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Ring bollente

Le superstar della WWE protagoniste del nuovo episodio del popolare franchise realizzato da Yuke's

RECENSIONE di Massimo Reina   —   01/11/2013
WWE 2K14
WWE 2K14
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Nonostante gli sconvolgimenti degli ultimi mesi, con la chiusura di THQ e l'acquisizione della licenza da parte di 2K Games, lo sport spettacolo della WWE torna anche quest'anno nella sua incarnazione videoludica per eccellenza, vale a dire quella targata Yuke's. Coadiuvati nello sviluppo del progetto da Visual Concepts, il team giapponese è pronto di nuovo a infiammare i cuori di milioni di appassionati con i combattimenti tra i lottatori del wrestling americano grazie a WWE 2K14. Il gioco, a parte il cambio di nome, continua la tradizione del vecchio franchise ed è probabilmente quello più ricco di sempre per la serie in termini di contenuti: come vedremo tra poco, è un vero e proprio concentrato di modalità, con numerosi innesti di grande interesse, un roster importante e un editor talmente completo da essere suddiviso in vari comparti, ognuno potenziato rispetto a quanto visto negli ultimi anni.

Il wrestling americano di Yuke's torna anche quest'anno ricchissimo di contenuti e modalità

La storia della WWE

Elencare tutte le modalità di WWE 2K14 sarebbe un'impresa titanica visto che come da tradizione per la serie sono davvero tantissime. Onde evitare quindi di dilungarci troppo su quelle considerabili di secondo piano o su altre ormai conosciute da chi vive di pane e lotta libera, preferiamo in questa nostra recensione soffermarci sulle opzioni di gioco nuove e su quelle più importanti.

Ring bollente

Fra le inedite, particolare attenzione merita indubbiamente quella denominata Trent'anni di Wrestlemania, una modalità interamente dedicata agli scontri più spettacolari che si sono succeduti dalla fine degli anni '80 ad oggi con arene, abbigliamento dei combattenti e situazioni sul ring fedelmente riprodotti. La presenza di questa sezione ha permesso agli sviluppatori di introdurre nell'ampio roster di atleti anche leggende di quel periodo come Hulk Hogan, Bret Hart, Ultimate Warrior e Andrè The Giant, giusto per citarne alcuni. Dal menu di gioco è possibile verificare le caratteristiche del match, l'arena, la data originale in cui si è tenuto l'incontro e i partecipanti, così da scegliere al meglio quello interessato. Inoltre è possibile sfruttare il corposo archivio multimediale presente, per approfondire la conoscenza del mondo del wrestling del passato e quello delle sue leggende. Gli scontri proposti dalla modalità sono in tutto 46 e presentano un mix di obiettivi primari necessari per vincere la sfida, e secondari o storici, legati cioè a doppio filo a quanto è avvenuto veramente sul ring. Per esempio in WrestleMania III si deve tentare di riprodurre un "irish whip" e il "body slam" di Hulk Hogan, seguite da un "leg drop" sul compianto Andrè the Giant, per ripetere virtualmente la sequenza di mosse che portò alla vittoria e al mantenimento del titolo il biondo atleta, così come avvenne nel 1987.

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Mentre nell'End of an era Hell in the Cell match di WrestleMania XXVIII che vide affrontarsi The Undertaker e Triple H, per ottenere un certo obiettivo si deve cercare di vincere il match effettuando con il Fenomeno la Tombstone Piledriver conclusiva sul Re dei Re. In questi casi subentra l'intelligenza artificiale del gioco, che di fatto pilota parte delle sequenze indicate, attivando brevi cutscene nei momenti topici e demandando al giocatore solo il compito di premere al momento opportuno i tasti giusti come nella più classica tradizione dei "quick time event". La sopra citata modalità nostalgica non è però come detto l'unica novità di WWE 2K14. L'altra, altrettanto interessante, è certamente quella legata al mito di The Undertaker. Lo scopo del videogiocatore è quello di tentare l'impossibile, cioè battere per la prima volta sul ring di Wrestlemania proprio il becchino, impersonando un suo rivale, oppure di difendere e allungare la sua striscia positiva di 21 vittorie e nessuna sconfitta, vestendone i panni. In tutti i casi, qualsiasi sia il ruolo che l'utente ha scelto di interpretare, lo attende un compito niente affatto semplice. Da segnalare che nel caso abbia deciso di lottare contro The Undertaker, che anche in caso di sconfitta la sua prestazione viene valutata dal gioco, con un punteggio finale che volendo può essere pubblicato in apposite classifiche online.

Vita da Superstar

Se queste due modalità nuove di zecca non dovessero bastare ai fan, come detto all'inizio dell'articolo, all'interno del prodotto ce ne sono come sempre a bizzeffe. Fra le "classiche" quella in assoluto più interessante è WWE Universe, l'anima gestionale della produzione. Questa resta il fulcro dell'esperienza pure in WWE 2K14, visto che è capace da sola di garantire mesi e mesi di divertimento. La sezione, dove il videogiocatore è chiamato a disputare una stagione praticamente infinita interpretando un campione reale o uno creato da zero, è molto ricca di contenuti. In un apposito menu sono visibili le varie opzioni, le statistiche, quali match sono previsti in serata o nei prossimi giorni, le graduatorie delle federazioni, le news dal backstage con i relativi casi che via via vengono a manifestarsi (liti, aggressioni), e molte altre funzioni.

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L'unico limite di questa sezione è in molti casi legata alla fantasia del videogiocatore. Questi può infatti costruire i suoi show come meglio crede, programmando le storie degli atleti nei vari spettacoli, decidendo la struttura settimanale degli eventi, il roster, le rivalità (tre per show) e la loro durata, i pay per view come il torneo King of the Ring, disponibile per la prima volta in Universe, e così via. La sensazione, se si lavora bene, è quella di far parte di un mondo reale, dove si può rivivere la realtà della WWE dall'interno, con i rapporti di amicizia fra gli atleti che si formano e si rompono, le cinture che passano di mano in mano e i personaggi che cambiano attitudine da face a heel. WWE 2K14 tra l'altro propone un roster di tutto rispetto, e fra Superstar, Dive e Leggende sul disco troviamo atleti del calibro di John Cena, l'attuale World Heavyweight Champion, poi del WWE Championship Randy Orton, e i vari Triple H, Kane, Daniel Bryan, Alberto Del Rio e l'intramontabile Rey Mysterio. Inoltre non mancano alcuni dei grandi della storia del wrestling americano non più propriamente in attività, come per esempio "Stone Cold" Steve Austin, The Rock e Shawn Michaels. A questa pletora di combattenti che già di per sé garantiscono al prodotto tante varianti e una grande longevità, si aggiungono quelli che saranno resi disponibili nelle prossime settimane tramite DLC, per i dettagli dei quali vi rimandiamo a questa notizia, e quelli ricreabili da zero tramite il solito potente editor interno del gioco. In questa modalità si possono creare fino a cento Superstar, utilizzando se lo si desidera i modelli predefiniti di 14 teste prese in prestito da combattenti famosi. Poi, come di consueto, ideare nuove arene, set di mosse, finisher e aggiungere elementi legati alla trama. Soprattutto la creazione di arene e costumi dei combattenti sono state ampliate, con un maggior numero di elementi di base dai quali partire. Come se non bastasse il giocatore può pure modificare le cinture esistenti, oppure crearne di completamente nuove, aggiungendo loghi interamente personalizzati.

Obiettivi Xbox 360

WWE 2K14 propone ai videogiocatori 41 obiettivi per un punteggio complessivo di 1.000 punti. Si parte da quelli più semplici, che si ottengono vincendo, all'interno di WWE Universe, un match generico o un Money in the Bank usando una Superstar Creata, oppure disputando un incontro classificato su Xbox Live. Più faticosi quelli che regalano più punti, i quali richiedono per esempio di vincere almeno 50 match a livello di difficoltà difficile o superiore nelle modalità Universe o Esibizione.

Piccoli ritocchi

Una volta saliti sul ring le cose si fanno ovviamente più serie e per l'utente inizia la vera sfida. Gli scontri avvengono sulla falsariga di quelli visti in passato, e in tal senso la giocabilità del titolo si conferma essere in buona parte identica a quella della precedente edizione.

Ring bollente

In realtà qualche differenza c'è, e dopo i primi scambi di chop e colpi vari, l'occhio più attento non può non notare quei piccoli accorgimenti operati dagli sviluppatori sulla struttura del gameplay. In particolare abbiamo un sensibile miglioramento nella velocità d'azione, dovuta in parte all'implementazione di qualche nuova animazione negli atleti, cosa che rende alcune loro movenze più fluide e che si riflette pure sulla loro reattività. Intendiamoci, non è che d'improvviso siano diventati perfettamente animati e facilmente controllabili, dato che permane ancora qualche difetto storico nell'esecuzione di alcune mosse, nell'altalenante intelligenza artificiale dei personaggi, nonché nel rilevamento delle collisioni. Ma certo dei passi in avanti ci sono, e il sistema di controllo è un po' più efficiente. Sempre in tema di ritocchi, oltre a quelli che riguardano piccoli aspetti legati agli attacchi o alle prese, la cui esecuzione lascia come da tradizione poco spazio alla fortuna o al semplice martellamento dei tasti, grande enfasi è stata posta sulle reversal, che a seguito di un discreto restyling hanno assunto un ruolo ancora più importante che nel passato. Sono utilizzabili sempre con il grilletto destro del pad e si attivano ogni volta che il giocatore sta per subire un attacco.

Ring bollente

In questi frangenti sopra la testa del lottatore che si sta controllando appare un apposito indicatore, che per una frazione di secondo indica il momento giusto per premere il grilletto. In caso di successo parte una reversal che, a seconda del posizionamento dei combattenti sul ring, si traduce in una schivata o in un contrattacco, al quale è poi possibile far seguire altre mosse, magari sfruttando un eventuale stordimento dell'avversario finito nel frattempo all'angolo oppure per terra. Se viceversa il giocatore non riesce a premere in tempo il pulsante, la mossa fallisce con tutte le conseguenze negative del caso. Questo meccanismo restituisce un certo tatticismo al combattimento, anche perché sia l'indicatore che l'efficacia della reversal tengono conto dell'affaticamento e dello stato di salute dei combattenti, costringendo di fatto a rimanere sempre vigili. Per il resto nulla di veramente nuovo: confermate le migliori caratteristiche dell'edizione 2013, come per esempio quella introdotta proprio la scorsa stagione relativa al tasto Y (Triangolo nella versione PlayStation 3), che può essere sfruttato per eseguire le finisher e per esibirsi in particolari mosse coreografiche inerenti al contesto e alla posizione in cui si trovano i due lottatori, legate alla particolare funzione chiamata OMG. Quando il contendente è vicino a un determinato elemento dello scenario o in una posizione particolare appare sullo schermo la sopra citata scritta: premendo il giusto pulsante si avvia quindi una sequenza di intermezzo che mette in scena una mossa scenografica, con tanto di cambi di inquadratura e tifo alle stelle.

Botte sul web

Per quanto concerne la componente online, non ci è stato possibile provare il prodotto in quanto i server non erano ancora funzionanti al cento per cento per il territorio europeo. Per tale motivo ci limiteremo a descrivere in maniera sintetica le modalità disponibili per il gioco in rete. Che poi in linea di massima sono quelle classiche della saga di Yuke's, compresa la possibilità di poter partecipare a ogni tipo di match, come per esempio le esibizioni o la Royal Rumble. Chiusa la breve parentesi dedicata alla parte legata alle funzioni online di WWE 2k14, diamo uno sguardo al suo comparto tecnico. Non ci sono grandi differenze rispetto a quanto visto nell'edizione 2013, a causa dei limiti imposti dall'engine adottato e dall'hardware a disposizione. In questo senso appare evidente come il motore grafico abbia i suoi anni.

Ring bollente

Detto ciò, se paragonato al suo predecessore, qualche cambiamento in positivo si può comunque riscontrare nell'estetica dei lottatori, le cui fattezze fisiche ricalcano più o meno fedelmente quelle delle rispettive controparti reali. Abbiamo scritto "più o meno" perché qualche modello appare in realtà sproporzionato se rapportato all'atleta che dovrebbe rappresentare, qualcun altro insolito, a causa magari di una eccessiva lucentezza della pelle o di un'espressività da zombi. Il colpo d'occhio durante l'ingresso dei contendenti sulla scena o quando si ritrovano a combattere sul quadrato, ognuno con le sue coreografie o le sue mosse, riesce comunque ad immergere il giocatore nel frastuono della competizione e più in generale nel clima tipico dello show. Che poi a prescindere da tutto, è quello che si prefigge da sempre questa produzione. Bella poi la presenza dei tipici effetti da filmato d'epoca per gli incontri che avvengono negli anni '80. L'atmosfera che circonda l'evento è coinvolgente anche dal punto di vista dell'audio, grazie al comportamento del pubblico, pronto a incitare il proprio beniamino, magari mentre è impegnato a malmenare senza pietà il cattivo di turno, o di contro a fischiare un lottatore particolarmente inviso, che le sta dando di santa ragione a un lottatore face. Buono il commento in inglese da bordo ring dei telecronisti, anche se si registrano talvolta qualche intervento fuori luogo e una certa ripetitività in determinati frangenti della sfida. Tuttavia riteniamo che in generale, il risultato finale sia da apprezzare.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
8.2
Lettori (27)
7.0
Il tuo voto

Di anno in anno, per i titoli dedicati alle discipline professionistiche migliorarsi diventa sempre più difficile. A questa regola non fa eccezione WWE 2K14, il primo gioco della serie WWE targato 2K Sports, che porta con sé tutti i pregi e i difetti delle passate edizioni dell'ex saga di THQ. Da un lato si presenta al suo pubblico ricco di contenuti, alcuni dei quali inediti, un roster corposo che vanta la presenza di vecchi campioni del calibro di Hulk Hogan, Macho Man e Goldberg, e un editor talmente sostanzioso da essere suddiviso in vari tronconi. Dall'altro ripropone un comparto grafico per certi versi altalenante, che avrebbe bisogno di essere svecchiato (cosa che siamo certi avverrà ormai sulla prossima generazione di console), e un gameplay che in un paio di aspetti necessiterebbe ancora di qualche limatura per raggiungere la perfezione. Anche se è giusto sottolineare che giochi come questo non si prefiggono di essere dei picchiaduro dallo stile dinamico, ma semmai di riprodurre al meglio uno show. E in questo riteniamo che WWE 2K14, come chi lo ha preceduto, riesca alla perfezione nel suo intento.

PRO

  • Trent'anni di Wrestlemania e la modalità con protagonista The Undertaker valgono da sole il prezzo del gioco
  • Longevità praticamente infinita
  • Il solito grande feeling dello show televisivo
  • Localizzato in italiano nei testi

CONTRO

  • La giocabilità necessita ancora di qualche rifinitura
  • Alcuni atleti sembrano essere stati immersi nell'olio
  • Il motore grafico mostra tutti i suoi anni