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La recensione dell'Acer Predator Helios 300

Un portatile dal look aggressivo che punta a sfruttare fino all'osso la GeForce GTX 1060

RECENSIONE di Mattia Armani   —   08/11/2017

Protetto da un'elegante custodia nera, l'Acer Predator Helios 300 è un portatile da gioco disponibile nelle varianti da 15.6 e 17.3 pollici, entrambe con pannello IPS Full-HD. Al suo interno ospita un Intel Quad Core i7 7700HQ, clock base 2.8GHz e clock massimo in Turbo 3.8GHz, che garantisce alla scheda video, una GTX 1060 da 6GB, la possibilità di esprimersi pienamente, senza alcuna briglia. Il modello che abbiamo provato è il G3-572-763V, da 15.6 pollici, equipaggiato con 16GB, SSD da 128GB e disco fisso da un terabyte. Tutte caratteristiche espandibili, benché questo comporti un sensibile aumento di prezzo rispetto ai circa 1299 euro necessari per acquistare la versione passata per le nostre mani.

Elegantemente aggressivo

La pancia è in plastica ma lo châssis e il coperchio sono in metallo satinato, con quest'ultimo impreziosito dalla scritta Predator, metallizzata come le rifiniture che esaltano il design a linee spezzate dei contorni. Il posteriore del portatile, decisamente aggressivo, incornicia tra due alettoni rossi gli scarichi d'aria supplementari del sistema di raffreddamento 3D AeroBlade e confluisce in un aspetto che combina efficacemente aggressività ed eleganza. Il risultato è un dispositivo dai dettagli rifiniti e decisamente robusto, caratterizzato da alloggiamenti per le porte precisi al millimetro, tanto che estrarre o introdurre un connettore può richiedere un minimo di sforzo e attenzione. E lo stesso vale per l'ampio touchpad che risulta resistente, tanto da rendere quasi faticoso premerne la parte bassa per impartire i comandi. Morbidi, invece, i tasti arrotondati, contraddistinti da una corsa molto breve che richiede un po' di pratica per essere usata al meglio, che sono comunque permeati dalla stessa sensazione di robustezza e precisione che contraddistingue l'intero portatile Acer, arricchito anche da particolari come le lettere WASD incorniciate di rosso per rendere istantaneamente riconoscibili. Alla tastiera, inoltre, non manca la retroilluminazione, corollario di un portatile che in quanto a estetica si difende decisamente bene. E lo stesso vale per la dotazione, con due altoparlanti di qualità media, porta HDMI e quattro porte USB di cui una USB 3.0 e una USB 3.1 Type-C purtroppo priva di tecnologia Thunderbolt 3, connessioni Ethernet e Wireless IEEE 802.11ac e webcam HD 720p con supporto HDR, immancabilmente dotata di microfono. Meno positivo, invece, il quadro relativo al monitor che se la cava piuttosto bene in quanto a luminosità e contrasto, ma non si distingue dalla media, finendo al di sotto di questa nel caso dello spazio colore sRGB che si ferma a un tutt'altro che eccezionale 81 percento. Niente a che vedere con il 165 percento del Leopard Pro che però, a parità di prezzo, risulta inferiore sotto altri aspetti.

La recensione dell'Acer Predator Helios 300

Prestazioni e temperature

Il processore, dotato di quattro core e otto thread, garantisce una buona potenza di calcolo, con 749 punti in Cinebench R15 che, certo, lo piazzano a una decisa distanza dal Core i7-4790K, capace di arrivare a 858 punti, ma non sono niente male per un processore mobile a basso consumo, capace di mantenere le necessità energetiche dell'intero sistema entro i 180W. Ed è un sistema che non da problemi nel caso di multitasking o streaming, garantendo al contempo ottime prestazioni da gioco. Ma partiamo dalla questione termica, misurata con una temperatura ambiente di circa 20 gradi. In idle il processore del Predator Helios 300 gira intorno ai 40 gradi, scendendo qualche volta al di sotto di questa soglia. Sale invece a 45 gradi il minimo durante le normali operazioni desktop che talvolta fanno registrare picchi di 55 grandi. La GPU, invece, viaggia tra un minimo di 39 gradi in idle fino a circa 42 gradi scorrendo tra i menù di steam e lanciando applicazioni leggere, risultando per la maggiorparte del tempo disattivata. In tutto questo il Predator Helios 300 risulta piuttosto silenzioso, salvo qualche improvvisa accelerazione delle ventole dovuta all'attivazione di operazioni di background particolarmente impegnative. La soglia della rumorosità, però, è destinata inevitabilmente a crescere una volta lanciato un gioco pesante come The Witcher 3: Wild Hunt, con le impostazioni al massimo e NVIDIA Hairworks attivato. Con il titolo CDProject RED la CPU balza improvvisamente a 70 gradi, superandoli rapidamente per toccare anche quota 79 gradi, nonostante il carico di lavoro medio sia di poco superiore al 30%. Quella che è sfruttata a pieno, con un carico del 99%, è la GPU che oscilla tra i 68 e i 70 gradi riuscendo a spingere il gioco a più di 45 immagini per secondo, con picchi superiori ai 60fps, nella cittadina di Larvik. Performance niente male, con la scheda video che risulta sufficientemente fresca da ammettere qualche spintarella con il software di overclock PredatorSense. Le ventole, però, girano comunque a una velocità che le rende rumorose, mentre la CPU ci mette di fronte a temperature non trascurabili anche se siamo al di sotto della soglia di pericolo. E questa si allontana ulteriormente con DOOM, benché lo scarto sia di pochi gradi, che sul sistema Acer fa registrare picchi da oltre 120fps e viaggia a circa 100fps di media combattendo tra i corridoi illuminati della seconda missione.

La recensione dell'Acer Predator Helios 300

Consumi e portabilità

Decisamente valido in quanto a performance, il Predator Helios 300 supera il Leopard Pro che risulta lievemente più lento in quanto a mera potenza grafica e che, tra l'altro, si accontenta di una CPU Core i5-7300HQ nel caso del modello venduto a un prezzo paragonabile di quello del portatile Acer. Ciononostante quest'ultimo deve comunque fare i conti con le dimensioni e la batteria che rappresentano fattori decisamente importanti per un portatile. Con 2.8 centimetri di spessore, l'Helios 300 non si può dire un portatile particolarmente sottile e risulta anche piuttosto ampio con circa 39.1 centimetri di larghezza e 26.7 centimetri di profondità. Il peso, inoltre, non è trascurabile, arrivando a 2.7 chilogrammi che lo rendono piuttosto scomodo e impegnativo da utilizzare in mancanza di strutture di appoggio adeguate.

La recensione dell'Acer Predator Helios 300

Parte della responsabilità, però, è dello chassis, davvero robusto, e dell'importantissima batteria a ioni di litio da 4 celle e 3220mAh che promette di durare fino a un massimo di nove ore. Ed è un numero alla portata del dispositivo, almeno nel caso della riproduzione video gestita interamente dalla grafica integrata. Scende invece intorno alle cinque ore navigando sul web con EDGE e cala fino a poco meno di quattro alternando applicazioni, video in alta qualità e navigazione. Ma pur finendo abbondantemente sotto alla media dei portatili da 15 pollici in quanto a durata, durante le normali operazioni desktop l'Helios Predator 300 se la cava meglio della media dei portatili da 15 pollici equipaggiati con il medesimo hardware. Per questo ci saremmo aspettati un minutaggio discreto anche nel caso del gaming, ma quando entrano in campo motori grafici pesanti che vengono spinti al massimo, la batteria, il cui punto debole sono i 48 wattora, non tiene il passo scendendo a poco più di 50 minuti. Non proprio numeri da record, anche se come abbiamo già detto parliamo di un portatile piuttosto pesante, di quelli pensati per essere utilizzati su un appoggio e quindi, escludendo la maggiorparte dei voli aerei e una parte dei trasporti a terra, con un presa elettrica a portata di mano.

La recensione dell'Acer Predator Helios 300

Conclusioni

Digital Delivery Sito Ufficiale
Prezzo 1299 €

Il Predator Helios 300 è un portatile da gioco potente e decisamente robusto. Può inoltre vantare un'ottima dotazione in termini di connettività e un'efficace combinazione di eleganza e aggressività, tutto condito da una qualità costruttiva impeccabile che caratterizza anche l'ampio touchpad, la tastiera e gli alloggiamenti delle porte. Non brilla però né per quanto riguarda lo schermo, nonostante questo sia un buon IPS, e neppure per la durata della batteria, almeno quando viene messo sotto sforzo. Inoltre il portatile Acer è piuttosto pesante e non è dei più sottili, fattori che non lo rendono certo un campione in quanto a portabilità, e come tutti i notebook della sua generazione potrebbe presto risultare antiquato con l'arrivo CPU a basso consumo dotate di sei core.

PRO

  • Performance di buon livello
  • Decisamente robusto a partire dallo chassis per arrivare a tastiera e touchpad
  • Elegantemente aggressivo e di ottima fattura

CONTRO

  • Durata della batteria esigua sotto sforzo
  • Non molto sottile e piuttosto pesante