La collaborazione fra Sony e la Stanford University per l'ambizioso programma Folding@home sta per concludersi dopo cinque anni, quindici milioni di utenti e più di cento milioni di ore di calcoli prestati alla scienza.
Come saprete, Folding@home consentiva ai possessori di PlayStation 3 di prestare la propria potenza computazionale alla ricerca scientifica, contribuendo dunque alla ricerca sull'Alzheimer, sul cancro e sul morbo di Parkinson.
"PlayStation 3 è stata fondamentale per Folding@home, in quanto ha aperto la porta a nuovi metodi e nuovi processori, introducendo peraltro l'uso delle GPU nel processo", ha dichiarato Vijay Pande, capo del progetto Folding@home presso la Stanford University. "Abbiamo ottenuti numerosi successi negli ultimi anni. Nello specifico, in un articolo appena pubblicato nel Journal of Medicinal Chemistry, abbiamo parlato dei primi test effettuati tramite Folding@home, e di come le previsioni ottenute ci abbiano mostrato una nuova strategia per combattere l'Alzheimer."
Fonte: Kotaku