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The Matrix: Path of Neo

Se volete scoprire cosa nasconde la matrice, avete trovato il posto giusto, l'hands on di Path of Neo!

ANTEPRIMA di Alessandro Conenna   —   03/11/2005

Benvenuti nel mondo reale

Non c’è che dire, sembra proprio che questa volta Shiny abbia davvero imparato dai propri errori, e la scomoda ombra di Enter the Matrix si fa sempre più un lontano ricordo. Già le premesse di questo Path of Neo erano di per sé confortanti: nessun vincolo a lanciare il gioco in contemporanea ad uno dei film della serie, nessun protagonista secondario o trama complementare a quella della trilogia cinematografica, ma semplicemente un titolo in grado di accontentare i milioni di fan di Thomas “Neo” Anderson, permettendo loro di rivivere in prima persona le gesta dell'eroe. Da questo punto di vista il lavoro svolto è più che eccellente, e la fedeltà è assoluta: pensate che all’inizio del gioco ci verrà data persino la possibilità di scegliere quale pillola accettare da Morpheus, portando ad un prematuro “game over” nel caso decidessimo di continuare la nostra tranquilla esistenza simulata nella matrice.
La meccanica di gioco è decisamente varia, sebbene il primo approccio con il titolo possa far pensare il contrario. Il primo livello che abbiamo visionato, infatti, è una sorta di introduzione ambientata nella celebre scena della lobby del primo film, rivissuta da Neo attraverso una specie di premonizione. In questa situazione dovremo combattere, seguendo una struttura simile a quella di Enter the Matrix, gli avversari che ci si presenteranno davanti, partendo dalle semplici guardie di sicurezza fino all’onnipresente agente Smith. Lo scopo di questa sessione è duplice: da un lato potremo prendere confidenza con il sistema di combattimento, osservando mosse che evremo modo di imparare solo più avanti nel gioco, e dall’altro le nostre performance determineranno il livello di difficoltà, in maniera assolutamente trasparente per l’utente. Inutile dire che gli scontri sono assolutamente spettacolari, ed il controllo su Neo è completo: potremo combattere a mani nude o con le armi, nasconderci dietro alle colonne, saltare e correre sui muri, eseguire colpi speciali e sbizzarrirci concatenandoli in combo devastanti, nonché ovviamente rallentare l’azione per qualche istante attraverso la pressione dell’apposito tasto sul pad.
Il livello successivo segue invece un’impostazione completamente differente, ricostruendo la sequenza della fuga dall’ufficio, sempre del primo film, per evitare la cattura da parte dei guardiani della matrice. In questo caso la meccanica è simile a quella dei vari Metal Gear Solid o Splinter Cell, e dovremo cercare di farci largo attraverso un labirinto di scrivanie ed uffici, seguendo le indicazioni che Morpheus ci impartirà via cellulare. Da qui in poi il gioco ripercorrerà tutti gli eventi salienti della saga, dall’allenamento virtuale di Neo allo scontro nel castello del Merovingio, passando ovviamente per la battaglia contro la moltitudine di agenti Smith, sicuramente una delle sequenze più spettacolari dell’intera trilogia, riproposta in tutta la sua frenesia e la sua bellezza anche nel gioco.
Un’altra interessante novità, infine, sono gli elementi RPG che hanno contaminato il sistema di gestione del personaggio, grazie ai quali potremo sbloccare nuove abilità e poteri con cui gestire l’evoluzione del protagonista in base alle nostre preferenze, costruendoci man mano il nostro personalissimo Neo.

The Matrix: Path of Neo
The Matrix: Path of Neo
The Matrix: Path of Neo

Una matrice completamente poligonale

Dal punto di vista tecnico, le prime impressioni sono nel complesso positive, ma con qualche riserva. Da un lato il gioco ha mostrato ambientazioni piuttosto definite, con un discreto numero di poligoni e texture che, pur non brillando per varietà cromatica, sono caratterizzate da un buon livello di dettaglio, accompagnate da modelli dei personaggi un po’ spigolosi ma fedeli alle controparti reali (c’è da rimanere di sasso nel vedere quanti possono esserne visualizzati su schermo, con picchi di delirio assoluto come nella scena della battaglia contro le centinaia di agenti Smith); il rovescio della medaglia è purtroppo rappresentato da qualche evidente problema nel frame-rate, spesso incapace di garantire anche solo i 30 fotogrammi al secondo, generando inevitabilmente qualche problema in fase di controllo del personaggio, specie nelle fasi di gioco più concitate. Qualche incertezza nella gestione delle ombre, che spesso svaniscono o lampeggiano in maniera evidente, non fa che peggiorare le cose, tuttavia confidiamo nel fatto che questi problemi possano essere, se non del tutto eliminati, almeno attenuati nel periodo residuo di sviluppo. Sarebbe davvero un peccato il contrario, perché questo Path of Neo si preannuncia decisamente interessante, finalmente in grado di riproporre con successo tutto il fascino della serie Matrix in chiave videoludica. Non ci resta quindi che incrociare le dita, in attesa dell’uscita del gioco sugli scaffali, prevista per l’11 di questo mese in versione PS2, Xbox e PC. In fondo non si tratta che di una manciata di giorni…

The Matrix: Path of Neo
The Matrix: Path of Neo
The Matrix: Path of Neo

Due anni sono ormai passati dall’uscita cinematografica dell’ultimo episodio della trilogia di Matrix, e mentre gli appassionati cinefili continuano a discutere e ad interrogarsi sui tanti punti oscuri lasciati senza risposta dal film, gli appassionati di videogiochi ancora aspettano l’arrivo di un titolo degno di rappresentare la saga sui nostri PC e console. Dopo il mediocre Enter the Matrix, David Perry ci riprova con questo Matrix: Path of Neo, che come il nome stesso lascia intuire ci permetterà finalmente di vestire i panni dell’eroe di Zion, in un’avventura che ripercorre gli eventi narrati nei tre film, ma con qualche piccola modifica, voluta dagli stessi fratelli Wachowski per soddisfare la cronica fame di risposte dei fan della saga. Abbiamo avuto la fortuna di poter provare in anteprima una build piuttosto avanzata del gioco, nella sola versione PlayStation 2, ed eccovi quindi le nostre prime impressioni.