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Allenatore tascabile

La stagione calcistica ricomincia anche per Football Manager Handheld, riduzione portatile del migliore manageriale di calcio attualmente disponibile.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   27/10/2009
Football Manager Handheld 2010
Football Manager Handheld 2010
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Nella sua edizione 2009, la versione PSP di Football Manager ha stupito un po' tutti per gli elementi introdotti: possibilità di allenare quattro squadre contemporaneamente, grande attenzione ai dettagli, libertà d'azione pressoché totale, risultati realistici e un'interfaccia leggibile e funzionale. La simulazione visiva della partita, pur nella sua estrema semplicità, riusciva nell'intento

Allenatore tascabile

di fornire un riscontro visivo dei movimenti effettuati in campo dai nostri giocatori, mentre la classica "telecronaca" scorreva nella parte bassa dello schermo. In leggero anticipo rispetto allo scorso episodio, Football Manager Handheld 2010 raggiunge dunque i negozi con l'intenzione di offrire un prodotto ancora più completo e appassionante per i puristi del genere. Obiettivo centrato? Non proprio. Sembra la che serie SEGA si sia presa un attimo di respiro, procedendo più per inerzia che per altro verso l'appuntamento con la stagione calcistica 2010.

Calcio d'inizio

Le prime fasi di gioco ruotano attorno all'impostazione della partita e al salvataggio del profilo. Dobbiamo dunque creare un nostro alter ego, selezionare la valuta da considerare per il mercato e scegliere la squadra che desideriamo allenare fra quelle disponibili, al solito numerosissime. Ogni team gode di un differente status per quanto concerne le possibilità economiche: si va dalle squadre in condizione discreta a quelle spaventosamente ricche.

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Scegliere una squadra che lotta per la salvezza significa "volare basso" per quel che riguarda gli obiettivi di fine stagione, ma il gioco ci permette in ogni caso di esagerare per ottenere qualcosa di più dalla dirigenza. Il problema sarà poi giustificare il mancato raggiungimento di tali obiettivi, eventualmente. Nel caso si scelga una squadra ricca, la situazione si rivela fin da subito molto differente: a fronte di grandi aspettative, sia per il campionato che per le leghe internazionali, la maggiore quantità di denaro agevola in modo evidente i nostri acquisti. Se allenate una squadretta di provincia sentirete spesso rispondervi che il tal giocatore è reputato incedibile, salvo poi vederlo passare a un team blasonato. Al contrario, avere a disposizione i mezzi e il nome di una società di alto livello vi renderà le cose molto più semplici. Il difficile, a quel punto, sarà semplicemente ottenere i punti necessari per diventare campioni. La stagione inizia con una fase di studio abbastanza corposa e molto importante per quello che saranno poi i vostri risultati in campo. Dovete infatti affrontare delle partite amichevoli e valutare lo stato di salute dei vostri titolari, per capire se è il caso o meno di cambiare qualcosa.

Intervallo

Football Manager Handheld ci dà ampie libertà per quanto concerne l'impostazione della formazione, il modulo, l'atteggiamento dei singoli giocatori e della squadra, le strategie, e quant'altro. Parallelamente, è possibile organizzare delle sessioni di allenamento che coinvolgano i vari reparti per migliorarne la condizione generale (che viene sempre indicata sullo schermo, non solo tramite le classiche frecce ma anche da una percentuale numerica). Non viene trascurato neppure l'aspetto psicologico, anche se tale elemento si limita a considerare l'impiego più o meno frequente di un giocatore nonché la

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sua eventuale cedibilità. È persino possibile fare i bagagli e partire per una vacanza mentre il campionato è in una fase cruciale, affidando al nostro secondo la gestione del team e tornando solo quando i giochi sono chiusi. Insomma, si può fare di tutto e tutto ha una qualche influenza su ciò che succederà una volta avviata la simulazione della partita. In tal senso bisogna dire che la mancanza di cambiamenti in tal senso delude non poco: sebbene la telecronaca sia anch'essa personalizzabile fin nei minimi dettagli oltre che nella velocità, ormai tutti i manageriali offrono una simulazione visiva e ci saremmo aspettati lo stesso da questa riduzione portatile. Non serviva necessariamente fare le cose in grande, ma dopo un anno vedere ancora dei puntini colorati che spingono la palla in rete non aiuta a pensare che siano stati fatti grandi sforzi per rendere il prodotto più coinvolgente.

Si va ai rigori

La simulazione visiva della partita non è l'unica cosa che manca a questa nuova edizione di Football Manager Handheld, purtroppo. I dubbi sollevati circa la bontà dell'interfaccia nell'episodio dello scorso anno rimangono validi, in quanto i cambiamenti effettuati non vanno nella giusta direzione. È apprezzabile la presenza

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dei collegamenti che ci permettono di arrivare, con la pressione di un unico tasto, alla scheda relativa a una squadra o a un giocatore, ma l'uso dello stick analogico è ancora inspiegabilmente limitato: perché usarlo solo per i "salti" nella selezione quando sarebbe possibile inserire un puntatore sullo schermo e controllarlo in tal modo? Le operazioni di scorrimento e scelta verrebbero enormemente velocizzate e l'esperienza generale non potrebbe che giovarne. Affidarsi al mero d-pad e scorrere decine e decine di righe per arrivare dove si vuole costituisce un po' l'estremizzazione del concetto secondo cui i manageriali calcistici siano per natura delle applicazioni lente e noiose, dedicate solo a un'utenza di nicchia.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (5)
7.4
Il tuo voto

Football Manager Handheld 2010 è ancora un punto di riferimento per chi desidera un vero manageriale calcistico in ambito portatile, su questo non ci sono dubbi. Dispiace però che gli sviluppatori non abbiano fatto quanto necessario per snellirne la struttura: i caricamenti sono ancora piuttosto lunghi e frequenti, la navigazione tramite d-pad è lenta e macchinosa e la simulazione visiva della partita, così semplicistica, ha ampiamente fatto il suo tempo. Come il genere si è evoluto su PC, aggiungendo elasticità e spettacolarità senza rinunciare ai propri elementi fondamentali, così la serie SEGA su PSP dovrebbe fare qualche passo nella direzione della praticità e concedere un minimo anche all'occhio. Le differenze rispetto all'edizione 2009 sono tutt'altro che sostanziali, dunque considerate l'acquisto solo se il genere vi fa impazzire e vi siete trovati a vostro agio con il precedente episodio.

PRO

  • Ampissima libertà
  • Grande attenzione ai dettagli
  • Un manageriale solido ma portatile

CONTRO

  • Navigazione troppo lenta e macchinosa
  • Nessun sostanziale miglioramento rispetto al 2009
  • La simulazione della partita lascia molto a desiderare