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Duca, dovevi proprio?

Posticipato varie volte e quasi cancellato in dirittura d'arrivo, Duke Nukem: Critical Mass esce finalmente su Nintendo DS. Ne sarà valsa la pena?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   24/05/2011

Versione testata: Nintendo DS

I nostalgici tendono generalmente a identificare Duke Nukem con l'ottimo FPS uscito nel 1996 per PC, ovvero Duke Nukem 3D. In realtà, però, il personaggio creato da Apogee Software è nato qualche anno prima, per la precisione nel 1991, sotto forma di action platform.

Duca, dovevi proprio?

Non si trattava ancora del Duca che conosciamo oggi, non sfoggiava i suoi occhiali scuri né affrontava maiali antropomorfi, ma vantava fin da allora una certa attitudine a distruggere qualsiasi cosa gli si parasse dinanzi. Possiamo dunque parlare di una sorta di ritorno alle origini per Duke Nukem: Critical Mass, che si presenta appunto come un action game bidimensionale ricco di elementi platform, realizzato in esclusiva per Nintendo DS. Inizialmente inquadrato all'interno di una trilogia che sarebbe stata pubblicata anche su PSP, il gioco sviluppato da Frontline Studios ha avuto un parto travagliato, caratterizzato da continui rinvii e da un concreto rischio di cancellazione. Lo scorso anno si parlava addirittura di un cambio di titolo e di grafica, ovvero della rinuncia alla licenza Apogee; e dopo aver fatto qualche partita, purtroppo possiamo capire il perché di tanti dubbi. Ci troviamo infatti di fronte a un prodotto mediocre a dir poco, che basa il proprio gameplay su dinamiche raffazzonate e in alcuni frangenti sembra quasi un progetto amatoriale tante sono le ingenuità contenute nella campagna in single player.

Come get some!

Nei panni di Duke Nukem, il nostro obiettivo all'interno dei vari livelli è quello di eliminare qualsiasi nemico, salvare qualche bella ragazza in difficoltà ed eventualmente raccogliere determinati oggetti. Lo scenario è quello di un futuro in cui il mondo è stato conquistato dalle forze aliene, e così le Forze di Difesa Terrestri decidono di usare la macchina del tempo per mandare il Duca a "risolvere la situazione". La struttura degli stage non è lineare, nel senso che non bisogna semplicemente raggiungere l'uscita procedendo verso destra, ma molto spesso questo tipo di impostazione appare oscura e trae in inganno, finché non si scorge la piattaforma mobile su cui magari dobbiamo saltare per riuscire a proseguire.

Duca, dovevi proprio?
Duca, dovevi proprio?

I controlli sono la prima cosa che non quadra: invece di adottare l'ormai consolidata configurazione "action" che vede il pulsante posto in basso deputato al salto e quello a sinistra utilizzato per sparare, i ragazzi di Frontline Studios hanno deciso inspiegabilmente di mischiare le carte: il pulsante A per saltare, il pulsante B per sparare, il pulsante Y per eseguire un attacco corpo a corpo e il pulsante X per lanciare le granate. I tasti dorsali servono per spostare la visuale verso destra o sinistra, rivelando la natura interamente poligonale della grafica, che di fatto è un 3D mascherato da 2D. La manovra di spostare la visuale si rivela molto utile, visto che i nemici tendono a spararci quando ancora non li abbiamo inquadrati nello schermo, rendendo dunque vano qualsiasi tentativo di scansare i loro colpi. Utilizzando la pistola di default o una serie di armi aggiuntive, dovremo toglierli di mezzo e raggiungere diversi obiettivi in ognuna delle mappe disponibili, fino al completamento della missione. In prossimità dei vicoli potremo inoltre penetrare lo scenario di traverso: Duke Nukem si appoggerà a un muro e sullo schermo comparirà un reticolo per aprire il fuoco sul nemico che cerca di farci fuori da quella posizione. Fin dalle prime battute si nota una pressoché totale mancanza di bilanciamento, tanto che i combattimenti si "subiscono" per quanto sono male rappresentati, e l'unico modo per sopravvivere è raccogliere un kit medico di tanto in tanto. Questo non significa che il livello di sfida sia alto, purtroppo, bensì che le dinamiche di base degli scontri a fuoco risultano per molti versi falsate.

Variazioni sul tema

Alle sezioni action in 2D si alternano delle variazioni purtroppo ancora meno brillanti. La prima è rappresentata da fasi sparatutto in cui l'azione occupa entrambi gli schermi, con Duke che usa un jetpack per ripulire la città dall'alto con un mitra e un lanciamissili (quest'ultimo in realtà non si vede, dunque i missili spuntano fuori da chissà dove).

Duca, dovevi proprio?
Duca, dovevi proprio?

In tale frangente il sistema di controllo mostra nuove trovate discutibili, in particolare l'uso dei tasti dorsali per ruotare la posizione del personaggio e permettergli dunque di colpire bersagli che si trovano di lato o nella parte bassa dello schermo. Sparare a un nemico da una distanza ravvicinata avvia un'animazione alternativa in cui il Duca si libera dell'avversario a mani nude, ma non appena tale sequenza si conclude ripiombiamo nell'azione come l'avevamo lasciata, e l'effetto risulta terribilmente approssimativo. Al termine dello stage compare un boss che ci lancia contro proiettili di ogni tipo, ma che possiamo agevolmente schivare visto che la sua routine di movimento consiste semplicemente nello spostarsi da sinistra a destra. Sconfitto in questa prima fase, parte la seconda variazione del gameplay e il gioco diventa una sorta di action game in terza persona, in cui i nostri movimenti sono però limitati a un piccolo recinto. È a questo punto che dobbiamo eliminare il boss una volta per tutte, muovendoci di continuo per schivare i suoi colpi e cercando al contempo di centrarlo, in un orribile girotondo caratterizzato sovente da blocchi contro ostacoli invisibili e da controlli approssimativi. Dunque, c'è qualcosa che si salva in Duke Nukem: Critical Mass? Magari l'accompagnamento musicale, di discreta fattura. Per il resto, questa nuova avventura del Duca si rivela davvero pessima, ed è un peccato perché sulla carta alcune idee relative alla fusione fra 2D e 3D potevano essere interessanti.

Conclusioni

Multiplayer.it
3.0
Lettori (30)
2.6
Il tuo voto

Nell'attuale mercato dei videogame, titoli come Duke Nukem: Critical Mass sono estremamente rari. Il perché è presto detto: i team di sviluppo sono più grandi che in passato e gli investimenti necessari per mettere in cantiere un nuovo progetto sono cospicui, dunque c'è molto più controllo in vari stadi della produzione ed è difficile lavorare per mesi a un gioco senza accorgersi di star facendo tutto per il verso sbagliato. Eppure è successo. Pur non volendo bollare questa incarnazione portatile di Duke Nukem come il peggior titolo mai realizzato per Nintendo DS, bisogna guardare in faccia la realtà e ammettere che i limiti della produzione targata Frontline Studios sono più che evidenti, e per molti versi addirittura sfociano nel dilettantesco. Statene alla larga.

PRO

  • Musiche di discreta fattura
  • Alcune idee potenzialmente interessanti...

CONTRO

  • ...ma la realizzazione appare quantomeno discutibile
  • In molti frangenti sembra una produzione amatoriale
  • Sezioni sparatutto e in terza persona assolutamente pessime