7

Mostri al macello

Mix riuscito tra tower defense ed action RPG nel nuovo titolo di Neocore Games

RECENSIONE di Andrea Centini   —   09/02/2015

Concepito come spin-off della fortunata saga di The Incredible Adventures of Van Helsing, Deathtrap, come specificammo nel nostro recente provato della versione in Accesso Anticipato, rappresenta una naturale evoluzione di alcuni dei concetti da tower defense già espressi nella serie principale, dalla quale prende in prestito anche diversi ingredienti da gioco di ruolo, strizzando così l'occhiolino a prodotti ibridi alla stregua dei buonissimi Orcs Must Die e Sanctum. La scommessa della software house ungherese Neocore Games è giustificata dal buon successo commerciale riscontrato dal genere, che in questo caso, oltre a tradurre la medesima e oscura cifra stilistica apprezzata nelle avventure di Van Helsing, è impreziosito da alcune interessanti caratteristiche che ne ampliano l'appeal sul medio-lungo periodo, un punto debole storico per questa tipologia di prodotti a causa di una certa ripetitività di fondo. Dopo averlo portato a termine ed averne analizzato le varie modalità, possiamo confermarvi che si tratta di una scommessa vinta.

L'ultima fatica di Neocore Games è un riuscito mix di generi diversi!

Vengo anch'io. No, tu no

Le mostruosità provenienti dal misterioso Ink, un universo parallelo popolato da creature malvagie, bussano alla porta di casa attraversando ciclicamente gli immancabili portali, in questo caso rinchiusi all'interno di alcune fortezze per arginarne la minaccia. Giunti a un passo dal nuovo ciclo di invasione, tre differenti eroi, ovvero un guerriero, una maga e un cacciatore, con uno slancio di orgoglio si ergono a ultimo baluardo in difesa della civiltà, pronti a ricacciare indietro le ondate di abomini.

Mostri al macello

Questa, a grandi linee, è la semplice trama dell'ultima fatica di Neocore Games, ove il giocatore, ai comandi di uno dei suddetti eroi, deve uccidere tutti i nemici - sia attaccandoli direttamente che attraverso trappole mortifere - prima che essi riescano a oltrepassare il nucleo di ciascuno dei tredici livelli presenti, pena l'inevitabile Game Over. I tre eroi rappresentano classi tradizionalmente disponibili nei gioco di ruolo, e si differenziano fra loro per l'intimo approccio alla battaglia; il cacciatore, ad esempio, è un personaggio equiparabile con lo stesso Van Helsing, grazie al mix di attacchi a distanza e in mischia, oltre all'abilità con le pozioni; il guerriero, un classico tank, predilige invece lo scontro ravvicinato e può essere equipaggiato con martelli da guerra, alabarde, spadoni e simili, mentre la maga utilizza le arti oscure (legate agli elementi come fuoco e ghiaccio) per tenere a distanza le minacce. Avanzando nella campagna e salendo di livello - il level cap è fissato a 100 - si possono sbloccare una pletora di poteri nell'albero delle skill, che è specifico per ciascuna classe e in grado di ampliare a dismisura l'approccio strategico, grazie ad abilità passive e attive. Il guerriero, ad esempio, all'avvio dispone di un'onda d'urto gelante a corto raggio e di un malus fisico da lanciare su tutti i nemici presenti sulla mappa, tuttavia, progredendo nel gioco è possibile sbloccare una sorta di catena che intrappola i mostri (trascinandoli a portata di martello) e un vortice di ghiaccio che crea danni ad area. Le opzioni tattiche sono dunque molteplici, e al termine di ciascun livello è indispensabile investire i punti accumulati in battaglia per migliorare potenza, durata ed effetti delle varie abilità, utilizzabili con i tasti del mouse e i numeri della tastiera. Nonostante la notevole efficacia degli attacchi diretti, i portali riversano contro il giocatore ondate di nemici tali da non poter essere arginate da un singolo guerriero, costretto così ad affidarsi alle cosiddette trappole, un elemento cardine di ogni tower defense che si rispetti.

Mostri al macello

In Deathtrap ve ne sono ben 25, con un totale di 150 upgrade da sbloccare: tra esse troviamo semplici mitragliatrici, meccanismi lancia seghe, pilastri che sparano fulmini e raggi gelanti, pozze di acido, pavimenti chiodati, creature alleate e moltissimo altro ancora, oltre a torri speciali legate ad alcuni specifici scenari. Ciascun livello della campagna si compone di una manciata di ondate con difficoltà crescente, sino all'immancabile arrivo del grosso e cattivissimo boss finale, l'unico in grado di decretare immediatamente il game over, qualora riuscisse a raggiungere il nucleo della mappa. Oltre ai tredici livelli base, giocabili in tre difficoltà distinte e vari tier personalizzabili, ve ne sono alcuni bonus che si sbloccano al termine del gioco, inoltre essi sono tutti affrontabili in modalità Scenario o Endless, con specifiche condizioni che permettono di accumulare più punti esperienza o oro da spendere nel negozio. Tra un turno e l'altro, infatti, oltre a poter migliorare abilità e trappole, il giocatore può acquistare equipaggiamento più efficace, oppure costruirlo attraverso un semplice sistema di crafting. Tutti i livelli sono affrontabili nella divertentissima modalità cooperativa online, mentre il PVP, piuttosto limitato, offre anche un interessante gameplay asimmetrico, ove il giocatore attaccante può prendere direttamente il controllo dei vari mostri, attraverso un velocissimo spirito di luce. Tra le caratteristiche più interessanti di Deathtrap vi è senza dubbio il profondo editor legato a Steamworks, che permette la creazione di scenari personalizzabili sotto molteplici punti di vista. Sono già moltissimi quelli realizzati dalla community durante la fase di Accesso Anticipato, conclusasi lo scorso 4 febbraio.

Monsters & Co.

Sviluppato attraverso il motore proprietario Coretech, già apprezzato nei due capitoli di The Incredibles Adventure of Van Helsing, Deathtrap non solo è caratterizzato dalla medesima direzione artistica della saga principale, ove elementi steampunk confluiscono in un macabro gotico, ma si avverte anche un certo riciclo di elementi, in particolar modo per quel che concerne texture, nemici e strutture. Naturalmente non mancano nuove introduzioni realizzate ad hoc, e il bestiario, ben animato e vario, spazia da piccole creature veloci sino a mostri volanti, passando per possenti golem, automi corazzati ed altre amenità, perlopiù pescate a piene mani dalla letteratura slava. Come sottolineammo nel nostro precedente provato, la grafica dei menù e delle varie finestre in game è un po' troppo "ricercata", e talvolta si genera un poco di confusione con la palette dei colori. Alcune volte, ad esempio, durante gli scontri più caotici ci è capitato di vendere una trappola invece di controllarla o potenziarla. Nel complesso, comunque, pur non stupendo per effetti e mole poligonale, la grafica di Deathtrap si presenta gradevole e con una certa personalità, così come il comparto audio, anch'esso, in parte, tradotto dalla saga originale.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (2)
6.7
Il tuo voto

Evoluzione di alcuni dei concetti già espressi in The Incredible Adventures of Van Helsing, Deathtrap è un tower defense moderno che mescola elementi della tradizione a una componente action già apprezzata in altri titoli, oltre a una discreta profondità da gioco di ruolo. Le tredici fortezze che compongono la campagna principale, affrontabili in varie modalità e tier, non sono moltissime, tuttavia i livelli bonus, la divertentissima modalità cooperativa, il level cap fissato a 100, il ricco albero delle skill e, soprattutto, l'ottimo editor legato a Steamworks, sono in grado di impreziosire l'offerta e mantenere l'interesse elevato, nonostante si avverta una certa ripetitività di fondo nell'azione. Se avete apprezzato Van Helsing e siete amanti dei tower defense l'acquisto è caldamente consigliato, in particolar modo se potete giocarlo in cooperativa con gli amici.

PRO

  • Riuscito mix tra tower defense e RPG d'azione
  • Modalità cooperativa molto divertente
  • Albero delle skills profondo e ricco di upgrade
  • Prezzo vantaggioso

CONTRO

  • Menu e palette cromatica talvolta confusionari
  • Level design non sempre ispiratissimo
  • C'è una innegabile ripetitività di fondo