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Cavallo goloso

Può una ragazza innamorarsi di un cavallo con la faccia da ragazzo, animato come se fosse un pene?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   16/12/2016
Una sequenza d'azione. Ci passerete moooolti minuti
Una sequenza d'azione. Ci passerete moooolti minuti

Usaya è uno team di sviluppo giapponese specializzato in titoli folli per sistemi mobile. Fino a My Horse Prince comunque, di loro non era mai arrivato nulla tradotto in una lingua comprensibile anche a noi occidentali. Diciamolo subito: la loro produzione è completamente sopra le righe. Tanto per dire, comprende un titolo con protagonista un gatto che per acchiappare un uccello si fa sparare da un tronco d'albero cavo a un altro (e fino a qui), o un altro con protagonista una ragazza in età scolastica che deve scalare dei ravanelli bianchi giganteschi evitandone i peli. My Horse Prince è però il loro capolavoro assoluto, il titolo capace di rivoluzionare il mondo mobile... No, proprio no. Al massimo può fruttarvi qualche incubo erotico. Si tratta di un simulatore di appuntamenti free-to-play con protagonista Umako, una simpatica e avvenente ragazza di città che si trasferisce in campagna per cercare l'uomo dei suoi sogni. Si sa che i ritmi più distesi della vita all'aria aperta possono fare miracoli per l'amore. Il problema è che in campagna non trova nessun uomo, ma un cavallo con la faccia da uomo. No, non parliamo di una creatura antropomorfa alla Bojack Horseman o di un centauro qualsiasi, ma di un equino vero e proprio, solo con il volto che sembra uscito da uno shojo manga. La spiegazione sul perché lo veda in questo modo è data in modo sbrigativo e non è mai approfondita per tutto il gioco, ma considerate che l'intera narrazione ha dei toni fortemente surreali ed è basata su situazioni assurde, quindi c'è poco di che stupirsi o stracciarsi le vesti, a meno che non si consideri più verosimile un cavallo frontman di una rock band o campione di surf. Comunque Yuuma, questo il nome del cavallo, si innamora perdutamente di lei, che piano piano inizia a ricambiare, diventandone anche la padrona.

Al galoppo

Mai visto un cavallo con la faccia da uomo fare surf?
Mai visto un cavallo con la faccia da uomo fare surf?

Tutto questo viene raccontato nella più classica forma da visual novel, ossia attraverso una serie di dialoghi tra i personaggi, in verità non molto lunghi (scordatevi di passare ore a leggere come succede in un Grisaia o in un Clannad). I capitoli sono composti tutti nello stesso modo: si aprono con una scena teatrale in cui ci viene anticipato il tema, proseguono con una sequenza dialogata, quindi si passa all'azione vera e propria, che si conclude con un artwork e un altro dialogo. I disegni sono molto belli, in puro stile anime (non molto originali, diciamolo), anche se il cavallo in sé è decisamente grottesco, soprattutto quando si comporta in modo romantico con Umako. Probabilmente era proprio questo l'effetto ricercato, ma ciò non smorza l'inquietudine. Inquietudine che viene rafforzata dalle già citate scene d'azione, che sono il fulcro del gameplay. In ogni capitolo Yuuma deve svolgere un singolo compito: ad esempio mangiare carote, oppure picchiare un bullo che minaccia Umako, o ancora allenarsi; ripetendolo moltissime volte per accumulare punti, così da riempire la barra dell'affinità con la ragazza posta nella parte superiore dello schermo. Eseguire le azioni è facilissimo: sullo schermo appaiono delle icone che bisogna toccare. Tutto qui? Sì. Il problema è che ogni azione consuma parte dell'energia di Yuuma che, quando stanco, ottiene meno punti. I modi per fargli recuperare energia sono fondamentalmente due: far rispondere Umako alle sue domande cercando di azzeccare la risposta giusta tra le tre disponibili, oppure spazzolarlo per ore (letteralmente). E qui My Horse Prince esprime tutte le sue debolezze, dovute in gran parte alla sua natura free-to-play.

My Horse Prince racconta di una ragazza che si innamora di un cavallo con la faccia umana... Davvero!

Di peni e microtransazioni

No comment
No comment

In ogni capitolo Yuuma può porre solo una manciata di domande a Umako, che in caso di errore può ritentare avviando uno spot (una volta imparate tutte a memoria difficilmente si sbaglia ancora). Il dramma è che spesso le risposte sono arbitrarie e non hanno senso. Ad esempio, nel capitolo ambientato sulla spiaggia, Yuuma chiede a Umako cosa porterebbe con sé su un isola deserta. La risposta giusta è "un cuscino". Il motivo? Perché così non avrà nulla con cui difendersi e dovrà pensarci lui (romanticone). Ovviamente finché non si è data la risposta, non è possibile capire perché è quella giusta. In alcuni casi si può intuire, ma in altri proprio no. Il sistema ovviamente è pensato per farci vedere qualche spot. Anche la lentezza nell'accumulo dei punti affinità è funzionale agli acquisti in gioco. I modi per accelerare il processo sono due, entrambi da pagare con soldi veri: un ferro di cavallo che raddoppia per sempre i punti ottenuti dalle azioni e delle carote d'oro che creano uno stato di frenesia nel cavallo con bonus relativi. Le carote d'oro sono consumabili e, una volta esaurite, vanno ricomprate. Insomma, le fasi d'azione di My Horse Prince sono volutamente lunghe, tediose e ripetitive; e le battute con cui ogni tanto i personaggi commentano la situazione non aiutano molto. L'elemento più inquietante del gioco è però un altro. Yuuma è un cavallo, ma non è animato come un cavallo. I movimenti del collo ricordano più quelli di un pene. La sensazione viene rafforzata dal fatto che il volto umano messo in quella posizione somiglia a un glande. Ha i capelli e la bocca, ma sempre un glande è. Il doppio senso non è soltanto il parto della nostra mente malata, ma una scelta precisa degli sviluppatori, che hanno creato animazioni innaturali proprio per sottolineare questa assonanza anatomica. Che poi, pensando al resto della loro produzione, il fatto che ci sia un doppio senso non ci stupisce troppo.

Conclusioni

Versione testata Android, iPhone
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.0
Lettori (2)
10
Il tuo voto

My Horse Prince soffre purtroppo lo stesso dramma di moltissimi giochi free-to-play. Per convincerci ad acquistare qualcosa, gli sviluppatori hanno dilatato a dismisura i tempi delle sequenze d'azione, rendendoli tediosi. Spendere soldi non è obbligatorio per arrivare alla fine del gioco. Precisiamo: non è obbligatorio, a patto di autoconvincersi a sprecare un sacco di tempo. Peccato, perché la storia raccontata è tanto divertente quanto assurda, al punto da rendere interessante andare avanti solo per vedere la follia successiva in cui si impegnerà Yuuma. Proprio per questo non ce la sentiamo di stroncarlo completamente.

PRO

  • Le assurdità che racconta sono interessanti
  • I disegni sono buoni
  • Un cavallo con la faccia da uomo che seduce una ragazza

CONTRO

  • Sequenze d'azione lunghe e tediose