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Faccia a faccia con tonnellate di non morti in They Are Billions

La versione Early Access di They Are Billions ci sfida a sopravvivere alla minaccia di una vera orda zombie

PROVATO di Mattia Armani   —   27/12/2017

Là fuori ce ne sono davvero a miliardi, non solo di stelle ma anche di cadaveri ambulanti, tutti in cerca della poca carne sana rimasta ancora sulla terra. Carne attaccata alle ossa di sparuti coloni il cui destino è legato alle difficili decisioni del giocatore, salvatore dell'umanità in uno strategico tutto single player che ci trascina nella cupa ambientazione steampunk di un mondo post-apocalittico sull'orlo del baratro. Il successo su Steam è già stato certificato da tantissime copie vendute in Accesso Anticipato, ora cerchiamo di capire se oltre a una bella idea c'è anche di più.

Faccia a faccia con tonnellate di non morti in They Are Billions

Marea zombie

Ancora in Early Access, They Are Billions conta come unica modalità disponibile un'impegnativa sfida che ci vede impegnati a sopravvivere a diverse ondate di non morti, con l'obiettivo di sconfiggere un'orda finale tanto densa riempire un'intera schermata. Ma sebbene sia destinata ad essere affiancata da una campagna che promette un'esperienza più completa, la modalità survival è comunque più che sufficiente per godere a pieno delle meccaniche del gioco targato Numantian Games. Al centro di tutto c'è il giocatore, capo di una colonia costretta a sfruttare ogni risorsa disponibile per difendersi da ondate di non morti pronte a cancellare ogni traccia residua di umanità dalla Terra. Miniere, boscaioli, cacciatori e pescatori forniscono i materiali necessari per far nutrire la popolazione e fa crescere la colonia, mentre le strutture energetiche espandono i confini della zona edificabile, permettendoci di raggiungere nuovi boschi, nuovi specchi d'acqua e giacimenti di ferro, necessari per costruire determinate strutture e unità. Il nostro compito è quello di piazzare le strutture nei punti giusti, laddove il quantitativo di risorse raccolte è maggiore, tenendo al contempo in considerazione quali costruire prima e su quali evoluzioni puntare. Se le difese basilari e gli arcieri possono essere efficaci di fronte a sparuti numeri di zombie, per fronteggiare le armate e dare la caccia ai cadaveri ambulanti prima che l'orda finale ci investa è indispensabile avere a disposizione unità corazzate, che tra l'altro dispongono di armamenti particolarmente efficaci contro gruppi di non morti. Arrivare a costruirle però non è per nulla facile, almeno durante le prime partite. Le mappe generate casualmente possono mettere a dura prova le nostre capacità gestionali, offrendo al nemico innumerevoli punti di accesso alla zona in cui è piazzato il nostro quartier generale, cosa che ci costringe a prestare molta attenzione sia alla disposizione delle difese, inizialmente scarne, sia nei confronti di qualsiasi minaccia, fosse anche un solo non morto vagante, visto il rischio che anche un solo morso metta fine alla nostra opera di ricostruzione. Una volta infettati i nostri coloni si trasformano rapidamente in nemici pronti a distruggere tutto dall'interno, mentre orde di non morti minacciano le difese esterne che cedono rapidamente quando ad assalirle sono decine e decine di zombie. Sono miliardi, dicevamo, e benché il numero non sia davvero così esagerato, ci troviamo ad affrontare vere e proprie orde fameliche in uno strategico dal livello di sfida decisamente elevato, almeno durante le prime partite.

Faccia a faccia con tonnellate di non morti in They Are Billions

L'importanza del piano edilizio

Benché They Are Billions sia all'osso un classico strategico basato sulla raccolta delle risorse, ci sono alcune particolarità, come la natura della minaccia che dobbiamo affrontare, che lo rendono peculiare. Le uniche unità che possiamo controllare direttamente sono quelle offensive, mentre i lavoratori ci lasciano modo di controllare sempre che nessuno zombie superi le nostre difese, occupandosi delle loro faccende in modo del tutto automatico. Siamo però costretti ad alloggiarne parecchi, costruendo le apposite tende, perché ogni struttura e unità ha un costo in coloni. Non mancano inoltre strutture che consentono di sbloccarne delle altre, fattore che ci costringe a piazzare un gran numero di generatori in modo da espandere l'estensione della colonia. Tutto questo ci porta a dover gestire tonnellate di edifici e difese che mettono in primo piano la fase di pianificazione architettonica, da seguire senza fretta calcolando minuziosamente le risorse che scarseggiano sempre più, anche inviando unità per la mappa a cercarne di quelle abbandonate prima dell'apocalisse, che si fanno sempre più essenziali nelle situazioni avanzate. Il compito, lo abbiamo detto, non è facile, complice una curva di apprendimento tutt'altro che banale, e può spesso capitare che una distrazione ci lasci in brache ti tela di fronte a una valanga di bocche fameliche. Ma prendendo dimestichezza con le meccaniche che includono una pausa attiva, durante la quale possiamo selezionare le unità o pianificare costruzioni e upgrade, diventa senza dubbio possibile avanzare in un gioco che ci porta attraverso quattro diverse ambientazioni tutte decisamente curate. Inoltre la difficoltà può essere personalizzata, alterando sia il numero di giorni a disposizione per portare a casa la pellaccia che il numero di non morti presenti nella mappa, al costo però del punteggio finale che per il momento è l'unico vero riconoscimento, escludendo la possibilità di sbloccare nuove ambientazioni. Il tutto mentre gli occhi sono deliziati da una veste grafica curata e particolareggiata, piacevole sia nelle scelte stilistiche sia nella qualità delle animazioni e dei disegni attraverso i quali ci vengono presentati anche i sindaci; questi ultimi rappresentano un'altra meccanica interessante, che ci mette a disposizione unità particolari o bonus una volta che la nostra colonia raggiunge determinate quote di popolazione.

Faccia a faccia con tonnellate di non morti in They Are Billions

Incompleto ma già in forma

Pur godibile, lo strategico di Numantian Games è ancora in fase embrionale ed è destinato ad affrontare cambiamenti che speriamo includano qualche nuova unità intermedia e magari un editor, strumento capace di compensare la mancanza di dinamiche multiplayer e di estendere la speranza di vita di They Are Billions. Inoltre ci aspettiamo di vedere continue rifiniture al codice, sebbene l'ottimizzazione del motore sviluppato internamente appaia già piuttosto buona e non solo dal punto di vista delle prestazioni. Qualche glitch infatti lo abbiamo notato, così come qualche exploit legato all'IA, ma non abbiamo riscontrato bug in grado di compromettere l'esperienza e questo anche grazie all'efficienza di un supporto che garantisce update continui. E lo è nonostante il team sia al lavoro sulla campagna che dovrebbe arrivare nel 2018 e promette mappe realizzate a mano, personaggi non giocanti e una vera e propria storia capace di esaltare ulteriormente la già ottima atmosfera. Non a caso, intrigati da uno strategico che conta già parecchi fan, la aspettiamo con trepidazione, pregustando un lavoro di citazioni e battute ironiche che già si intravede nelle pur poche righe di testo incluse nella versione attuale. Nel frattempo ci godiamo la componente survival che può non piacere a tutti, anche a causa della curva di apprendimento che risulta tutt'altro che immediata, nonostante le meccaniche molto intuitive e la più che valida interfaccia grafica. Ma proprio per questo rappresenta un ottimo allenamento strategico e può regalare grosse soddisfazioni, anche solo squisitamente visive, quando riusciamo a spazzare via l'impegnativa orda finale. Tra l'altro, come ciliegina finale, They Are Billions viene attualmente venduto a un prezzo decisamente abbordabile ed è bene tenere conto del fatto che diventerà più costoso, speriamo non eccessivamente, quando la componente narrativa sarà finalmente disponibile.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 22,99 €
Multiplayer.it

Lettori (7)

7.1

Il tuo voto

PRO

  • Grafica curata e già ottimizzata piuttosto bene
  • Sfida in quantità e meccaniche interessanti
  • Prezzo della Early Access allettante

CONTRO

  • Qualche unità in più non farebbe male
  • Una sola modalità
  • Le prime partite possono risultare frustranti