di ascolto continuo, senza retroilluminazione. Questi valori, pur non essendo eccezionali, sono comunque sufficienti ad assicurare una buona portabilità alla console, e vanno ad ogni modo oltre le più rosee previsioni iniziali. Un altra perplessità sollevata è stata quella dei tempi di caricamento dei giochi. Bisogna dire innanzitutto che gli UMD hanno tempi di accesso e di lettura molto simili alle console da casa piuttosto che ad altri dispositivi portatili a cartuccia. I tempi di attesa per Ridge Racers e Lumines sono ampiamente accettabili in ogni condizione, quelli invece di Vampire Chronicle e Minna no Golf sono effettivamente alti nella fase iniziale di caricamento, mentre sono molto più ridotti durante il gioco vero e proprio.
Hands on e filmati dei giochi di lancio
PSP è stata lanciata in Giappone assieme a 6 giochi, noi di Multiplayer ne abbiamo testati 5, lasciando da parte solo il Majhong. Nei prossimi giorni pubblicheremo in maniera sequenziale le recensioni approfondite di ognuno di questi (Ridge Racers, Lumines, Minna no Golf, Vampire Chronicle: The Chaos Tower e Armored Core: Formula Front), nel frattempo vi invitiamo a leggere le nostre impressioni a caldo, comprensive di filmati in presa diretta!
Ridge Racers
Ridge Racers rappresenta la punta di diamante della line-up iniziale di PSP, nonchè la summa di tutta la serie di Ridge Racer, il cui primo capitolo risale al lancio di PSX, nel lontano 1994. E' anche il titolo tecnicamente più impressionante: 60 frame al secondo, buon numero di poligoni, ottimo rendering delle texture, palette grafica dotata di colori vividi e velocità molto elevata, soprattutto proseguendo nel gioco e sbloccando le macchine più veloci. Il gameplay è quello tipico della saga, un arcade molto avvolgente nel quale è possibile correre in tracciati pieni di curve e bei paesaggi, accompagnati da una musica arrembante e da uno speaker che sottolinea le vostre acrobazie al volante. Altra caratteristica distintiva della serie è la possibilità di affrontare le curve in completa derapata, che questa volta contribuirà ad aumentare alcuni indicatori, i quali una volta riempiti permetteranno di utilizzare il nitro (novità per la serie), una sorta di nos che aumenterà la velocità di punta della vostra macchina di circa 40 Km/h. Per questa versione PSP, Namco ha fatto le cose in grande, grazie alle 60 macchine disponibili (divise in sei classi diverse), ai 24 tracciati (comprese le loro versioni mirror) provenienti dalle varie versioni di Ridge Racer (compresi 4 inediti), e al World Tour, nel quale per proseguire bisognerà raggiungere alcune posizioni minime prefissate. Questa modalità mette a disposizione una serie continua di mini tour (sono 39, per un totale di oltre 120 gare), che tra le altre cose permettono di sbloccare nuove macchine e tutti i tracciati, utilizzabili poi ad esempio nella modalità time attack. Abbiamo avuto modo di provare, anche se solo per poche ore, anche la modalità multiplayer via wi-fi. Il riconoscimento tra le due PSP è risultato immediato e il lag sempre assente, anche se bisogna dire che non ci siamo allontanati più di qualche metro dall'altra console. Le potenzialità di questa modalità sono molto vaste, fino ad 8 giocatori potranno infatti sfidarsi assieme, estendendo di fatto la longevità del titolo, quando la console sarà maggiormente diffusa. Un must buy per tutti gli amanti della serie e dei racing arcade ben fatti.
Hands on e filmati dei giochi di lancio
Lumines
Sviluppato dalla neonata qb e prodotto da Bandai, Lumines è un atipico puzzle game che vede come mente principale Tetsuya Mizuguchi, geniale mente che si trova dietro a titoli del calibro di Space Channel Five e Rez. Il concetto di base è molto semplice, avremo a disposizione dei tasselli 2x2 da uno o due colori (e trame) differenti, da poggiare su un campo di gioco. Il nostro scopo sarà quello di formare tasselli sempre 2x2 e dallo stesso colore, in modo che vengano eliminati dal campo di gioco. Tutto questo non avverrà immediatamente come accade ad esempio in Tetris, ma solo quando una particolare linea temporale, che scandisce lo schermo in maniera sequenziale, attraverserà il blocco dello stesso colore. Proprio grazie a questa caratteristica sarà possibile imbastire delle combo composte da molti tasselli, che permetteranno di acquisire punti maggiori. Ma non finisce qui, la forza di Lumines risiede nella perfetta integrazione della parte puzzle con quella visiva e musicale: tutto il gioco è incentrato sulle skin, che vengono sbloccate proseguendo nel gioco. Queste skin cambiano la grafica dei tasselli, la musica, lo sfondo e gli effetti collegati a quello che succede su schermo. Ogni volta che viene formato un quadrato dello stesso colore oppure una combo (talvolta anche la sola caduta dei quadrati), si contribuisce ad arricchire la colonna musicale e lo sfondo con effetti grafici, che regalano un'esperienza di gioco più particolare del canonico puzzle game. All'inizio non si nota tanto questa commistione, ma una volta acquisita maggiore padronanza e bravura, è uno spettacolo di luci, suoni e colori. E' presente inoltre una una modalità multiplayer, contro la cpu oppure via WI-FIi contro un avversario umano.
Lumines quindi è un puzzle game molto additivo, ma anche molto particolare e difficile, che vi terrà attaccati però molto tempo davanti allo schermo di PSP. Dotatevi di un buon paio di cuffie e immergetevi in questa nuova esperienza puzzle/musicale/visiva.
Recensione di Lumines
Impressioni d'uso finali
Abbiamo testato PSP un numero davvero elevato di ore in questi giorni ed in ogni situazione di gioco, e complessivamente non possiamo ritenerci che soddisfatti. Esteticamente la console cattura per la linea elegante e l'accostamento di colori, la qualità costruttiva alterna alti e bassi ma, aldilà dei difetti riscontrati nel primo stock di console, è complessivamente buona, la resa visiva dello schermo è eccellente e non ha paragoni in giro, gli speaker della console sono di buona fattura e producono un ottimo sonoro, anche se di banda limitata (ovviamente solo con le cuffie o impianto stereo dedicato si riescono ad ottenere prestazioni migliori) e inferiore alla resa del DS per faver un paragone, le potenzialità tecniche e multimediali sono all'avanguardia e nel primo caso, vicine addirittura a console quali PS2, la navigazione nei menu dell'interfaccia grafica è intuitiva e immediata, le funzionalità WIFI permetteranno di estendere l'esperienza videoludica e multimediale. Il futuro deve essere ancora scritto, le potenzialità ci sono tutte e a nostro modo di vedere sono tre i punti crucialidi sui quali Sony si dovrà occupare per raggiungere o meno il successo di PSP: la concorrenza agguerrita, Nintendo infatti al momento è padrona assoluta del segmento delle console portatili e con il DS sta cercando di mantenere intatto il suo predominio. I giochi, PSP, a parte qualche problema iniziale dovuto al lancio anticipato della console, dovrà assicurare un flusso costante di titoli interessanti, alternati tra riedizioni di titoli di successo e giochi completamente nuovi. La convergenza multimediale, obiettivo cercato ma fallito da altri prodotti informatici, e che sarà difficilissima da raggiungere anche da PSP, pur contando sul traino dei giochi e sul nome che porta. Staremo a vedere, nel frattempo possiamo affermare che PSP c'è, dovrà giocare però bene le sue carte.
E adesso spazio alla prova ed ai filmati dei giochi di lancio! Voltate pagina...
La console è disponibile per adesso nella sola colorazione nera. Non appena tirata fuori dalla scatola, rivela tutto il suo design accattivante, un ampio schermo e gli ingressi per tutta la connettività necessaria. Esteticamente PSP rappresenta il classico oggetto "cool", un i-pod dei videogiochi che, proprio per le sue caratteristiche, da un discreto senso di fragilità. Va curata quindi con la massima attenzione, anche perchè lo schermo senza custodia è esposto alla polvere e a ben più pericolosi graffi. Sul lato destro inferiore è disposto il connettore della corrente, che accetta la tensione di 5 volt, e il tasto per accendere la console, che ha triplice funzione: in posizione bassa mette in hold la console (ovvero inibisce l'uso dei tasti, la cui pressione non sortisce effetto, utile se si sta utilizzando ad esempio la console come lettore mp3), se fatto scorrere verso l'alto per una frazione di secondo mette la console in sleep, salvando quindi in memoria tutti i dati e che possono essere ripristinati eseguendo lo stesso procedimento (Esempio: se metterete in sleep la console durante una gara di Ridge Racers e dopo qualche ora la "risvegliate", vi troverete nella stessa identica posizione). Se infine si lascerà premuto l'interrutore in posizione superiore per qualche secondo, la console si spegnerà definitivamente.
Sul lato sinistro abbiamo invece il connettore per le cuffie, lo slot per le memory stick ricoperto da plastica dura e l'interruttore per abilitare o meno l'antenna wireless che serve per collegarsi ad Internet o ad altre PSP. Sul lato posteriore ci sono invece il carrellino per l'ingresso degli UMD ed il vano della batteria, composto di plastica rigida e che invero appare piuttosto fragile. Sulla parte superiore troviamo invece due tasti dorsali trasparenti (L e R), l'interruttore che permette di aprire il carrellino per l'inserimento degli UMD, (funzionante anche a console spenta) il connettore mini usb e l'antenna wireless, integrata nella console. La parte frontale è ovviamente quella più interessante: vi è infatti mappata la maggior parte dei tasti ed è presente lo schermo della console, esattamente al centro. La disposizione dei tasti da gioco ricorda molto da vicino i corrispettivi del Dual Shock: sul lato destro abbiamo i soliti 4 tasti, (triangolo, cerchio, quadrato e x), sul lato superiore, come già detto, due tasti dorsali, e sul lato sinistro abbiamo la croce digitale e, assoluta novità per le console portatili, uno stick analogico. Subito sotto lo schermo ci sono diversi tasti, che a partire da sinistra sono rispettivamente il tasto home, che serve per ritornare alla dashboard da qualsiasi gioco, i due tasti per la regolazione del volume, il tasto della regolazione dei vari livelli luminosità dello schermo, quello per il tipo di suono ed infine i ben conosciuti Select e Start. La luminosità può essere regolata secondo tre diversi gradi (che diventano quattro nel caso in cui la console si trovi collegata alla presa di corrente), i quali ovviamente restituiscono immagini più o meno brillanti, ma vanno anche a condizionare la durata della batteria. Il peso della console si attesta attorno ai 260 grammi (inclusivi di batteria): pur non essendo pochissimi, non affaticano nemmeno in caso di diverse ore di gioco. La particolare forma "allungata" orizzontalmente della console (dovuta anche allo schermo widescreen) permette in ogni caso una buona impugnatura e l'utilizzo dei dorsali non pone nessuno sforzo, così come l'uso dei tasti sul lato destro e della croce digitale, che si trovano ad un'altezza tale da non affaticare le dita. Diverso il discorso per quanto riguarda la levetta analogica sinistra, che costringe ad una leggera torsione del pollice e che necessita quindi una fase di "apprendimento" per questo movimento meno naturale. La qualità costruttiva della console appare per certi versi altalenante: come già detto lo schermo è di qualità eccellente, così come in generale la parte frontale. La plastica posteriore è invece appare abbastanza fragile, senza contare che l'espulsione degli umd avviene in maniera troppo "energica". La croce analogica è invece di ottima fattura, ha una corsa piccola e si adatta perfettamente ad un pollice di dimensioni comuni. Durante la prima tornata di console sono stati riscontrati diversi difetti di costruzione: pixel bruciati sullo schermo, carrellini bloccati, tasti non funzionanti e così via. Con la console in nostro possesso siamo stati abbastanza fortunati, il funzionamento infatti è ineccepibile, all'infuori di un leggero scricchiolio che avviene talvolta quando si preme la croce digitale destra.
L'interfaccia grafica e le feature
Una volta esaminato in dettaglio l'aspetto hardware, è il momento di passare all'interfaccia grafica e alle feature più importanti integrate in PSP. La console portatile di Sony dispone di una sorta di dashboard interna, che permette di accedere a tutte le sue funzionalità e di modificarne le impostazioni. Una volta accesa la prima volta la console, è possibile selezionare la lingua tra il Giapponese e l'Inglese, rendendo semplice l'uso della console anche a chi mastica un po' di lingua anglosassone. A questo punto è la volta di associare un nickname alla console e di cominciare a districarsi tra i vari menu, organizzati come quelli delle ultime videocamere e fotocamere Sony: mediante scorrimento orizzontale si selezionano le varie sezioni, con quello verticale i sottomenu.
Sotto la sezione settings abbiamo diverse opzioni a disposizione, a cominciare dalle informazioni sulla batteria, la formattazione della memory stick, opzioni di sicurezza quali parental control, il formato di data e fuso orario. Nel sottomenu video settings è possibile impostare diverse caratteristiche legate alla lettura ed ai sottotitoli dei futuri video UMD (tra i primi film annunciati abbiamo Spider-Man 2), nel sottomenu photo settings invece è possibile impostare la durata dello slideshow, in quello sound settings si può abilitare o meno l'opzione AVLS (Auto Volume Limiter System), che permette di limitare il volume massimo (portandolo al 75%) e diminuire le distorsioni. Il sottomenu di risparmio energetico permette infine di impostare i tempi automatici di disattivazione della retroilluminazione, dopo un periodo di inattività, e la successiva entrata in sleep mode.
Minna No Golf
Minna no Golf (Hot Shots Golf in Europa) è una simulazione di golf molto popolare in Giappone che fa leva su un gameplay immediato e divertente, grazie anche alla natura buffa dei golfisti che vi partecipano. L'interfaccia di gioco è piuttosto semplice, ed è subito facile padroneggiarla ed ottenere risultati di discreto livello. Il tiro della pallina viene influenzato dal vento, dalla mazza scelta (automaticamente viene scelta la migliore, che può essere cambiata in qualsiasi momento) e da una barra che controlleremo direttamente, mediante la quale imprimeremo potenza e traiettoria alla pallina. I tiri migliori permetteranno di ottenere più punti e man mano che proseguiremo nel gioco potremo sbloccare nuovi campi da golf (composti da 18 buche), indumenti, mazze da golf e palline, che influiranno anche sui tiri e le traiettorie impresse, fino alla possibilità di eseguire colpi speciali. Il titolo rappresenta quindi una variante spensierata ed accattivante del golf, in grado di catturare per la sua freschezza e immediatezza, pur appartenendo ad un genere di nicchia.