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Videogioco anticrisi

Recessione? Gioca che ti passa.

DIARIO di Andrea Pucci   —   13/12/2008

La notizia nella notizia di NPD Group è l'andamento di vendite di PlayStation 3 negli Stati Uniti a novembre: -20% rispetto allo stesso mese del 2007, 378000 unità contro le 466000. Allo stesso tempo i suoi diretti competitor hanno fatto decisamente meglio: Nintendo +100%, da 981000 a 2000000 di pezzi; Microsoft +10% da 777000 a 836000. E' ovvio che il prezzo della PS3 ha la sua bella responsabilità nell'andamento delle vendite, specie in tempi come questi. Contemporaneamente mi stupisce l'impatto relativamente modesto sull'incremento di vendite del taglio di prezzo di Xbox 360, a oggi la console più economica sul mercato.

Videogioco anticrisi

In un fiorire continuo di notizie su recessione, povertà, licenziamenti, crisi variegate, leggere un po' ovunque il rapporto della società di ricerche di mercato NPD Group secondo il quale nel mese di novembre 2008 il business del videogioco è cresciuto del 10% rispetto allo stesso mese del 2007, fa piacere. Peccato che nessuno abbia ricordato che a ottobre il mercato era cresciuto del 35% rispetto all'anno precedente. In ogni caso, stride un po' con l'annuncio di qualche giorno fa di Electronic Arts, fino a prova contraria il primo/secondo publisher di videogiochi al mondo, che ha denunciato risultati al di sotto delle aspettative con conseguenti tagli al listino di videogiochi futuri e un po' di consueti licenziamenti.
Forse il fatto che a novembre si siano vendute tante Xbox 360, Wii e Gears of War 2, sarà poco per asserire che il mercato vada alla grande? Oppure è vero che in periodi di crisi le famiglie si chiudono in casa con un trancio di pizza e un joypad?
E se è vero che il mercato va alla grande negli Stati Uniti, si può dire la stessa cosa in Italia? Vale la pena ricordare che per cost cutting sono stati potati vari pezzi da novanta dell'olimpo manageriale videoludico italiano. E' dunque questo il segno del benessere di un mercato da +10%?
I negozianti non sono così felici di questo Natale, dichiaratamente più moscio del 2007, i grandi magazzini bloccano gli ordini in entrata, alcuni buyer si vedono sospendere gli ordini di acquisto. Non è questa una contraddizione con l'ottimismo da comunicato stampa?
Posso testimoniare che storicamente il videogioco ha resistito più volte alle "congiunture negative" e anche questa volta farà la stessa cosa, però un conto è resistere, un conto è crescere. Essendo il nostro pur sempre un divertimento un pelino costoso scommetto che i 48mila dipendenti della FIAT (tutti) in cassa integrazione fino all'11 gennaio non correranno ad accaparrarsi una console, semmai non l'avessero già fatto. Allora poniamo attenzione a facili ottimismi: nella peggiore della ipotesi saremo sorpresi positivamente, invece di rimanercene con il cerino in mano.