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Remedy: un errore presentare Alan Wake come gioco a "mondo aperto"

Non è proprio la definizione giusta

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   12/04/2010

Oskari Hakkinen di Remedy si rende conto che alcune informazioni trapelate su Alan Wake forse non sono propriamente indicative della vera natura del gioco.

In particolare, il fatto di presentarlo come gioco caratterizzato da un "mondo aperto", descrizione risalente al 2005, è stato in effetti "un errore". In un'intervista pubblicata da Joystiq, Hakkinen ammette con sincerità che tale definizione è stata più che altro imposta dai tempi, visto che in quel periodo l'open-world era una sorta di trend imperante.

"Non ci vergogniamo di dirlo, i Remedy sono un gruppo di persone che affermano le proprie idee con sincerità e ammettiamo che quello è stato un errore", d'altra parte, ammette lo sviluppatore "Open-world, free roaming e sandbox erano le uniche strade all'epoca". In verità, la struttura del gioco non è propriamente assimilabile a queste definizioni, poiché ci sono alcune direttive che il gioco impartisce data la sua poderosa struttura narrativa, che limitano in qualche modo la completa libertà che un "open-world" puro dovrebbe garantire. "Ci abbiamo provato per sei mesi, cercando di trovare il giusto ritmo per inserire un thriller in un contesto open world", ma evidentemente alla fine si sono dovuti trovare dei compromessi.

Remedy: un errore presentare Alan Wake come gioco a 'mondo aperto'