11

Old School al potere

Si narra in Giappone che tra le durissime prove che doveva affrontare un adepto del ninjutsu, vi fosse il completare questo gioco al livello più difficile...

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   06/12/2011

C'è stata un'epoca, i giocatori più attempati se ne ricorderanno senz'altro, in cui i videogiochi erano difficili, molto difficili: l'obiettivo di un tipico prodotto degli anni '80 e degli inizi del decennio successivo non era raccontare una storia o mettere a disposizione tutta una serie di ambientazioni da esplorare e da "vivere", ma testare riflessi, abilità e coordinazione - talvolta anche la resistenza fisica! - del giocatore, che più che a completare i vari livelli tendeva a realizzare il punteggio più alto. Per questo motivo, insieme al successo incredibile che le sale giochi riscuotevano in quegli anni e all'accento settoriale molto più marcato che non oggi che il fenomeno videoludico presentava, un tipico gioco di quell'epoca sfoggiava una difficoltà media difficilmente ravvisabile tra gli standard odierni, oggi che quest'industria si rivolge a mercati ben più ampi, che le contaminazioni con gli altri media sono massicce e che, in generale, i gusti del pubblico sono cambiati. Certo, l'ingresso prepotente in scena del gioco online ha di nuovo, parzialmente, mescolato le carte, cionondimeno fa sempre piacere, per i più anziani di noi, imbattersi in un titolo che sembra avere intenzione di riportarci indietro nel tempo.

Ritorno al Futuro

Era in questa temperie che s'inseriva a pienissimo titolo il primo Shinobi di SEGA, nel 1987 sull'immortale scheda da bar System 16: nel corso di ormai quasi 25 anni tra conversioni, seguiti più o meno diretti, spin-off e diverse versioni di uno stesso gioco dedicate però a Paesi diversi e radicalmente modificate tra loro, di giochi che narrano la storia della famiglia Musashi quasi se ne può perdere il conto. Ma che avventure vive questa famiglia di Guerrieri Ombra? Mai niente di particolarmente eclatante a dire il vero, ed anche in questo nuovo Shinobi per 3DS, dove incarniamo Jiro Musashi, padre del Joe protagonista del primo e di tanti altri episodi, non è che ci si trovi davanti ad una trama d'eccezione: il tutto inizia nel Giappone feudale, quando il villaggio del clan Oboro, dove vive e si addestra Jiro, viene attaccato da un clan nemico evidentemente implicato in qualche modo con qualche strana diavoleria tecno-magica, se è vero come è vero che dopo aver sventato l'assalto il buon Jiro si trova catapultato nel Giappone di un migliaio di anni dopo, alle prese con lo stesso clan di cattivi stavolta però armato delle più futuristiche tecnologie, e implicato in una strana e confusa vicenda di abomini genetici, corporazioni malefiche, folklore nipponico e via dicendo. La trama è però solo un pretesto per catapultarci al più presto nell'azione, come impone la più nobile tradizione degli arcade: dopo una serie di digressioni tridimensionali su PlayStation 2, Shinobi ritorna alle origini con una classica impostazione da Action Platform in 2D, nel quale il buon Jiro attraverso tutta una serie di (non tantissimi, ma alcuni molto estesi) livelli dovrà affrontare orde su orde di nemici dei più svariati tipi, superare ostacoli di varia natura, giostrarsi tra piattaforme disposte al limite dell'umano e affrontare gli immancabili boss di fine e talvolta anche di metà livello.

Old School al potere

In questo bailamme di situazioni, Jiro ha a disposizione un vasto arsenale di mosse: può sferrare la sua katana così come lanciare fino a cinque kunai (i pugnali da lancio derivati molto probabilmente da un semplice utensile da giardinaggio) consecutivamente prima di dover aspettare che si ricarichino; può effettuare un doppio salto per raggiungere le piattaforme più in alto, e nello stesso doppio salto utilizzare le suddette armi in modo più devastante; ancora, può saltare sulle pareti verticali, usufruire della scivolata per intrufolarsi nei cunicoli più bassi e sfoggia un rampino che gli permette di raggiungere soffitti e corde sospese, sui quali poi arrampicarsi o avanzare tramite le braccia. E poi ancora, quattro tipi di magie diverse, anch'esse da ricaricare dopo ogni utilizzo, e la fondamentale parata, deputata al dorsale R, senza padroneggiare la quale (richiede una tempistica perfetta e inoltre il tasto a cui è assegnata può creare piccoli problemi specie all'inizio) non si va molto avanti. I livelli sono in generale ben strutturati, con un buon equilibrio tra combattimento e fasi platform e con un minimo di esplorazione permessa dalla non indifferente estensione in orizzontale e in verticale di alcuni di essi, e necessaria se si vuole collezionare il gran numero di power up e bonus presenti nonché scovare le aree segrete dove si trovano le Monete del Teschio indispensabili a completare realmente il tutto. Nonostante a intervalli regolari vengano introdotti nemici dalle abilità diverse e via via più pericolose, verso metà gioco comincia a sentirsi una certa ripetitività, che tuttavia fortunatamente non diventa mai pesante, grazie innanzitutto alla difficoltà elevata, e poi per via degli scontri coi boss, tutti congegnati in maniera anche molto ingegnosa. Da segnalare infine alcune fasi a bordo dei più svariati veicoli, dai cavalli del medioevo fino ad avveniristici jet, in una sorta di soggettiva dove il 3D riesce a dare gran spettacolo: sono questi degli "intervalli" utili a spezzare il ritmo, fondamentalmente brevi e veloci ma nient'affatto facili, dove però basta imparare a memoria i pattern dei nemici e la sequenza degli ostacoli. Tra queste fasi, anche una che sfrutta i sensori di movimento della console, purtroppo probabilmente la meno riuscita.

Una vita difficile

Dicevamo della difficoltà: se al livello più facile dei quattro disponibili, Shinobi vi concede in maniera relativamente agevole (e badate bene a quel "relativamente") di godervi storia e ambientazioni con vite e continue infiniti, check point sparsi nei livelli e una grande resistenza del protagonista, già dal secondo in poi il gioco vi vomita addosso spudoratamente tutta la sua osticità limitando in maniera netta le agevolazioni, a partire dagli autosalvataggi, e cominciando le orde di nemici che vi troverete ad affrontare a farvi veramente male, via via fino al quarto dove già fare pochi passi nel villaggio di Oboro vi renderà orgogliosi di essere un videogiocatore.

Old School al potere

Ma allora, lo diciamo per i meno esperti, che senso può avere un titolo che sembra volervi impedire a tutti i costi di essere affrontato? La risposta sta nel complesso sistema di punteggi, che, detto in sintesi, vi mette a disposizione un gran numero di moltiplicatori vari per le azioni andate a segno, ma che poi punisce per ogni colpo subito, ogni vita persa e anche per ogni magia usata. Il rating conseguenza del punteggio varia in tempo reale ed è sempre visualizzabile sullo schermo inferiore, e sinceramente ci chiediamo dopo tante ore di test quanti giocatori esistano al mondo in grado di ottenere i voti più alti in ogni livello al massimo grado di difficoltà. E' questo il senso di Shinobi, la caratteristica che farà sì che tanti utenti se ne innamoreranno mentre tanti altri lo odieranno al primo sguardo; questo accento pesantissimo sulla filosofia "old school" dei videogiochi lo si ritrova poi anche nelle Sfide StreetPass, una serie di livelli che ricordano per ambientazioni le VR Missions di Metal Gear Solid i cui punteggi potrete poi confrontare con gli altri possessori, nelle quali ricevere anche un solo colpo da un nemico terminerà prematuramente la vostra vita. In cambio della totale dedizione che deciderete di accordargli, Shinobi è estremamente munifico di soddisfazioni, a parte quella naturale che deriva sempre da una sfida vinta: un sistema di premi e obiettivi simile agli Achievements che vanno per la maggiore sulle console HD e tutta una serie di bonus, da notizie sull'intera serie ai bozzetti dello sviluppo del gioco, dalle belle musiche da ascoltare quando si vuole fino alle cut scenes sbloccabili, saranno le gustose ricompense per chi intraprenderà con successo la via del ninjutsu.

L'effetto 3D

In Shinobi il 3D stereoscopico non fa nulla di particolarmente sorprendente, se non donare una maggiore profondità agli spettacolari sfondi dei primi livelli; sebbene qua e là s'incontrino degli elementi di cui teoricamente sarebbe importante giudicare la posizione rispetto al piano di gioco, possiamo dire che il contributo al gameplay del 3D è nullo. Discorso leggermente più complesso per le fasi con telecamera da dietro, che beneficiano dell'effetto in misura maggiore; però, nel livello da controllare tramite tilt sensor, va assolutamente disattivato. Tende anche a diminuire leggermente la fluidità, ma certamente non in maniera tale da costringervi a rinunciarvi.

Giappone all'americana

C'è da dire che il livello di difficoltà è anche inflazionato "artificialmente" innanzitutto da un non sempre precisissimo rilevamento delle collisioni, e poi anche dallo stesso 3DS e dalle sue piccole dimensioni: il sistema di controllo, in special modo per quanto riguarda la parata, è penalizzante per mani di dimensioni normali, e oltretutto la scelta dei programmatori di inquadrare ampie porzioni del livello e di conseguenza rendere molto piccoli i personaggi e le armi, su uno schermo non generosissimo rende più ostica l'individuazione degli elementi importanti. Il che ci porta diretti a parlare dell'aspetto grafico: il primo impatto con Shinobi è sensazionale, sono tanti gli elementi su schermo a partire dai modelli di Jiro e dei suoi nemici.

Old School al potere

Il protagonista in particolare stupisce per la quantità di animazioni che sfoggia, da quelle conseguenza dell'ampio arsenale di mosse a sua disposizione sino al movimento della sciarpa rossa ripresa dagli episodi su PlayStation 2, e per la loro fluidità che si ritrova anche nelle meno numerose animazioni dei ninja avversari; la velocità dell'azione contribuisce a creare una bella sensazione di azione "coreografata", resa ancora più efficace dagli effetti di armi e colpi. Nei primi livelli, poi, anche i setting sono squisiti, ricchissimi di dettagli, colori, poligoni e, anch'essi, effetti vari e spettacolari: la tecnica utilizzata è sostanzialmente un cel shading che alterna contorni molto labili ad altri decisamente netti, e crea un'atmosfera a metà tra il cartoon americano moderno e gli ukiyo-e della tradizione nipponica, atmosfera che dà il meglio di sé in quelle cut scenes che sfruttano il motore poligonale; altri filmati invece sono semi-animati e richiamano ancora di più le stampe note in Occidente grazie all'opera di Katsushita Hokusai. Purtroppo però i fondali che nei primi livelli sono così vividi, si vanno via via spegnendo fino alla quasi totale assenza nelle fasi finali, e non sembra una giustificazione il fatto che la successiva ambientazione futuribile richieda in effetti toni più cupi e smorti, così come non ne guadagna la fluidità. Del fronte musicale invece possiamo parlare quasi esclusivamente bene, con gli strumenti tradizionali giapponesi mixati alla moderna tecno/elettronica: i risultati sono buoni anche se in più di un passaggio, complice forse l'origine americana del team di sviluppo, sembra quasi di ascoltare la colonna sonora di un western piuttosto che di un gioco legato alla storia del Paese del Sol Levante.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (16)
7.0
Il tuo voto

Il numerone abbastanza altisonante che vedete qua sopra, precisiamo, arriva da un recensore che ha apprezzato oltremodo la natura ferocemente old school di questo nuovo Shinobi, la sua difficoltà, il suo non perdersi in cerimonie e gettarvi subito nel pieno della, temibile, azione. Se sapete già che tutte queste caratteristiche non vi attraggono e anzi vi respingono, lasciate tranquillamente stare, in quanto Shinobi o lo si ama, o lo si odia. Questo significa però che ha un'identità netta, e in ogni caso è la sua più grande qualità in un mondo di prodotti che, per voler fare un po' di tutto, finiscono con l'essere né carne né pesce. Altre qualità non da sottovalutare sono la ricchezza di contenuti e le belle vette tecnico-artistiche che raggiunge; certo, non c'è un vero e proprio passaggio indimenticabile nei livelli, le collisioni potrebbero essere maggiormente curate, non sembra esserci una giustificazione alla picchiata degli sfondi lungo il corso dei livelli e forse, come gioco da scaricare in uno dei servizi di Digital Delivery per console o PC avrebbe reso meglio, ma tutto questo non toglie che, per i nostalgici o per chi vuole rivivere un'epoca d'oro, Shinobi sia un acquisto quasi ideale.

PRO

  • Una manna per gli aficionados della vecchia scuola
  • Ricchissimo di contenuti
  • Ottimo dal punto di vista tecnico e artistico

CONTRO

  • Chiaramente non è per tutti
  • Ingiustificata discesa del livello grafico nelle fasi più avanzate
  • Forse non perfetto per un handheld