Nonostante gli appelli lanciati nei mesi scorsi, la revisione dell'equo compenso SIAE sta per diventare realtà, con il Ministero dei Beni culturali che ha delineato a questo punto le cifre definitive sugli aumenti di prezzo che andranno a colpire una vasta gamma di dispositivi elettronici.
Si tratta di una tassa presente dal 2003, ma questa revisione, voluta fortemente dalla SIAE e a quanto pare accolta in forma praticamente inalterata dal Ministero, costituisce un sostanzioso aumento nei costi per gli acquirenti. Si tratta di un balzello dal senso a dire il vero alquanto farraginoso: è il compenso spettante ai detentori del diritto d'autore che va a coprire la possibilità degli utenti di fare una "copia privata" di film o album comprati, cosa che peraltro rappresenta una pratica ormai alquanto obsoleta.
In pratica, l'eventuale, ipotetico mancato guadagno dovuto ad una copia in più viene compensato con una tassa preventiva per gli utenti, per giunta aumentata in maniera considerevole. La quantità di denaro richiesta varia in base alla tipologia di dispositivo e alla quantità di memoria disponibile. Possiamo riassumere secondo le seguenti linee guida.
- Computer: la revisione prevede ora una tassa fissa di 5,20 euro in più da pagare per ogni computer, laddove in precedenza si trattava di 2,40 euro per i computer con masterizzatore e 1,90 euro per quelli senza. Evidentemente, considerando anche la tendenza a non inserire più il lettore ottico nei nuovi portatili, la SIAE è corsa ai ripari con un forfettario fisso
- Hard disk: è probabilmente la categoria maggiormente colpita, essendo applicata qui la tassa in maniera progressiva. Si tratta di 1 centesimo di euro per ogni GB di memoria, fino ad un massimo di 20 euro, pari a quanto si pagherebbe per un hard disk da 2 Terabyte. Considerando l'aumento medio di capienza degli hard disk, tale quota aggiuntiva diverrà praticamente uno standard
- Schede di memoria: 9 centesimi di euro per ogni GB, fino ad un massimo di 5 euro
- USB Drive: 10 centesimi di euro per ogni GB di memoria, fino ad un massimo di 9 euro. Considerando i prezzi medi delle chiavette USB, si tratta di un aumento notevole rispetto al costo complessivo
- Smartphone e tablet: si va da una tassa minima di 3 euro per i dispositivi con memoria fino a 8 GB ai 5,20 euro aggiuntivi per quelli con memoria superiore ai 32 GB, con tagli intermedi da €4 per memoria fino a 16 GB e €4,80 per i 32 GB. Da notare che la tariffa precedente prevedeva semplicemente 90 centesimi per ogni smartphone
- Televisori: ebbene, nell'era della convergenza tecnologica anche ai TV tocca la tassa sui supporti di memoria. Si tratta di 4 euro fissi in più, a quanto pare
- Telefoni cellulari: non tutte le notizie sono negative. Per fortuna, la tassa sui cellulari classici, ovvero quelli non considerabili smartphone, è diminuita da 90 centesimi a 50 centesimi. Peccato che praticamente non esistano più sul mercato.
Dopo il primo annuncio sulle nuove quote si è subito scatenato il dibattito, con tanto di petizione portata avanti da Altroconsumo, tra le altre cose. La SIAE da parte sua, attraverso il presidente Gino Paoli, ha riferito che tale tassazione non sarebbe andata a colpire i consumatori, visto che sarebbe dovuta essere assorbita dall'industria elettronica con eventuali adeguamenti dei prezzi al ribasso, ma questa è rimasta pura teoria. In verità non c'è nessuna regola al riguardo, pertanto le nuove tasse andranno ad influire direttamente sul prezzo al dettaglio dei dispositivi, venendo dunque pagate dai consumatori e tutto questo, a quanto pare, senza alcuna concertazione tra le parti.
Fonte: Repubblica, iSpazio