I recentissimi risultati economici di Apple hanno fornito un quadro ancor più chiaro dell'importanza, del valore e del peso di iPhone all'interno della società di Cupertino: il 52% dei ricavi del quarto quadrimestre fiscale del 2013 sono stati interamente generati dallo smartphone che, di fatto, ha rivoluzionato il settore e contribuito a definire una intera nuova generazione di prodotti.
Una percentuale straordinaria, ancor più se messa a confronto con la successiva "fetta" più grande, il 17% degli iPad, oppure con gli oramai miseri 2% degli iPod. La sfida, quindi, non è più tanto nel saper imporre sul mercato un prodotto, quanto piuttosto nel mantenerlo in cima ai desideri degli acquirenti, sostenendone le vendite con innovazioni tali da giustificare il passaggio al modello successivo. Il "momentum" per gli iPhone è sempre stato garantito fin da quell'oramai lontano 2007 che segnò il lancio della prima versione, ma questo non è mai stato visto dalla compagnia di Tim Cook come un motivo di rilassamento. Proprio per questa ragione, la presentazione del nuovo iPhone 5s ha rappresentato l'ennesimo banco di prova per Apple; dopo una settimana di prove e utilizzo quotidiano, ecco la nostra recensione.
Uguale ma diverso
Sul ciclo di sviluppo degli iPhone si è oramai consolidato da tempo il modello "Tick Tock", rappresentato da una alternanza annuale tra l'uscita di una versione profondamente rinnovata e il raffinamento e perfezionamento invece della precedente. iPhone 5s quindi, come d'altra parte il nome suggerisce, è stato costruito appunto sulla base del 5, di cui mantiene praticamente inalterato il form factor. Questo significa che, a livello estetico, iPhone 5s è quasi indistinguibile dal predecessore, con lo stesso design e i medesimi pollici di schermo; liquidarlo come un aggiornamento marginale sarebbe però un grosso errore, perché le differenze sono molteplici e notevoli. Ma prima di discutere sulla sostanza, ripartiamo dalla forma.
Anzitutto va premesso che, dal nostro punto di vista, lamentarsi per l'identità dell'aspetto con iPhone 5 sarebbe scorretto, per un semplice motivo: il design dell'attuale generazione di smartphone Apple è eccellente, curato, impeccabile, sobrio ma allo stesso tempo unico e distintivo, confermandosi come uno dei più belli della categoria. I materiali, vetro e alluminio, e la bontà dell'assemblaggio donano al device una solidità raramente riscontrabile altrove sul mercato. La qualità del team capeggiato da Jonathan Ive non è certamente una novità, eppure è sempre straordinario notare come in questi prodotti "designed in California" esista una notevole coesione e continuità tra esterno e interno, tra aspetto e contenuto, ancor più ora che il flat design di iOS 7 è opera delle stesse persone che hanno curato la scocca dello smartphone. Lo schermo, come detto in precedenza, si mantiene ancora sugli stessi 4 pollici; benché sia piuttosto scontato che anche Apple in un prossimo futuro deciderà di aumentare le dimensioni del display di iPhone, seguendo un trend piuttosto chiaro dell'industria, è impossibile non apprezzare la qualità del pannello adottato dalla società statunitense. La tecnologia Retina non avrà certamente il primato per densità di pixel (sempre 326 determinati dalla risoluzione 1136x640), ma la fedeltà e saturazione dei colori, il contrasto, la luminosità e l'angolo di visuale si mantengono tra i top assoluti di categoria senza dubbio. La più evidente novità a livello estetico di questa nuova generazione di iPhone va quindi cercata nelle colorazioni disponibili: se Grigio Siderale e Argento replicano grossomodo quelle dell'anno scorso, è la variante Oro che segna una nuova soluzione la quale, visto lo straordinario successo raccolto, con ogni probabilità sarà copiata e replicata anche da altri produttori nei prossimi mesi.
iPhone 5s migliora l'esperienza degli smartphone Apple sotto ogni punto di vista
Una impronta ci salverà
iPhone 5 e 5s appaiono quindi come fratelli gemelli, ma una certa attenzione ai dettagli permette di scorgere una piccola differenza nella parte frontale del device, che in realtà cela una delle innovazioni più importanti e interessanti di iPhone 5s. Il tasto home è infatti privo del disegno quadrato al centro, è inoltre molto meno concavo, e circondato da una sorta di anello leggermente in rilievo. A dirla tutta poi, la parte esterna è costituita da cristallo zaffiro. Tutto ciò serve per custodire il Touch ID, che altro non è se non il nome con cui Apple ha battezzato il sensore per il riconoscimento delle impronte digitali.
Sull'obsolescenza e la scomodità del sistema delle password nel mondo tecnologico moderno, probabilmente siamo tutti più che d'accordo; si tratta di un residuo storico che costituisce una vera e propria zavorra, e la cui affidabilità e sicurezza è tutt'altro che rocciosa. Sono innumerevoli gli studi e le proposte che grandi e piccoli protagonisti della scena hi-tech stanno portando avanti nel tentativo di trovare una soluzione valida; quella della casa di Cupertino si basa appunto sull'impronta del proprio dito, che allo stato attuale delle cose consente di sbloccare il dispositivo e di fare acquisti sull'App Store senza passare appunto attraverso codici e password. L'attivazione è molto semplice: bisogna anzitutto creare un codice di protezione a 4 cifre (destinato ad essere una sorta di accesso di backup), dopodiché si possono registrare le impronte di fino a 5 dita. Dopo questo passaggio, si potrà quindi utilizzare la propria impronta digitale per sostituire in pratica lo "slide to unlock": basta infatti premere il tasto home per svegliare l'iPhone, e lasciare poggiato il polpastrello per raggiungere in un istante la schermata home (o l'applicazione, se è stato fatto lo slide su una notifica). La velocità dell'operazione, fondamentale per poterlo rendere veramente usabile in maniera naturale, è assolutamente impeccabile, e non ci vuole molto tempo per abituarsi al punto da sentirne la mancanza passando a un 5c o a un iPhone precedente. Malgrado il funzionamento, nella nostra esperienza, sia stato praticamente sempre perfetto, va chiarito come esista in ogni caso la possibilità alternativa di sbloccare lo smartphone tramite il codice di 4 cifre di cui sopra. Il Touch ID rappresenta quindi un ottimo punto di partenza, che speriamo di vedere sviluppato a dovere nei prossimi mesi; è un po' un peccato infatti che tutta questa tecnologia sia (per ora) limitata solo allo sblocco del dispositivo e all'acquisto su App Store, ma ci rendiamo conto che sia fondamentale procedere a piccoli passi vista la delicatezza del tema trattato. Merita infine un chiarimento la questione relativa ai timori sollevati fin dalla presentazione in merito alla sicurezza dell'uso e della gestione di un elemento "sensibile" come le impronte digitali personali. Beh potete dormire sonni tranquilli, perché i dati sono criptati e custoditi unicamente sul vostro iPhone; inoltre ogni sensore Touch ID è associato in maniera univoca con quel singolo chip A7, fattore che dovrebbe lasciare sereno anche il più arcigno difensore della privacy.
Chip e Ciop
Il Touch ID è però solo l'elemento più evidente e di maggior richiamo tra le novità che compongono l'interno di iPhone 5s; il passaggio generazionale non poteva infatti non transitare attraverso il rinnovamento del processore, e infatti l'ultimo smartphone della mela morsicata ha un un cuore che batte grazie al chip A7. Si tratta di quello che al momento è lo stato dell'arte in ambito di di processori mobile, costituito da un ARM dual-core a 1.3 GHz affiancato da 1GB di RAM; benché altri produttori abbiano offerto soluzioni quad-core con maggiore velocità e RAM, si tratta di etichette che devono venire a patti con le richieste energetiche e la coesistenza con tutte le altri componenti del sistema.
Il risultato restituito dai benchmark pone attualmente quindi iPhone 5s in vetta, andando di fatto ampiamente a superare i valori ottenuti da iPhone 5 e più in generale alla concorrenza Android più agguerrita. Scendendo in maggiori tecnicismi, l'A7 è il primo processore adottato da Apple a usare la tecnologia a 64-bit, abbandonando inoltre l'architettura ARMv7 per adottare l'ARMv8. Si tratta di una sorta di rivoluzione nell'ambito della progettazione dei chip, un passo fondamentale in grado di consentire migliori prestazioni ad un prezzo energetico inferiore. All'atto pratico questo cosa significa? D'altra parte, iPhone 5 non si può certamente dire uno smartphone lento, né arrancante in nessuna situazione anche dopo l'aggiornamento a iOS7. Malgrado si avvertano dei sensibili miglioramenti nell'apertura delle applicazioni, è ovvio che iPhone 5s sia destinato a mostrare i muscoli laddove è richiesta una superiore capacità di calcolo; in tal senso, anche in ambito ludico quindi, sarà necessario attendere titoli costruiti in maniera nativa sul nuovo hardware. Del tutto inedito invece il coprocessore M7: si tratta di un chip destinato unicamente a processare i dati provenienti dai sensori di movimento come accelerometro, giroscopio e bussola, in maniera continuativa e soprattutto senza attivare l'A7 così da minimizzare il consumo di batteria. Perché se è vero che stiamo parlando rilevazioni già possibili in precedenza, queste non venivano mai eseguite in modo costante proprio per non compromettere l'autonomia. Si tratta quindi di una soluzione estremamente interessante nell'ottica in primo luogo del tracking delle attività sportiva (sulla scia di contapassi e braccialetti vari piuttosto in voga ultimamente), ma che offre applicazioni notevoli anche per ottimizzare il funzionamento di numerose applicazioni di uso comune. Per esempio Mappe capisce se l'utente si sta muovendo in auto o a piedi, adattando le indicazioni di conseguenza. Oppure, se l'iPhone è fermo da un po' (per esempio mentre stiamo dormendo), potrà ridurre la frequenza di accesso alla rete per preservare ancora più batteria. Ma si tratta soltanto delle prime soluzioni ideate, perché sono moltissimi gli ambiti possibili in cui lo smartphone, comprendendo la situazione in cui lo stiamo utilizzando, potrà anticipare le necessità e le richieste dell'utente in quello specifico ambito. Ovviamente ogni tecnologia necessita di software per essere sfruttata, e sarà quindi necessario attendere i prossimi mesi per vedere la reale applicazione di questo M7; per il momento sono appunto soprattutto le app di fitness tracking ad essersi aggiornate per abbracciare la novità. Approfittando del discorso sui consumi, va segnalato che iPhone 5s monta una batteria di capacità poco superiore rispetto al predecessore: 1570 mAh invece di 1440, una crescita minima che si riflette in una autonomia solo leggermente maggiore. Per buona parte dell'utenza quindi, la ricarica a fine giornata rimarrà una costante.
In uno scatto
Molto interessante anche il lavoro fatto sulla fotocamera. E' ormai parecchio tempo che gli smartphone di Apple sono gli strumenti più utilizzati in assoluto su Flickr per caricare immagini, segnale evidente della straordinaria popolarità e del grado di apprezzamento di questo elemento degli iPhone.
Se già iPhone 5 garantiva risultati di tutto rispetto (ovviamente contestualizzati all'ambito dei cameraphone, sia chiaro), col 5s le cose sono ulteriormente migliorate pur mantenendo lo stesso sensore da 8 Megapixel. L'apertura del diaframma è maggiore, ora a ƒ/2.2, con pixel più grandi (da 1,5µ contro gli 1,4 del 5) e la superiore sensibilità unita alle ottimizzazioni software ha permesso di ottenere risultati più validi soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Molto interessante anche il flash True Tone, che in pratica utilizza due led con temperature di luce diverse per migliorare e rendere più naturali i risultati dei colori appunto nel caso di foto con flash. E tra le aggiunte esclusive di iPhone 5s è compresa anche la facoltà di fare scatti in sequenza tramite il burst mode (10 foto al secondo, tra cui scegliere poi la migliore) e lo slow motion, con video a 120fps a 720p. Anche la fotocamera frontale da 1,2 Megapixel è stata migliorata, con dimensioni dei pixel che passano a 1.9µ dai 1.75µ di iPhone 5 per un miglioramento anche in questo caso delle performance in condizioni di bassa illuminazione. Non ci sono grandi variazioni infine sul discorso del costo per acquisto senza vincoli, con cifre che si attestano su 729€, 839€ e 949€ rispettivamente per i 16, 32 e 64 GB. Merita segnalazione il tutt'altro che piacevole record europeo dell'Italia in tal senso, che - per motivazioni mai chiarite - propone prezzi che arrivano anche ad essere il 14% superiori rispetto al primato opposto della Svizzera. Ma anche rimanendo in area Euro, si ravvisano differenze tra il 3 e il 5% circa. Benché oramai anche dalle nostre parti il sistema di vendita sussidiato tramite contratti degli operatori telefonici sia ampiamente diffuso, resta una anomalia che penalizza l'utenza del Bel Paese.