Qualunque sia il mercato di riferimento, non è affatto semplice debuttare con un prodotto eccellente; eppure è proprio ciò che i ragazzi di 10Birds hanno fatto, due anni e mezzo or sono, con Ire: Blood Memory. Un po' Dark Souls, un po' Monster Hunter, il titolo d'esordio dello studio sudcoreano dimostrava che ormai è possibile offrire questo tipo di esperienze anche su mobile, laddove chiaramente siano supportate da un sistema di controllo touch adeguato e dallo spessore che ci si aspetterebbe da giochi del genere. Ebbene, con Animus - Stand Alone questo talentuoso team di sviluppo ha compiuto un altro importante passo in avanti, abbandonando le meccaniche survival in favore di un approccio action RPG hardcore ed effettuando una consistente revisione dei controlli e del sistema di combattimento.
Il risultato è di fatto un sequel spirituale, diciamo così, del loro precedente progetto, che riutilizza a più riprese gli ottimi asset realizzati ai tempi (principalmente il ricco bestiario dei nemici) puntando però a un modello premium e dunque a un'esperienza che non risulti in alcun modo frammentaria, consentendoci di ricominciare dall'ultimo checkpoint, dopo l'ennesimo game over, senza dover impiegare moneta virtuale o pregiata. Nel gioco vestiamo la pesante armatura di Morgan "il pellegrino", uno straordinario guerriero che si ritrova intrappolato all'interno di una terra desolata e inospitale, piena di terribili insidie a cui dovremo provare a sopravvivere, nell'ottica di una campagna costituita da diversi capitoli e missioni extra.
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Soli nell'immenso vuoto
Un breve tutorial ci introduce ai controlli di Animus - Stand Alone, come detto una versione razionalizzata di ciò che abbiamo visto in Ire: Blood Memory. I pulsanti più grandi sono quelli dei due attacchi principali, con il primo a sinistra deputato all'esecuzione di una devastante special che è possibile effettuare una volta che l'indicatore della rabbia è caricato al massimo. Nella fila superiore troviamo la pozione curativa (ne avremo a disposizione tre per ogni missione), lo scudo e lo scarto laterale, manovra quest'ultima assolutamente fondamentale per sottrarci a colpi che possono infliggerci ingenti danni, o in alcuni casi persino ucciderci all'istante.
In alto, infine, trova posto il pulsante per il lock-on, che permette di concentrarsi su di un avversario e di passare eventualmente al bersaglio successivo, cercando in questo modo di gestire le situazioni in cui ci si trova in inferiorità numerica. L'impianto funziona sorprendentemente bene, con un set di input prioritari (vedi quello per la schivata) che non obbligano in tutti i casi ad attendere il termine di un movimento per potersi allontanare. L'unico limite di questa impostazione, se proprio vogliamo, è la mancanza di un'opzione che consenta di ingrandire o riposizionare le icone, al fine di valorizzare lo scarto laterale rispetto alla parata, che purtroppo si rivela inefficace non appena si incassano più di due colpi in combo. Il gioco supporta anche i controller MFi, sebbene questa caratteristica sembri per il momento bisognosa di qualche limatura in termini di reattività e personalizzazioni.
Il guerriero nero
Le missioni di Animus - Stand Alone sono impostate come brevi escursioni all'interno di scenari discretamente ripetitivi, che non possono dunque vantare una grande varietà ma fungono da semplici sfondi per le battaglie. In genere bisogna affrontare dei nemici di basso rango, pur ugualmente pericolosi, per poi arrivare a impegnativi boss fight da ripetere più e più volte, finché non avremo memorizzato i numerosi pattern d'attacco del nemico ed escogitato le necessarie contromisure. Fra uno stage e l'altro potremo gestire il loot e le monete raccolte per migliorare il nostro equipaggiamento, vendere o smontare armi e corazzature che riteniamo inutili, ma anche spendere i punti esperienza sbloccati per potenziare determinate caratteristiche del protagonista: la salute, la resistenza, la durata della schivata, l'eventuale recupero.
Da questo punto di vista l'esperienza messa a punto da 10Bird appare decisamente matura: non solo l'albero delle abilità risulta convincente, ma l'equipaggiamento modifica l'estetica del personaggio e utilizzare armi differenti si traduce in approcci unici al gameplay. Per fare un esempio, la combinazione di spada e scudo offre un feeling decisamente diverso rispetto al doppio artiglio tonante: sfaccettature interessanti e preziose, che contribuiscono a costruire una solidità di fondo in grado di sorprendere soprattutto chi da un mobile game non si aspetterebbe una profondità del genere.
Meravigliose creature
Sebbene il bestiario di Animus - Stand Alone risulti per gran parte riciclato rispetto a quanto visto in Ire: Blood Memory, non c'è dubbio che gli sviluppatori abbiano fatto uno straordinario lavoro per il design del protagonista e le sue splendide armature, nonché per i tanti nemici differenti e i boss che dovremo affrontare nel corso della campagna. Per bilanciare i dettagli dei modelli poligonali con l'esigenza di un frame rate a sessanta fotogrammi al secondo si è scelto per l'appunto di curare meno gli scenari, dotandoli di ben pochi elementi interagibili e cercando di sfruttare il bloom per valorizzare determinati paesaggi.
Si tratta alla fine dei conti di un ottimo compromesso, e sebbene alcuni utenti lamentino un consumo della batteria eccessivo, su iPhone 7 non abbiamo riscontrato particolari problemi, o quantomeno nulla di incredibile rispetto ai mobile game dotati di una grafica di un certo livello. Oltre all'impatto visivo, i ragazzi di 10Birds hanno però curato anche il comparto sonoro: gli effetti delle armi, i grotteschi lamenti di alcuni nemici e soprattutto le musiche di stampo epico contribuiscono a creare una grande atmosfera. Peccato solo per il bilanciamento della difficoltà, che sembra suggerire a un certo punto la necessità di effettuare un po' di grinding: ciò porta a pensare che alcune microtransazioni siano state inserite per monetizzare ulteriormente, a dispetto di un prezzo di vendita sì giustificato ma decisamente più alto della media su App Store.
Conclusioni
Animus - Stand Alone riesce nel non semplice compito di offrire un'eccellente esperienza action RPG di stampo hardcore per i dispositivi iOS. Un Dark Souls mobile, se vogliamo, caratterizzato da un sistema di combattimento profondo e sfaccettato, in cui l'equipaggiamento, le abilità ma soprattutto la familiarità con gli avversari e i loro pattern d'attacco fanno la differenza, consentendoci di vincere duelli davvero impegnativi e coinvolgenti. A un certo punto il bilanciamento della difficoltà rende necessario ripetere qualche missione per poter avere qualche possibilità contro i boss più coriacei, e ciò crea qualche perplessità vista la presenza di pur piccole microtransazioni, ma questo aspetto per fortuna non intacca minimamente la straordinaria qualità della produzione targata 10Birds.
PRO
- Un vero Souls per iOS
- Sistema di controllo eccellente
- Grafica e sonoro ottimi...
CONTRO
- ...peccato per la scarsa varietà degli scenari
- A un certo punto serve un po' di grinding