The LEGO Movie Videogame, recensione

Come già visto con LEGO Batman 2: DC Super Heroes e LEGO Il Signore degli Anelli, la versione iOS di The LEGO Movie Videogame si rifà a quella uscita su PlayStation Vita e Nintendo 3DS, riprendendone gameplay e struttura. Si tratta dunque di un'edizione "ridotta", per dimensioni e meccaniche, rispetto a quella che abbiamo recensito alcuni mesi fa, ma allo stesso modo godibile e divertente.

La storia del film ormai dovreste conoscerla tutti, e se non l'avete visto vi suggeriamo di provvedere al più presto, considerata la qualità del prodotto. In un mondo fatto completamente di LEGO, Emmett è un costruttore come tanti, che si sveglia ogni mattina augurando buongiorno a tutti e recandosi sorridente al lavoro. Un giorno, però, la sua vita viene sconvolta dall'arrivo di una ragazza che sostiene di conoscere il modo per ripristinare il legame che un tempo univa le varie "dimensioni" dei mattoncini di plastica, ed Emmett dovrà svolgere un ruolo fondamentale in questo piano. Insieme a personaggi come Vitruvius, Batman e persino Unikitty, dovremo affrontare quindici zone, per un totale di quarantacinque livelli, che seguono a grandi linee la trama del lungometraggio e propongono il consueto gameplay della serie LEGO, con svariati enigmi ambientali da risolvere utilizzando le abilità peculiari di ogni elemento della squadra, passando dall'uno all'altro tramite la pressione dell'icona posta in alto a sinistra.

La versione iOS di The LEGO Movie Videogame si conferma ricca, divertente e duratura

Falsa partenza

Il primo impatto con la versione iOS di The LEGO Movie Videogame non è purtroppo dei migliori, a causa del pessimo sistema di controllo attivato di default: una sorta di soluzione gestuale in stile RTS che spesso e volentieri capisce fischi per fiaschi, e che predispone automaticamente al game over nelle sezioni in cui bisogna fare un minimo di attenzione a dove si mettono i piedi.

Per fortuna basta accedere alla schermata laterale delle opzioni per sostituire tale osceno impianto con un più tradizionale mix di stick analogico virtuale e pulsanti, che si rivela preciso e piuttosto affidabile, anche se la mancanza del riposizionamento automatico della levetta può talvolta sfociare in movimenti errati. Presa confidenza con i comandi, che non differiscono dalle versioni console dei vari giochi della serie LEGO, ci si può quindi concentrare sui puzzle ambientali tipici di questo franchise, sui combattimenti e sulle sezioni alternative in stile endless runner. Gli stage sono piuttosto brevi e si prestano dunque a una fruizione rapida ed estemporanea, nonché a un certo grado di rigiocabilità, dovuto anche alla presenza di achievement da sbloccare eseguendo determinate azioni o rispettando particolari tempistiche. A fare da collante alle missioni troviamo delle sequenze tratte dal film, sottotitolate in italiano (peccato non siano appunto quelle della versione italiana del lungometraggio), che rappresentano senza dubbio un gradevole bonus insieme alla possibilità di sbloccare ben novanta differenti personaggi. E qui entra in ballo un qualche tentativo di monetizzare, perché è vero che The LEGO Movie Videogame costa 4,99 euro su App Store (dunque un prezzo superiore alla media per la piattaforma Apple, eppure molto più basso rispetto alle versioni PlayStation Vita e Nintendo 3DS dello stesso gioco), ma per ottenere determinati omini bisogna raccogliere crediti in quantità non sempre plausibili. Da qui gli immancabili acquisti in-app per sbloccare più rapidamente qualche personaggio extra e approfittare delle sue abilità per attivare dispositivi altrimenti inaccessibili. Al di là di questa parentesi, l'esperienza offerta dal gioco è senz'altro tradizionale e non spicca per originalità, ma si conferma godibile e divertente, proponendo peraltro un minimo di sfida in più del solito, visto che quando si incorre nel game over bisogna ricominciare lo stage da capo. La realizzazione tecnica è ottima per quanto riguarda personaggi ed elementi di primo piano, con tanti dettagli e belle animazioni, ma la visuale molto ampia mostra il fianco a sfondi non proprio convincenti e un'eccessiva miniaturizzazione del contesto.