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Obama attacca Xbox, Microsoft risponde

Duello in casa?

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   19/07/2009

In quello che probabilmente doveva essere un semplice riferimento vago ai videogiochi in generale - prodotti che non incontrano la sua stima, come più volte dimostrato in campagna elettorale - il Presidente degli Stati Uniti Obama ha portato una sorta di attacco a "Xbox". Ha detto infatti in una conferenza che i genitori non possono attendersi grandi risultati scolastici dai propri figli se non li seguono a dovere in casa: "perché i nostri figli riescano bene in quello che fanno, dobbiamo accettare le nostre responsabilità. Questo significa mettere via l'Xbox e mandare i figli a letto a ore ragionevoli".

Chiaramente, Xbox assume un carattere generico di "console" (da notare, peraltro, che fino a qualche anno fa, in condizioni di mercato diverse Obama - o chi per lui - avrebbe probabilmente detto "PlayStation"), ma la frase in questione ha assunto risonanza particolare, anche per essere stata riportata come titolo di un articolo del New York Times.

Ecco che allora è ovviamente scattata la risposta ufficiale e diplomatica da parte di Microsoft, che si è sentita chiamare in causa dal Presidente in persona: "siamo d'accordo con il Presidente Obama sul fatto che le famiglie debbano ritrovarsi insieme ed usare i media in maniera sicura, sana e bilanciata", afferma la casa di Redmond, che si aggancia all'appello del Presidente per rilanciare, facendo notare che "Xbox 360 è l'unica console che possiede un sistema di timer che consente ai genitori di limitarne utilizzo da parte dei figli".