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Shadow of Rome: un gioco imperiale!

Tutti i dettagli e le immagini del gioco nella nostra videointervista!

ANTEPRIMA di Matteo Caccialanza   —   10/01/2005
Shadow of Rome: un gioco imperiale!
Shadow of Rome: un gioco imperiale!

Il gioco presenta due facce, una per ciascuno dei personaggi che andremo a controllare.
Agrippa, per cominciare, è lo stereotipo del soldato, alto, tozzo e muscoloso come un enorme mastino, una macchina da guerra che dà il meglio di sé durante le sanguinosissime mischie che sono un po’ il marchio di fabbrica di questo gioco.
Non si tratta di combattimenti particolarmente elaborati: non ci sono combo o complicate combinazioni di tasti, ma la sopravvivenza è legata a una certa dose di tempismo e accortezza che tengano conto del peso delle diverse armi raccolte e della loro velocità e portata.
Niente “super armi” da eroe per noi: in modo molto simile ai vecchi beat’em up a scorrimento di Capcom stessa, dovremo raccogliere armi ed oggetti trovati a terra o lanciati dal pubblico (saremo pur sempre al Colosseo!) e in ogni caso, anche a seconda del modo in cui le useremo, tali armi non dureranno per sempre, anzi si romperanno dopo pochi minuti. Ciò potrà costringerci alla fuga, all’uso di attrezzi di fortuna o all’impiego delle diverse abilità che Agrippa potrà imparare nel prosieguo dell’avventura, come prese e proiezioni che gli permettono di atterrare un nemico, disarmarlo e impadronirsi dell’oggetto in questione.
I livelli interpretati da Ottaviano seguono una filosofia completamente differente, prossima a quella degli stealth game ala Metal Gear Solid.

Shadow of Rome: un gioco imperiale!
Shadow of Rome: un gioco imperiale!

Laddove la vocazione di Agrippa si consuma nella carneficina, il compito di Ottaviano sarà la raccolta di informazioni per sondare in profondità il mistero della morte di Cesare, avvalendosi tanto del travestimento che dell’assassinio.
Niente armi per lui, ma un laccio da strangolamento sarà ugualmente efficace su un nemico colto di sorpresa.
Tecnicamente apprezzabile, Shadow of Rome spreme egregiamente le potenzialità dell’engine di Onimusha 3, associando a un buon livello di spettacolarità, uno stile grafico molto personale e gradevole. Atteso per febbraio su Ps2 si prospetta essere uno dei primi incontri interessanti di questo 2005.
Restate sintonizzati per saperne di più.

[VIDEO=305.310.s.s]https://multiplayer.it/streaming/shadowrome.wmv[/VIDEO]La versione in alta risoluzione è disponibile, solo per gli abbonati Premium Gold, a questo indirizzo (68 MB, 9 minuti circa).

Gli action in terza persona sono stati forse il genere più popolare in questi anni, forse proprio per l’estrema varietà dei titoli della categoria, che da Max Payne a GTA, da Ninja Gaiden a Onimusha, garantiscono un gameplay e un tipo di intrattenimento molto diversi, ma ugualmente appaganti.
Proprio il rimarchevole successo della saga di Onimusha ha fatto di Keiji Inafune un’autorità nel campo degli action in terza persona, dopo essere stato una celebrità dei platform per aver creato MegaMan/RockMan.
Questa volta la sua verve creativa pare aver portato lui e il suo Capcom production Studio 2 indietro di 2000 anni, a riscoprire un’ambientazione storica videoludicamente non ancora sfruttata a dovere: l’epoca dei Cesari e di Roma Imperiale.
Come gentilmente esposto da Federico Marelli, Senior PM presso EA Italia, la trama di Shadow of Rome ruota attorno a un singolo delitto che cambiò la storia del mondo: l’assassinio di Giulio Cesare.
Nei panni del generale condottiero Agrippa e del suo amico, compagno di studi - e futuro genero -Ottaviano (il futuro imperatore) avremo il compito di smascherare il complotto ordito dai nemici politici di Cesare per impadronirsi del potere facendo ricadere la colpa su un innocente, in particolare il padre di Agrippa stesso.