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Il canto del cigno

L'ultima fatica di Imageepoch è arrivata anche in Europa: ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Christian Colli   —   19/03/2016
Stella Glow
Stella Glow
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Imageepoch è uno sviluppatore poco famoso che i possessori di Nintendo 3DS probabilmente ricorderanno più per Yoshi's New Island, ultima avventura in ordine cronologico del dinosauro verde creato da Shigefumi Hino. In realtà, Imageepoch si è ritagliato un posticino nei cuori dei veri appassionati di giochi di ruolo nipponici con alcuni titoli molto meno conosciuti, quali per esempio 7th Dragon, Sands of Destruction e, soprattutto, la trilogia di Luminous Arc.

Il canto del cigno

Quest'ultima, cominciata nel 2007 su Nintendo DS e proseguita poi nei due anni successivi, si rivolgeva a due particolari nicchie di appassionati: quelli che cercavano uno strategico isometrico a turni in stile Final Fantasy Tactics, categoria quasi estinta oggigiorno, e quelli che adorano le avventure fantasy a base di personaggi un po' stereotipati che, grazie a una buona sceneggiatura, riescono comunque a fare colpo sul giocatore. Il successo del nuovo handheld Nintendo aveva spinto Imageepoch a cominciare una nuova saga fortemente ispirata a Luminous Arc, una sorta di reboot incentrato sugli stessi temi: la magia e la musica. I debiti hanno avuto la meglio, però, e lo sviluppatore giapponese è stato costretto a chiudere i battenti poco dopo aver completato i lavori. Il suo canto del cigno, insomma, è stato proprio Stella Glow, un RPG strategico come non ne vedevamo da anni.

Stella Glow è l'ultimo gioco sviluppato da Imageepoch, ma anche uno dei suoi migliori RPG strategici

Le streghe di Regnant

Se avete letto il nostro hands-on di qualche settimana fa, e provato la relativa demo disponibile su eShop, allora saprete già come comincia questa storia. In caso contrario, è presto detto: la giovane Lisette trova un ragazzo moribondo nel bosco, lo porta al villaggio di Mithra dove abita con sua madre e si prende cura di lui, battezzandolo Alto. Quest'ultimo, infatti, non ricorda niente del suo passato, ma grazie al suo carattere altruista e pieno di energie Alto riesce a ritagliarsi un posto nella comunità del paese, eccellendo come cacciatore.

Il canto del cigno
Il canto del cigno

Tutto cambia quando arriva Hilda, una strega che cristallizza tutti gli abitanti di Mithra. Nel mondo di Stella Glow, infatti, una leggenda narra che gli uomini erano insorti contro Dio e che questi, per punirli, li aveva privati del dono del "canto". Solo le streghe possono ancora cantare, sprigionando poteri magici micidiali come quelli di Hilda... e di Lisette, che scopre di essere in realtà la strega dell'acqua. E qui si concludeva la demo, con Alto e Lisette scortati al castello di Regnant per incontrare l'imperatrice. La storia prosegue senza risparmiare dei colpi di scena decisamente interessanti. L'imperatrice ha infatti intenzione di ostacolare i piani malvagi di Hilda ricorrendo ai poteri delle altre streghe di Regnant, ragion per cui si appella a Lisette e Alto, dando inizio a un viaggio che riserverà non poche sorprese. Inizialmente i nostri eroi, accompagnati dai migliori guerrieri del regno, dovranno trovare e reclutare le varie streghe, che si riveleranno dei personaggi decisamente eccentrici e squisitamente giapponesi nelle loro idiosincrasie, ma poi la trama prenderà una piega tutt'altro che scontata, mettendo in discussione gli stessi protagonisti e le loro convinzioni. A trasformare una sceneggiatura tutto sommato già vista in una storia avvincente ci pensano dialoghi frizzanti e personaggi sopra le righe. Stella Glow è quel che si può definire un RPG "scritto bene", in cui ogni battuta ha il suo peso e ogni personaggio il suo perché. A volte si prende un po' troppo sul serio e di tanto in tanto la narrazione si dilunga eccessivamente - se non conoscete l'inglese, statene alla larga: non è localizzato in italiano - ma i dieci capitoli della storia offrono un'avventura lunga il giusto, senza momenti morti, che permette oltretutto di approfondire la narrazione attraverso un sistema che ricorda i Social Link di Persona 3 e Persona 4. Tra una battaglia e l'altra, infatti, potremo trascorrere il nostro limitato tempo libero in città, dialogando con i comprimari per conoscerli meglio: si tratta di un'attività non esattamente fine a sé stessa, visto che determina il finale della storia tra i vari possibili, senza contare che ci permette di lavorare part-time, guadagnando qualche soldino dopo aver assistito a delle simpatiche gag, e di potenziare le streghe attraverso il cosiddetto Tuning.

Tu chiamale, se vuoi, emozioni

Le streghe di Stella Glow sono personaggi decisamente complessi e dietro i vari stereotipi che i fan dell'animazione nipponica conosceranno a menadito si celano paure concrete e retroscena piuttosto inquietanti.

Il canto del cigno
Il canto del cigno

Per espandere e controllare i loro poteri, le streghe dovranno disfarsi dei loro bagagli emotivi, e in questo senso Alto e gli altri possono aiutarle fisicamente: la loro psiche diventerà un campo di battaglia onirico in cui sconfiggere i nemici che le bloccano. Completando queste "missioni secondarie", le streghe impareranno nuovi incantesimi da usare in combattimento, perché uno dei punti di forza di Stella Glow, ereditato da Luminous Arc e dagli RPG strategici vecchia scuola, è il fatto che ciascun personaggio è completamente diverso dagli altri. Non si possono scegliere le classi, come in Final Fantasy Tactics o Tactics Ogre, né si possono cambiare le armi impugnate, che al massimo si possono modificare con accessori speciali che conferiscono bonus di vari tipi. Ogni personaggio impugna un certo tipo di arma e ha accesso ad abilità di attacco o di difesa diverse perciò, quando possibile, il party va scelto prima della missione con la dovuta cautela. Non che Stella Glow sia uno strategico particolarmente severo, anzi, ma a volte sa essere davvero impegnativo, e infatti è possibile "grindare" un po' di punti esperienza tra una missione della storia e l'altra, nel caso ce ne sia bisogno, anche se nella maggior parte dei casi basta circuire i nemici a colpi di stati anomali e attacchi direzionali. La parte del leone, nei combattimenti, la svolge il posizionamento delle unità. Attaccare i nemici di lato o alle spalle ci permetterà di infliggere più danni, ma lo stesso vale per loro, quindi dovremo stare attenti alla direzione in cui rivolgiamo l'unità di turno dopo averla mossa sulla mappa a scacchiera. Inoltre, alcune abilità influenzano il posizionamento del personaggio che le usa o dei suoi bersagli, garantendo una certa flessibilità strategica. Da questo punto di vista, Stella Glow sa il fatto suo e se si passa sopra all'intrinseca ripetitività del genere ci si ritrova ad affrontare nemici e mappe particolarmente sorprendenti, specialmente da metà gioco in poi.

L'effetto 3D

L'effetto stereoscopico è piacevole ma non aggiunge nulla in termini di gameplay, limitandosi a "staccare" l'interfaccia dalle sequenze di gioco. Sulla mappa e durante le scenette di combattimento la profondità aggiunta garantisce un minimo di spettacolarità in più, perciò vale la pena attivarlo.

Battaglie tra Nendoroid

A prima vista, Stella Glow non sembra certo uno dei migliori esponenti del genere su Nintendo 3DS, e in un confronto con titoli del calibro di Fire Emblem: Awakening e Bravely Default il gioco di Imageepoch difficilmente potrebbe uscirne vincitore. La maggior parte delle sequenze narrative è raccontata attraverso dialoghi testuali - quasi sempre doppiati in un ottimo inglese - e illustrazioni che ritraggono i personaggi nelle loro diverse espressioni e lo scenario in cui si trovano in quel momento.

Il canto del cigno
Il canto del cigno

Non è nulla di particolarmente sofisticato, e le sequenze a cartoni animati d'intermezzo sono pochissime. Lo stile, però, è decisamente delicato, pulito e "giapponese" al punto giusto: il tratto del character designer Eriko Fujiwara è morbido e azzeccato, ma fantasioso e pieno di dettagli sia per quanto riguarda i protagonisti che i loro nemici. In battaglia la situazione cambia drasticamente poiché, durante le scenette di combattimento che il gioco riproduce ogni volta che interagiamo direttamente con i nemici, i vari personaggi assumono fattezze super deformed - o "chibi" - che potrebbero far storcere il naso a chi preferisce le proporzioni realistiche. I modelli poligonali, per quanto tozzi e miniaturizzati, sono comunque pieni di particolari, e gli effetti speciali delle abilità più pirotecniche nascondono la generale legnosità delle animazioni. Le scenette in questione tendono a diventare ripetitive dopo poco tempo, come succede spesso in questo genere di RPG strategici, ma fortunatamente si possono saltare a pie' pari premendo un semplice tasto. Tuttavia questo non velocizza lo scorrere dei turni, che nel caso dei nemici appare a tratti un po' troppo lento e può appesantire le missioni più lunghe e complicate. Un piccolo encomio lo meritano comunque le mappe, coloratissime e piene di minuscoli dettagli che le abbelliscono ma che lo sviluppatore avrebbe potuto fare benissimo a meno di inserire. Infine, essendo tanto incentrato sulla musica e sul canto, Stella Glow non poteva certo deludere nell'accompagnamento sonoro, anche perché la colonna sonora è stata composta dal grandissimo Yasunori Mitsuda, un musicista che non ha bisogno di presentazioni e che ha lavorato ad alcuni dei giochi di ruolo nipponici più apprezzati di sempre: Xenogears, XenoSaga e Chrono Cross, tra gli altri, ma anche Luminous Arc, guarda caso. All'epoca frequente collaboratore di Imageepoch, Mitsuda ha dato una marcia in più alle musiche di Stella Glow, e anche se non ci sono sembrate tra le più memorabili della sua carriera stiamo parlando pur sempre di una colonna sonora assolutamente sopra le righe.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (10)
9.1
Il tuo voto

Stella Glow è il tipico RPG che esce in sordina, in un trimestre carico di titoloni, e che nel nostro Bel Paese si fileranno in pochi a prescindere perché "non è in italiano". Ed è un peccato, perché si tratta di uno strategico coi controfiocchi, divertente e impegnativo al punto giusto, sostenuto da una storia interessante e da personaggi memorabili. Imageepoch ha chiuso i battenti consegnandoci una piccola perla che ci ricorda i bei tempi andati, e il mondo dei videogiochi ora più che mai ci sembra un posto un tantino più cupo.

PRO

  • Storia e personaggi intriganti
  • Sistema di combattimento semplice ma appagante
  • La colonna sonora di Yasunori Matsuda

CONTRO

  • Lo stile super deformed durante gli scontri può non piacere
  • A volte i turni dei nemici sono un po' troppo lenti
  • Non è stato localizzato in lingua italiana