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Ci sono altri mondi oltre a questo

La settima generazione di Pokémon comincia col botto: ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Christian Colli   —   15/11/2016

Il fatto che Pokémon Sole e Luna sia ambientato in un arcipelago ma che non ci sia poi così tanta acqua rappresenta, secondo noi, l'ulteriore conferma che con la settima generazione Game Freak abbia fatto grandi passi avanti sotto molto aspetti.

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E il meme "too much water" non c'entra nulla, attenzione: nonostante sia composta da appena quattro isole, Alola è una regione dalla straordinaria varietà geografica che soltanto in rare occasioni, e spesso più facoltativamente che obbligatoriamente, costringe a salire in groppa a un Lapras o a uno Sharpedo per solcare le onde del mare in cerca di pokémon di tipo Acqua o tesori nascosti. Le indiscrezioni e poi gli annunci ufficiali che hanno confermato lo scenario "hawaiiano" di Pokémon Sole e Luna avevano destato qualche perplessità, più che altro perché lo sviluppatore nipponico ha anticipato e promesso non pochi stravolgimenti atti a rinverdire una formula che, nonostante il passaggio alle tre dimensioni, si ripete da tanti anni e ha rischiato in più occasioni di diventare stantia. Su questo fronte vogliamo avvertirvi ma anche rassicurarvi: Pokémon è ancora Pokémon, al netto delle novità che non convertiranno i suoi detrattori e che, sicuramente, faranno discutere i fan più navigati. Ciò nonostante, le versioni Sole e Luna che inaugurano questa settima generazione rappresentano probabilmente l'incarnazione più sofisticata del monumentale franchise Nintendo.

Pokémon Sole e Luna rappresentano un deciso passo avanti verso il futuro dei mostriciattoli Nintendo

Sembra proprio un JRPG

Pokémon è un franchise non proprio semplicissimo da classificare perché è indubbiamente un gioco di ruolo, ma quando si parla di JRPG, cioè di giochi di ruolo giapponesi, si pensa subito a Dragon Quest o Final Fantasy e, in generale, ad avventure dalle trame articolate e ricche di suspense... il che non si può certo dire dei vari Pokémon, anche se nel corso degli anni il livello della sceneggiatura è decisamente migliorato. Rispetto ai primi episodi, in cui sostanzialmente si doveva diventare campioni della Lega e sventare gli strampalati piani del Team Rocket, la serie ha cominciato a coinvolgere profezie, disastri ambientali e visitatori spaziali, ma in Sole e Luna si è fatto un ulteriore salto dello squalo con l'introduzione della Fondazione Æther, un centro di ricerca che studia i fenomeni degli Ultravarchi, squarci nel tessuto della realtà che collegano Alola alla dimensione parallela in cui dimorano le cosiddette Ultracreature.

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Il nostro protagonista, che creeremo all'inizio dell'avventura scegliendone il sesso e alcuni segni particolari, si è appena trasferito ad Alola con sua madre e viene convinto dal professor Kukui e dal Kahuna dell'isola a esplorare l'arcipelago per superare le prove che stabiliranno se ha tutte le carte in regola per diventare un bravo allenatore di pokémon. Ad accompagnarci nel viaggio ci saranno anche Hau, il giovane nipote del Kahuna desideroso di diventare forte come il nonno, e la misteriosa Lylia, una ragazza che nella borsa nasconde un grande segreto. L'avventura dei nostri protagonisti si intreccerà naturalmente con gli esperimenti della Fondazione Æther e con i loschi piani del Team Skull, una banda di rapper disadattati a caccia di pokémon, ma il modo in cui tutti questi eventi si collegheranno è decisamente originale: la sceneggiatura ci ha sorpreso positivamente per il suo ritmo serrato e per i temi parecchio cupi che tratta senza risparmiarsi, raccontando alcune sequenze grazie a scelte registiche che la rendono molto più "cinematografica" rispetto al passato. È chiaro che non ci si deve aspettare un capolavoro della narrazione moderna, ma dobbiamo ammettere che la storia ci ha incollato al Nintendo 3DS come raramente ci era accaduto con un Pokémon, grazie anche alla divertente caratterizzazione dei vari comprimari e al motore grafico impreziosito dalla decisione di rappresentare i personaggi secondo proporzioni realistiche, scelta che ha concesso un maggior livello di dettaglio sia per quanto riguarda i modelli poligonali, sia per le loro animazioni facciali. Questo miglioramento generale del comparo grafico si riflette anche sulle varie location, ricchissime di dettagli e riprese dalla telecamera dinamica, e sui combattimenti, in cui pokémon vecchi e nuovi appaiono finalmente insieme ai loro allenatori per tutta la durata dello scontro.

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L'ultima, tuttavia, è una novità che ha obbligato Game Freak a scendere a compromessi che non siamo sicuri tutti i giocatori apprezzeranno. Nonostante la completa assenza dell'effetto 3D, il frame rate incerto continua ad essere un problema durante gli scontri tra mostri di grandi dimensioni o ricchi di particolari animati, specialmente quando si affrontano a coppie coi rispettivi allenatori sullo sfondo; inoltre, la decisione di mostrare gli allenatori umani ha condotto a uno squilibrio nelle proporzioni ogni volta che scendono in campo creature più o meno gigantesche come Wailord o Gyarados, le quali appaiono decisamente più contenute rispetto a quanto riportato anche nel PokéDex. Infine, non è chiaro quale sia stata la causa e quale l'effetto, ma i problemi succitati hanno sicuramente contribuito all'eliminazione degli scontri tre contro tre e dei gruppi di pokémon, cosa che probabilmente farà storcere il naso ai fan di quei peculiari stili di combattimento. Già che siamo in tema di tecnicismi, vale la pena spendere due righe sull'accompagnamento musicale che, a dirla tutta, è veramente superlativo pure per gli altissimi standard del franchise: lasciando un attimo da parte i soliti stridii 8-bit dei mostri (eccezion fatta per il solito Pikachu) la colonna sonora di Pokémon Sole e Luna è davvero una delle migliori composte per la serie e di tanto in tanto sfoggia persino cori tribali di sottofondo.

L'effetto 3D

Non pervenuto.

Prova e riprova

Il fatto che il viaggio del nostro protagonista non segua il tradizionale giro delle palestre contribuisce a dare un respiro più ampio all'intero canovaccio, facendoci girare le isole di Alola secondo criteri meno ferrei ma sempre un po' troppo lineari. Come abbiamo detto, la varietà geografica è uno dei punti forti di Pokémon Sole e Luna: le isole non seguono temi precisi, non esiste un'isola soltanto innevata o una solo vulcanica come si credeva inizialmente, e ognuna di esse propone un insieme equilibrato di pianure, montagne, spiagge, grotte e boschetti nelle quali si incastrano gli specifici scenari delle prove ispirate ai tipi di pokémon. Invece di combattere una serie interminabile di allenatori durante il tragitto e poi ancora quelli nella palestra di turno, questa volta dovremo affrontare una serie di prove su ogni isola che culminano nella cosiddetta grande prova: lo scontro col Kahuna, praticamente il "capo palestra" di ogni isola. Le prove, però, si sono rivelate piuttosto deludenti. Idealmente avrebbero dovuto offrire un'alternativa ai soliti combattimenti sotto forma di rompicapi ambientali, ma in realtà sono semplicissimi diversivi che ruotano comunque intorno alle battaglie tra pokémon.

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In una prova, ad esempio, dovremo ispezionare i mulinelli che increspano la superficie di un lago: è sostanzialmente una scusa per cavalcare il nostro primo Lapras e combattere vari pokémon di tipo Acqua. In un altro paio di prove, invece, dovremo impiegare la fotocamera integrata nel PokéDex per fotografare i pokémon che ci aggrediranno subito dopo. In ogni caso, le prove si concludono con uno scontro piuttosto impegnativo in cui scende in campo il pokémon "dominante", una novità di Sole e Luna che, in realtà, il gioco sfrutta davvero poco. Questi veri e propri boss sono pokémon più potenti del normale capaci di mettere in ginocchio un'intera squadra, se non ci si prepara a dovere, specialmente perché abusano dei punti deboli e chiamano sempre un alleato in soccorso, una nuova capacità di tutti i pokémon di Alola che farà la gioia degli allenatori competitivi e che può avere conseguenze... inaspettate. Gli scontri coi pokémon dominanti e coi Kahuna sono in effetti i momenti più ostici dell'avventura, poiché sia i pokémon selvatici che gli allenatori sui percorsi non rappresentano mai dei veri e propri ostacoli, anche e soprattutto grazie al Condividi Esp. che ci viene consegnato praticamente all'inizio dell'avventura (i giocatori più "hardcore" vorranno probabilmente disattivarlo) e alla varietà di mostriciattoli che troveremo fin da subito nell'erba alta, capaci di coprire quasi tutti i tipi già nelle primissime ore di gioco.

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In questo senso, Pokémon Sole e Luna propone non poche novità dal punto di vista del bilanciamento e del sistema di combattimento. Oltre a inventare le forme Alola di alcuni vecchi pokémon come Rattata o Vulpix, Game Freak ha modificato vari parametri, potenziato o depotenziato certe mosse e quindi introdotto le mosse Z come peculiarità della generazione, un po' come aveva fatto nella precedente con le Mega Evoluzioni. Le mosse Z possono essere usate soltanto una volta a combattimento e potenziano le mosse di un pokémon in base al tipo di cristallo Z che gli abbiamo affidato, innescando una cinematica esageratamente spettacolare che ci ha ricordato non poco quelle viste nei JRPG di Level-5 come Inazuma Eleven o Yo-kai Watch. Ovviamente è ancora presto per scoprire che cosa ci riserverà il meta-game una volta che i giocatori di tutto il mondo avranno cominciato a sperimentare con le mosse Z e le Mega Evoluzioni nelle battaglie online e offline, ma è sicuro che il nuovo sistema di Allenamento Pro per modificare i cosiddetti IV cambierà drasticamente lo scenario competitivo, offrendo ai fan veramente hardcore un nuovo stimolo nella ricerca del pokémon perfetto senza cambiare assolutamente nulla per i giocatori più casual che vogliono solo completare il PokéDex e godersi la nuova avventura senza contare valori, nature e statistiche.

A spasso con Tauros

Come ogni buon Pokémon che si rispetti, anche Sole e Luna offrono un contorno di attività stravaganti in grado di catturare - scusate il gioco di parole! - l'attenzione degli allenatori al di là di un PokéDex che a prima vista può sembrare un po' striminzito. I pokémon inediti non sono tantissimi, in effetti, e il PokéDex regionale, per quanto rinnovato graficamente in maniera molto accattivante, ha un impatto decisamente più moderato rispetto al passato. A lasciarci un po' basiti sono state le incongruenze più eclatanti. Il PokéDex stesso, ad esempio, contiene un Rotom che ci seguirà per tutta l'avventura offrendoci spassosi suggerimenti e indicandoci ogni nuovo obiettivo.

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Ironicamente, Rotom non appare nel PokéDex... nonostante sia esso stesso il PokéDex! Un altro esempio? Il Chiamapassaggio. Si tratta di una feature che ha un duplice scopo: essenzialmente fornisce un mezzo di trasporto sotto forma di Lapras o Sharpedo su cui solcare le onde del mare, Tauros capaci di spaccare le rocce che ostacolano il nostro cammino o Charizard in grado di portarci da una città all'altra. Se conoscete il gameplay storico della serie, a questo punto vi sarete resi conto che il Chiamapassaggio soppianta in tutto e per tutto le Macchine Nascoste, liberandoci finalmente dalla necessità di insegnare Forza, Volo o Surf ai vari pokémon e trasformando le suddette mosse in semplici Macchine Tecniche. Ogni pokémon legato al Chiamapassaggio che sbloccheremo si può convocare istantaneamente scegliendolo da un elenco apposito, ma è un po' assurdo il fatto che si possa cavalcare un Mudsdale o uno Stoutland in qualsiasi momento senza averli prima catturati. Charizard, poi, neppure compare nel PokéDex. È importante sottolineare, però, che alcuni vecchi pokémon - compresi quelli iniziali delle vecchie generazioni - possono comparire temporaneamente nei campi d'erba di Alola dopo aver scansionato un certo numero di codici QR grazie alla funzione apposita del PokéDex. Lo Scanner QR è solo una delle numerose funzioni offerte dal nuovo PokéDex, alcune delle quali si sbloccano in modo un po' irrazionale ma consentono una gran varietà di attività con cui trascorrere il tempo tra un combattimento e l'altro.

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Il Poké Relax, per esempio, è una versione riveduta e corrette del Pokémon Io & Te introdotto in Pokémon X e Y e permette non solo di coccolare e accudire i mostriciattoli, ma anche di guarirli dagli stati anomali dopo un combattimento. Il Poké Resort è una specie di isoletta interdimensionale in cui i pokémon che custodiamo nei PC se l'andranno a spassare mentre giochiamo o abbiamo semplicemente il Nintendo 3DS spento: coltivando e raccogliendo i pokégioli potremo ampliarla in modo da sbloccare sempre più servizi e ricompense, attirando magari l'attenzione di pokémon rari che non abbiamo ancora catturato. Il Festiplaza, invece, è un vero e proprio parco giochi per il multiplayer asincrono: interagendo con i visitatori otterremo una valuta chiamata festigettone che ci permetterà di rinnovare le strutture o costruirne di nuove, accedendo così a minigiochi e altre attività competitive o cooperative. A tutto ciò si aggiunge ovviamente la possibilità di scambiare i mostri o di affrontare gli altri giocatori online in partite pubbliche o private di vario genere. In questo senso, insomma, Pokémon Sole e Luna si sono rivelati densi di contenuti e attività secondarie, a scapito forse di un "post-game" non esattamente ricchissimo che ruota tutto intorno alle Ultracreature e a qualche pokémon leggendario da catturare, anche se non manca qualche sorpresa che prolunga la già notevole longevità dell'avventura principale.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.4
Lettori (151)
8.6
Il tuo voto

Pokémon Sole e Luna è semplicemente il nuovo punto di riferimento del franchise sotto quasi ogni punto di vista, soprattutto per quel che riguarda la narrazione: l'avvincente avventura di Alola sorprenderà i fan dei JRPG che hanno sempre snobbato Pokémon per le sue trame edulcorate. Nonostante sia migliorato un po' tutto rispetto alla sesta generazione, permangono alcuni problemi tecnici che i ragazzi di Game Freak proprio non riescono a risolvere, e si avverte la netta sensazione che l'arcipelago di Alola abbia ancora parecchio da dire magari in un sequel o in una revisione in alta definizione per l'imminente Nintendo Switch. Pokémon Eclisse nel 2017? Incrociamo le dita!

PRO

  • La storia è avvincente e ben scritta
  • Il PokéDex e i miglioramenti dell'interfaccia
  • Colonna sonora eccellente

CONTRO

  • Il livello di difficoltà si poteva bilanciare meglio
  • I soliti problemi di frame rate durante gli scontri
  • Le prove non sono poi tanto diverse dalle vecchie palestre