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Vivo, morto o X

In anticipo rispetto a PC e console, Mortal Kombat X fa il proprio debutto sui dispositivi mobile. Fu vera gloria?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   13/04/2015
Mortal Kombat X
Mortal Kombat X
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Bisogna riconoscere che gli sviluppatori di NetherRealm Studios hanno di fatto inventato un nuovo genere videoludico per smartphone e tablet: quello dei picchiaduro casual.

Vivo, morto o X

Esistono su App Store e Google Play svariati beat'em-up a incontri propriamente detti, vedi le riduzioni di Street Figthter e di King of Fighters, dotati di meccanismi del tutto simili a quanto visto su console o direttamente in sala giochi, con stick virtuali per l'esecuzione di mezzelune e il tradizionale set di pulsanti nella parte destra dello schermo; tuttavia non si tratta di prodotti particolarmente accessibili alla massa, ed è in tale frangente che si è concretizzato il colpo di genio degli autori di Mortal Kombat, che hanno pensato bene di eliminare salti e movimenti liberi, e di limitare il gameplay a un semplice button mashing, spostando l'equilibrio sul solo timing e sulla strategia spicciola, quella che ti fa selezionare un personaggio piuttosto che un altro e che ti porta a lanciare una mossa speciale al momento giusto. Si tratta di elementi che hanno determinato il successo commerciale della versione mobile di Injustice: Gods Among Us e del successivo WWE Immortals, due prodotti realizzati praticamente con lo stampino, e che ritroviamo appunto in Mortal Kombat X.

La versione mobile di Mortal Kombat X è un picchiaduro casual visivamente spettacolare ma senz'anima

Ancora più immediato!

Fin dalle prime battute, la sensazione è di trovarsi di fronte a un'ulteriore evoluzione del concetto che abbiamo appena espresso, quello dei picchiaduro casual. O magari sarebbe il caso di parlare di "involuzione", considerato il fatto che si è scelto di semplificare ancor di più il sistema di combattimento, eliminando le mosse effettuate via slide in favore dei soli comandi a singolo tocco, con combo che vanno chiuse eseguendo un banale quick time event, che in questo caso consiste nel tracciare una linea nella direzione indicata.

Vivo, morto o X

Se avete provato i già citati Injustice: Gods Among Us e WWE Immortals, sapete in pratica già tutto anche di questo nuovo tie-in, che peraltro arriva su App Store (e farà a breve il proprio debutto su Google Play) un po' come un cantiere aperto, privo di ben due modalità principali (Guerre tra Fazioni e Sfida Raiden) e con grossi problemi di stabilità e connettività, visto che l'accesso alla piattaforma Warner Bros. non funziona (quantomeno nel nostro caso, su iPhone 5s, ma dubitiamo possa dipendere dal dispositivo) e ciò implica la mancanza di una possibile risorsa nell'ottica del grinding, cioè le sfide giornaliere e le "alleanze" con altri utenti. Dicevamo, il gioco è strutturalmente identico ai precedenti mobile game di NetherRealm Studios, con tornei man mano più lunghi e impegnativi a cui bisogna partecipare con un team di tre personaggi, da alternare "al volo" durante i combattimenti. La campagna si sviluppa all'interno di una mappa che porta a visitare varie torri, ma i kombattenti disponibili all'inizio non sono che semplici "comparse", sia dal punto di vista del design che delle abilità, sostanzialmente inferiori ai vari Johnny Cage, Scorpion, Sub-Zero, Sonya Blade e così via. Per poter utilizzare qualcuno dei big bisogna infatti attendere un bel po' di tempo o mettere mano al portafogli visto che, al di là di premi casuali, per sbloccare un personaggio di spicco serve un'enorme quantità di monete d'oro o di anime, e nessuna delle due valute viene elargita in abbondante quantità durante le partite.

Ancora più impegnativo!

Oltre al difficile accesso alle tradizionali star del roster e a un gameplay basilare e fondamentalmente ripetitivo, i problemi di Mortal Kombat X risiedono anche in un bilanciamento della difficoltà molto discutibile, in cui capita di incontrare avversari che con una singola mossa speciale possono eliminare uno dei componenti del nostro team. Se consideriamo che anche parando gli attacchi di nemici molto forti subiamo ingenti danni, viene da sé come tutto il focus stia nel salire di livello e nel cercare di potenziare, laddove possibile, la propria squadra.

Vivo, morto o X

In tal senso c'è purtroppo scarsa libertà di manovra, visto che le caratteristiche principali dipendono dal solo livello d'esperienza ed è unicamente possibile rendere più efficaci le special (che si eseguono semplicemente premendo la relativa icona nella parte bassa dello schermo ed effettuando il solito QTE) per avere a disposizione quantomeno un attacco in grado di arrecare danni a chiunque. Sempre che si riesca a usarlo, s'intende. Cercando di collocare l'esperienza nella giusta prospettiva, possiamo dire che giocare con Mortal Kombat X è piacevole, finché non ci si scontra con il paywall e con il grinding correlato, mentre le immancabili barre dell'energia d'azione (quelle che si consumano a ogni incontro) non hanno rappresentato, durante i nostri test, un ostacolo insormontabile: perché si ricarichino basta attendere qualche minuto o impiegare un'anima. Tecnicamente il gioco è davvero ben realizzato, si vede che molti asset grafici sono gli stessi della versione console e determinate mosse spiccano per spettacolarità e impatto, in particolare le violentissime Fatality (limitate, però, alle star e quindi anch'esse non facilmente accessibili). Si notano però alcuni problemi tecnici, crash improvvisi e difetti nell'audio che necessiterebbero di una sistemata, insieme alle già evidenziate mancanze della piattaforma online, al momento inutilizzabile. Probabilmente agli sviluppatori avrebbe fatto comodo un po' di tempo extra per le rifiniture, e magari per operare una differente calibratura di un bilanciamento che, ora come ora, lascia pochi dubbi su quale sia l'obiettivo principale del gioco.

Conclusioni

Versione testata iPhone (1.0)
Multiplayer.it
6.0
Lettori (6)
4.6
Il tuo voto

Mettiamo subito le mani avanti: la versione mobile di Mortal Kombat X è piacevole come può essere piacevole un picchiaduro casual, con il suo focus sul timing e sulla strategia spicciola, e tecnicamente è stato fatto un lavoro eccellente. Il problema sta nell'impostazione che si è voluta dare al prodotto, troppo limitato nel roster, con i personaggi famosi difficilmente accessibili, specie all'inizio; nel gameplay, con combo e mosse speciali basate sul singolo tocco; e nel bilanciamento della difficoltà, evidentemente votato alla pura e semplice monetizzazione, con avversari capaci di eliminarci con un sol colpo e un'intelligenza artificiale terra-terra. Un passo in avanti dal punto di vista visivo, due passi indietro sul fronte del divertimento.

PRO

  • Graficamente spettacolare
  • Più semplice di così si muore
  • Tanti personaggi disponibili...

CONTRO

  • ...ma per avere le star bisogna pagare
  • Bilanciamento della difficoltà mirato alla monetizzazione
  • Semplicistico e ripetitivo