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La nuova era di Pikachu

Una nuova generazione di Pokémon, con un epocale lancio mondiale e tantissime novità: ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Christian Colli   —   04/10/2013

Questa recensione è stata difficilissima da stendere, nonostante chi scrive abbia giocato ogni sacrosantissima generazione di Pokémon - senza contare tutti gli spin-off - da quella cartuccia blu del 1999 ad oggi. Il problema non è stato giudicare il gioco, che per intenderci è favoloso, quanto capire cosa raccontare e come, senza che una squadra di ninja assoldati dalla Nintendo facesse irruzione nell'appartamento, eliminando il sottoscritto e la sua famiglia, prima di cancellare l'intero quartiere con una bomba ad antimateria.

La nuova era di Pikachu

Se volete sapere quanti sono i nuovi pokémon, insomma, questo è il posto sbagliato. Se volete sapere quali mostri possono mega evolversi, oltre a quelli già confermati da Nintendo stessa, dobbiamo deludervi. Volete sapere cosa succede dopo aver sconfitto l'ottavo capopalestra? Sorry, ne riparliamo dopo il 12 ottobre. Il veto imposto dal publisher su queste informazioni è stato tassativo e può apparire persino un pelo esagerato, ma per certi versi è comprensibile: questo è il primissimo Pokémon a uscire simultaneamente in tutto il mondo, e dunque Nintendo è stata adamantina nel volere che europei, americani e giapponesi si stringessero in un abbraccio di mutua ignoranza e curiosità. Una cosa, però, ve la possiamo dire: Pokémon X e Y è il capolavoro di Game Freak.

La nuova generazione di Pokémon è un nuovo, magnifico punto di partenza per tutti i fan, vecchi e nuovi

Benvenuti a Kalos

Nintendo si era prefissata due obiettivi da raggiungere, con Pokémon X e Y, e per noi li ha centrati in pieno: primo, riportare all'ovile i vecchi fan che, per un motivo o per l'altro, si erano allontanati dal franchise negli ultimi anni; secondo, attirare i nuovi giocatori che non avevano mai preso in mano una Pokéball. Il modo migliore per avvicinarsi al traguardo, tanto per cominciare, era dare una bella rinfrescata al comparto grafico. Se chiedete a un qualunque appassionato di Pokémon, vi risponderà senz'altro di non aver passato centinaia di ore ad allenare i suoi mostriciattoli per la grafica; tuttavia, alle porte del 2014, su un sistema che fa girare in scioltezza titoli del calibro di Resident Evil Revelations o Luigi's Mansion 2, la cosmesi dell'ultima generazione di Pokémon, per quanto curata e colorata, non era più ammissibile.

La nuova era di Pikachu

Ecco dunque un impiego massiccio delle tre dimensioni e della capacità di calcolo di Nintendo 3DS, spinto in certi momenti davvero ai suoi limiti. Viaggiare per Kalos, la nuova regione, è semplicemente un piacere: la nuova telecamera dinamica segue gli spostamenti del giocatore - maschio o femmina, a scelta, e discretamente personalizzabile nel colore di carnagione, occhi e capelli nonché negli indumenti indossati - in visuale isometrica, come da tradizione, ma non disdegna spostamenti repentini atti a rivelare panorami incantevoli o, di traverso, a nascondere segreti e passaggi alternativi giocando sulla prospettiva. Il livello di dettaglio è stupefacente: abbandonata la soluzione abbastanza discutibile delle stagioni, Game Freak ha optato per un ciclo giorno/notte indipendente che altera la palette cromatica dell'ambiente e rende l'esplorazione ancora più coinvolgente. Il riflesso del sole scivola sull'erba che ondeggia al soffiare del vento, l'acqua brilla proiettando giochi di luce che rendono abilmente l'idea del movimento delle onde, i lampioni si accendono alla sera e si spengono al mattino: la regione di Kalos è viva, e noi scorrazziamo da un percorso all'altro, immergendoci ancora una volta nei cliché della serie, dalle foreste alle grotte, passando per praterie, montagne e territori deserti. Tra le città, proposte solitamente come il tipico agglomerato di case, Pokémon Center e palestre, spicca decisamente Luminopoli, capitale di Kalos piena zeppa di luoghi da visitare e attività da intraprendere, proposta completamente in tre dimensioni mentre la visitiamo con la telecamera che segue da vicino il nostro alter ego. Il vero colpo al cuore, neanche a dirlo, sono i combattimenti: lì Game Freak, con l'aiuto dello sviluppatore Creatures Inc., ha cambiato veramente le carte in tavola. Gli sprite bidimensionali dalle animazioni risicate sono un lontano ricordo, soppiantati da un meraviglioso cel shading che rende gli scontri non troppo diversi da un vero e proprio cartone animato.

La nuova era di Pikachu

Ricchissimi di animazioni raramente generiche, i mostriciattoli si muovono e combattono con una fluidità e una naturalezza impressionanti, e alcuni attacchi speciali un po' spartani sono presto compensati da altri decisamente più spettacolari e pirotecnici. Neanche in questo caso la telecamera si dà pace: mentre i pokémon combattono o il giocatore riflette sul prossimo ordine da dare al suo mostro, la telecamera ruota intorno all'arena, inquadra i pokémon da vicino, da lontano, da dietro, di lato... Una regia un po' schizzata, a volte, che però esalta la scena, staccandosi quasi completamente dalla visuale fissa alle spalle del nostro pokémon alla quale eravamo abituati. Una vera e propria gioia per gli occhi, insomma, che ci fa perdonare senza neanche pensarci due volte una leggera sporcizia in termini di aliasing. Il tutto è naturalmente abbracciato da una colonna sonora eccellente come al solito, che comprende brani nuovissimi e altri remixati ottimamente per l'occasione. Dulcis in fundo: consapevole del desiderio dei fan di sentire le "voci" dei pokémon come nei cartoni animati, e dell'impossibilità di accontentarli a causa della discrepanza linguistica nei nomi delle creature a livello internazionale, Game Freak ha dato la voce alla sua mascotte universalmente riconosciuta. Pikachu adesso parla, e non c'è molto altro da aggiungere.

L'effetto 3D

L'integrazione della stereoscopia merita un discorso a parte un po' più lungo del solito, perché ci ha lasciato un po' interdetti e confusi. Per farla breve, l'effetto 3D non è sempre "disponibile": durante le esplorazioni non è stato quasi mai applicato, ad eccezione di qualche dungeon in cui è possibile goderne, e anche nei combattimenti non è sempre possibile attivarlo.

La nuova era di Pikachu

Di solito viene automaticamente bloccato durante le battaglie due contro due o uno contro sciame, a discrezione dello sviluppatore, e c'è poco da fare. Sul gameplay, ovviamente, l'effetto 3D non incide nel modo più assoluto: spettacolarizza quelle zone e quei combattimenti in cui è possibile attivarlo, ma su Nintendo 3DS abbiamo visto comunque di meglio. Il problema, semmai, è il vistoso calo di frame rate che si verifica quando è attivo durante i combattimenti, specialmente se coinvolgono mosse speciali particolarmente elaborate o creature cariche di animazioni. Uno scontro tra due Vivillon, con le ali che battono freneticamente spargendo una polverina luccicante tutto intorno, ammazza letteralmente il frame rate, rallentando persino l'interazione con lo schermo inferiore e l'apertura/chiusura dei menù, tanto che siamo stati spesso costretti a disattivarlo. Quale sia la ragione di questi problemi tecnici non è molto chiaro; è probabile che Game Freak non abbia avuto il tempo di ottimizzare la resa finale, anche se i più maliziosi sono più propensi ad affermare che, Nintendo 2DS alle porte, la società di Kyoto abbia cominciato a trascurare la feature di punta dell'handheld. Sia come sia, questo difetto non incide minimamente sulla nostra valutazione del gioco: se l'effetto stereoscopico per voi rappresenta un valore aggiunto, sentitevi liberi di togliere qualche centesimo al voto finale.

Squadra che vince... si cambia, ma non troppo

Dicevamo che Nintendo era intenzionata a fare colpo su due tipi di giocatori ben precisi: i vecchi fan... e tutti gli altri. Per riuscirci, una delle cose migliori che ha fatto, oltre a modernizzare l'aspetto del gioco, è stata proprio NON cambiare la struttura basilare del gioco, limitandosi a modificare non poco qua e là, ma senza stravolgere nulla. Sì, naturalmente si comincia l'avventura nei panni di un giovane allenatore trasferitosi da poco nel tranquillo Borgo Bozzetto. Le piccole differenze cominciano a notarsi quasi subito, soprattutto nello sviluppo della trama principale che lo accompagnerà nel canonico viaggio alla ricerca dei pokémon da registrare nel PokéDex e dei capipalestra da sconfiggere per guadagnarsi le loro medaglie e il loro rispetto.

La nuova era di Pikachu

Il protagonista non è solo: lo accompagnano nel viaggio ben quattro amici, che danno un po' di colore a una storia che Game Freak ci ha già raccontato un sacco di volte. Tra di loro c'è naturalmente il "rivale", il personaggio che sceglie il suo primo pokémon di elemento opposto al nostro, ma che in questo caso - colpo di scena! - è una specie di interesse sentimentale, con un rapporto che man mano che passano le ore diventa qualcosa di più che una semplice amicizia. Il gruppo di amici sarà incaricato dal professor Platan di scoprire i segreti del fenomeno conosciuto come Mega Evoluzione, ma la loro missione sarà ostacolata, come di consueto, dai piani di un'ambigua associazione conosciuta come Team Flare. Non manca il tradizionale "cattivo" che trama (non proprio) nell'ombra e qualche interessante colpo di scena: è una storia semplice, ben lontana dalle complicazioni dei jRPG fantasy più in voga, ma raccontata in modo più moderno rispetto a quanto già visto in Pokémon Nero e Bianco, che in quel senso di passi avanti ne aveva già fatti. Lo scopo principale, alla fin fine, è sempre lo stesso: acchiapparli tutti. Da questo punto di vista, torniamo alla filosofia alla base di questa sesta generazione, e quindi i fan più sfegatati potrebbero restare un po' delusi da un numero di creature inedite un po' inferiore al solito; d'altra parte, la varietà di creature catturabili offerta già nelle primissime battute di gioco farà la felicità sia dei nuovi sia dei vecchi allenatori. Nei percorsi si mescolano creature appartenenti a tutte le regioni e a tutte le tipologie, e già alla terza palestra ci si ritrova con un PokéDex che conta almeno cento registrazioni e una grande possibilità di scelta e di composizione della nostra squadra. Accontentare i gusti di tutti certo non è possibile, ma i nuovi pokémon ci sono piaciuti quasi tutti, sia nelle loro forme base - spesso veramente adorabili - sia nelle loro evoluzioni. Com'è noto, Game Freak ha anche operato un certosino lavoro di bilanciamento, introducendo un nuovo tipo di pokémon, Folletto, che contrasta soprattutto le creature di tipo Drago.

La nuova era di Pikachu

Moltissimi pokémon vecchi, come Mr. Mime o Ralts, rientrano adesso completamente o parzialmente in questa tipologia, e grazie a nuove abilità e mosse speciali - spesso appartenenti a combinazioni di tipi tutte nuove - Game Freak ha dato una bella rinfrescata a un sistema di combattimento che appare sempre semplice, a un'occhiata superficiale, ma che nasconde una complessità incredibile e, forse, adesso persino impareggiabile. La curva di difficoltà nella progressione è stata bilanciata magistralmente, grazie anche a piccoli aggiustamenti come il Condividi Esperienza, acquisibile all'inizio del gioco e adesso diventato uno strumento di base attivabile a piacimento, in grado di attribuire punti esperienza a tutti i pokémon della squadra. Di conseguenza, il "grinding" è sparito praticamente del tutto: i pokémon nella squadra crescono velocemente, e non si ha mai la sensazione di essere rallentati né di trovarsi di fronte ad ostacoli insormontabili. Chiudono il cerchio le Mega Evoluzioni, che francamente ci aspettavamo un po' troppo estreme, ma che invece si sono rivelate ottimamente bilanciate e assimilabili a semplici evoluzioni aggiuntive: ci ha lasciato un po' perplessi la scelta di mega evolvere soprattutto i pokémon "vecchi", ma d'altra parte torniamo all'idea di attirare i fan del passato. Sia come sia, le Mega Evoluzioni sono una novità interessante che Game Freak pare voglia esplorare a fondo anche nelle prossime generazioni, forse al posto dei pokémon "leggendari" che nelle ultime versioni erano cominciati a diventare un po' troppi.

Di tutto e di più

Abbiamo citato lo strumento Condividi Esperienza che, per come è stato ridisegnato e proposto così presto nel gioco, rappresenta già una "novità" e un esempio che rende l'idea di come Game Freak abbia progettato Pokémon X e Y. Un altro esempio? Pattini e bicicletta: i primi si ottengono praticamente subito, e permettono di spostarsi ancora più velocemente che in corsa, tranne quando ci si muove nell'erba alta, condendo i nostri spostamenti di piccole acrobazie da sbloccare, con la possibilità di accendere a zone altrimenti precluse.

La nuova era di Pikachu

La bicicletta è ancora più veloce, ma più semplice da utilizzare, e rappresenta quasi un omaggio alla tradizione. Ci si sposta velocemente fin da subito, insomma; alcune Macchine Nascoste (come Forza, Volo o Surf) ci vengono regalate molto prima che in passato, così da poterle impiegare per sbloccare nuove aree o risolvere semplici enigmi; il negozio degli strumenti e il camerino per cambiarsi d'abito sono integrati nel Pokémon Center, a pochi passi dall'infermiera. La cosiddetta "qualità della vita", insomma, ha fatto passi da gigante, e salvare la partita in un singolo secondo netto è un vero sollievo: sembra una sciocchezza, ma per un veterano della serie è quasi il Santo Graal, credeteci. C'è una cornice di rifiniture e modernizzazioni che non appiattisce l'esperienza, ma anzi la esalta, rendendola più vivace, scorrevole, alla portata di tutti. Lo schermo inferiore della console propone varie schermate, incarnando il famigerato HoloVox, praticamente il tablet più in voga di Kalos: permette di ricevere le chiamate olografiche degli altri personaggi, ma anche di accedere a varie modalità di gioco che ci hanno davvero sorpreso per la varietà e la cura riposta nella loro progettazione. Pokémon Io e Te, ad esempio, che permette di "coccolare" i nostri pokémon come se stessimo giocando a Nintendogs, accarezzandoli e nutrendoli per aumentare il livello di amicizia; in più, offre anche una serie di intuitivi minigiochi a difficoltà crescente con cui ammazzare il tempo tra un combattimento e l'altro. Il Super Allenamento Virtuale (S.A.V.) è un altro interessante minigioco diviso in due parti: una specie di sparatutto in cui bisogna colpire un enorme pallone a forma di pokémon, toccando il touch screen in punti ben precisi, e una specie di modalità secondaria che ci permette di mettere un pokémon ad allenarsi contro dei sacchi, aumentandone i parametri che preferiamo mentre facciamo altro. Né Pokémon Io e Te né il S.A.V. sono fondamentali nella progressione, ma faranno la gioia di tutti quegli allenatori che vogliono spremere al massimo lo sviluppo della loro squadra. Di chicche di questo genere, Pokémon X e Y ne è pieno: ci sono i negozi di vestiti, in cui comprare nuovi indumenti da indossare, e c'è la possibilità di creare un piccolo e semplice videoclip, scegliendo tra una miriade di opzioni, musiche e inquadrature, come a voler sviluppare una sigla animata personale da condividere con gli altri giocatori. E a questo proposito, non poteva mancare una modalità multigiocatore che, purtroppo, non abbiamo potuto provare a fondo per ovvi motivi: accessibile attraverso una pratica schermata sullo schermo inferiore della console, ci permette di organizzare scontri, scambi e incontri al volo. Basta attivare la connessione WiFi, premere un tasto e il gioco è fatto. In più, Game Freak ha introdotto i Poteri O, praticamente dei bonus a tempo che è possibile attivare per sé stessi o per gli altri giocatori nella lista degli amici e che aumentano d'efficacia utilizzandoli ripetutamente. E probabilmente, in qualche angolo remoto di Kalos, c'è qualche altra feature nascosta che ci è sfuggita e che arricchisce ulteriormente l'esperienza: come dicevamo in apertura, è il bello di scoprire per la prima volta una generazione di Pokémon senza guide a portata di mano.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.6
Lettori (368)
9.1
Il tuo voto

Kalos non sarà forse memorabile come Johto, ma Pokémon X e Y è pressoché perfetto. Dal punto di visto tecnico, l'evoluzione del franchise è semplicemente indiscutibile; dal punto di vista contenutistico... be', è Pokémon, soltanto più bello, più grande e più lungo. Sui contenuti posteriori allo "scontro finale" ora come ora non è facile pronunciarsi, considerando la mole di segreti di cui probabilmente non sospettiamo neppure, ma soltanto la trama principale ci ha fatto trascorrere una trentina di ore tra le meglio spese degli ultimi anni. Con la PokéBank in arrivo a dicembre e le potenzialità offerte in termini di DLC e modalità multigiocatore, Game Freak ha per le mani la rinascita in grande stile della serie: Pokémon X e Y è, insomma, un nuovo inizio per tutti, e se queste sono le premesse, allora non vediamo l'ora di scoprire cosa ci aspetta tra qualche generazione.

PRO

  • Graficamente meraviglioso
  • Sistema di gioco ancora più profondo e accessibile
  • Varietà di creature immensa
  • Tantissimi contenuti extra

CONTRO

  • Meno pokémon completamente inediti rispetto al passato
  • Per trasferire i vecchi pokémon è necessaria la PokéBank a pagamento