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Wolfenstein 3D, da progetto amatoriale a mostro sacro degli FPS

NOTIZIA di La Redazione   —   27/06/2002

Wolfenstein 3D, da progetto amatoriale a mostro sacro degli FPS

Dopo aver ricevuto una nuova veste ed un gameplay completamente riorganizzato, grazie allo splendido lavoro di Gray Matter e Nerve Software, dalle cui menti è nato Return to Castle Wolfenstein, la id Software stessa ha pensato di rispolverare l'originale Wolfenstein 3D, primo prototipo di un genere che nel giro di pochi anni si è quasi impossessato dell'intero mercato PC. Grazie al nostro Paolo Matrascia, in occasione del rilascio dell'edizione GBA, che sarà recensita in esclusiva assoluta da Joypad.it proprio domani, abbiamo pensato di pubblicare un lungo e affascinante speciale per ripercorrere tutta la storia di questo autentico capolavoro, capostipite assoluto degli shooter in prima persona.

"Cosa bisognava fare in Wolf3D? Semplice, prendete il concept di “Castle Wolfenstein” riportatelo in una prospettiva in prima persona ed avrete il Gameplay del capolavoro iD. Una sorta di labirinto dove, dietro ogni angolo, porta o più nascosto anfratto, poteva celarsi un nazista pronto a spararci. Le nostre Soundblaster erano sfruttate fino all’ultimo KiloHertz e, ancor oggi, ricordiamo con nostalgia alle urla di intimidazione che emettevano le SS una volta che ci scoprivano."
#AI4501,1#