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Il mercato tradizionale dei videogiochi è ormai saturo? Cosa attenderci dal 2018?

Cosa ci ha detto il 2017 sull'andamento dell'industria?

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   05/01/2018

Nel corso del 2017 il mercato dei videogiochi ha mandato dei segnali contrastanti agli operatori dell'industria: da una parte è innegabile la pubblicazione di titoli di grande qualità, appartenenti al modello economico tradizionale, dall'altra è però continuata la fuga dei grandi publisher, che sempre più sembrano voler introdurre i nuovi modelli economici anche nella fascia dei tripla A con prezzo premium. Volendo possiamo aggiungere anche che la console che più ha fatto parlare di sé nel corso dell'anno è stata Nintendo Switch, macchina saldamente ancorata a una visione più tradizionale dei videogiochi, riuscita a piazzare diverse hit, sia qualitative che di vendite, come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Super Mario Odyssey, Mario Kart 8 Deluxe e così via; dobbiamo però aggiungere anche che sono molti i giochi servizi ad aver riscosso un grandissimo successo, come Destiny 2, FIFA 18 e il suo FUT, Ghost Recon Wildlands e molti altri (per non parlare di quelli lanciati anni prima che ancora macinano milioni di dollari come GTA Online e Overwatch). Insomma, sul mercato sembrano poter convivere entrambi i modelli economici, se non fosse che i dati ci raccontano qualcosa di leggermente diverso.

Aziende come Superdata hanno già più volte registrato come il modello "Gaas" vada affermandosi sempre di più, accanto a una crescita innegabile del settore mobile, che presto diverrà il primo dell'industria tutta, scavalcando il mercato console. I free-to-play crescono, giochi come Playerunknow's Battlegrounds prosperano, gli altri inseguono e si adeguano. Il mercato tradizionale sembra essere ormai saturo: a vendere sono soprattutto le esclusive, meno i multipiattaforma. Accanto ad alcuni successi, ci sono stati purtroppo moltissimi insuccessi. Ovviamente il mercato tradizionale non sparirà, ma probabilmente subirà un ridimensionamento, mascherato dal successo di Switch e dal proliferare dei titoli indipendenti, che non hanno i mezzi per mettersi a fare concorrenza ai colossi dell'online. Con questo non vogliamo dire che il single player svanirà, come credono alcuni, ma solo che diventerà marginale a certi livelli produttivi. Certo, va detto che alcuni operatori sono preoccupatissimi anche per l'andamento dei nuovi mercati, in particolare quello free-to-play, visto che i costi di acquisizione degli utenti stanno raggiungendo il punto di rottura e presto i ricavi non basteranno più a coprirli. Questo potrebbe significare l'implosione improvvisa dell'intero settore.

Fortunatamente non bisognerà attendere molto per verificare: basterà aspettare gli annunci dei grandi publisher per il 2018, che espliciteranno quali sono i modelli economici vincenti.